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Estratto dell’articolo di Luca Monticelli per “La Stampa”
CARTELLO CONTRO LILIANA SEGRE AL CORTEO PRO PALESTINA DI MILANO
«Perché devo sentirmi sempre io il nemico ideale?». È la domanda che la senatrice a vita Liliana Segre rivolge alla platea che ascolta, in un silenzio quasi religioso, le sue parole.
«Le cose che succedevano nel 1938 vedevano una me bambina, che mai si sarebbe aspettata il destino che ha avuto, e di ritrovarsi così tanti anni dopo a riparlare delle stesse cose. Se io sono il nemico ideale solo perché esisto, allora sono vissuta inutilmente? Quello che ho creduto di capire, scoprire, raccontare, testimoniare, insegnare, è stato inutile?».
La prima sera di festa solenne di Sukkot, la festa delle capanne, Segre è al Tempio Adriano di Roma alla presentazione del libro della giornalista Nathania Zevi "Il nemico ideale". Un libro pensato e scritto prima del 7 ottobre e diventato drammaticamente attuale con la recrudescenza dell'antisemitismo che ha colpito tutta Europa.
[...] «Tanti anni sono passati, ma leggo nel libro di Nathania cose che succedono ancora tutti i giorni, io non vorrei essere qui a rispondere alle domande, ma vorrei farle», continua la senatrice che vive sotto scorta per le minacce che subisce.
«A 94 anni sono ritenuta un'agente segreta sionista – dice ricordando un cartello comparso poco tempo fa a una manifestazione pro Palestina – tanto che ho pensato di truccarmi da 007 con occhiali scuri e impermeabile, penso che lo farò per i miei cento anni. In realtà non abbiamo alcuna voglia di ridere», prosegue con amarezza.
È «assurdo che gli ebrei della diaspora vengano ritenuti colpevoli di quel che succede in Israele, siamo considerati colpevoli, il nemico ideale». Segre racconta di essere tornata da Auschwitz una persona molto diversa: «A 14 anni ero già vecchissima. E adesso a 94 anni sono una persona che ha visto dove porta l'antisemitismo, questo odio che mai si spegne. Il mio modo di sopravvivere, la mia filosofia, è mettere una gamba davanti all'altra, è l'unica risposta che posso dare».
LILIANA SEGRElaurea honoris causa per liliana segre milano 1
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