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Liberoquotidiano.it
Se vince il No al referendum, "se si affossa anche questo sforzo di revisione costituzionale, allora è finita". Giorgio Napolitano in una intervista al Corriere della Sera prevede già il momento in cui potrà cadere il governo Renzi, ottobre appunto, quando si voterà la riforma costituzionale: se vince il no "l'Italia apparirà come una democrazia incapace di riformarsi" e a quel punto "sarebbe ipocrita negare conseguenze sul governo".
Alla domanda se la Costituzione sia effettivamente superata, l'ex capo di Stato osserva che "la prima parte esprime in piena luce principi e valori fondamentali di convivenza civile e politica. La seconda parte, sull'ordinamento della Repubblica, ha presentato da subito gravissime fragilità". Nell'equilibrio dei poteri, continua Napolitano, "l'esecutivo è stato fin dall'inizio debole" e apparve "chiaro che il bicameralismo paritario era indifendibile".
renzi family e napolitano
Sul futuro del governo dopo il referendum di ottobre il presidente emerito sostiene che Renzi "ha sbagliato a metterci un tale carico politico: se vince il Sì vince la riforma, vince l'interesse generale del Paese; non è un trofeo che Renzi possa impugnare, non è un'incoronazione personale".
renzi e napolitano assistono all'elezione di mattarella
Mentre sul No "vedo tre diverse attitudini. Quella conservatrice: la Costituzione è intoccabile, non c'è urgenza né bisogno di rivederla. Quella politica e strumentale: si colpisce la riforma per colpire Renzi. E quella dottrinaria perfezionista. Dubito molto che tutti i 56 costituzionalisti e giuristi che hanno firmato il manifesto contro siano d'accordo su come si sarebbe dovuta fare la riforma. Ma questa è una posizione insostenibile: perché il No comporterebbe la paralisi definitiva, la sepoltura dell'idea di revisione della Costituzione".