conte salvini
1. RUSSIAGATE: MERCOLEDÌ COPASIR ELEGGE NUOVO PRESIDENTE
(ANSA) - E' fissata per mercoledì prossimo alle 14 la riunione del Copasir con all'ordine del giorno l'elezione del nuovo presidente, dopo la nomina di Lorenzo Guerini a ministro della Difesa. In seguito l'ufficio di presidenza (presidente, vice e segretario) deciderà il calendario dei lavori e sul tavolo ci sono già le richieste di audizione del premier Giuseppe Conte e dei vertici dei servizi sul caso Russiagate in relazione alle visite a Roma del ministro della Giustizia Usa William Barr. L'organismo tornerà quindi a funzionare dopo una pausa forzata di un mese.
ADOLFO URSO SI FA UN PISOLINO
La presidenza del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica che svolge l'attività di controllo sull'intelligence spetta all'opposizione. E' stato l'attuale vicepresidente Adolfo Urso (Fdi), in qualità di vicepresidente facente funzioni, a convocare la riunione di dopodomani. Ed è proprio lui uno dei candidati alla presidenza, ambita però anche da Lega e Forza Italia. Incontri si sono svolti ed altri ce ne saranno tra le forze di opposizione per trovare un nome condiviso.La legge prevede che il presidente sia eletto dai componenti del Comitato a scrutinio segreto.
Necessaria la maggioranza assoluta dei componenti. Se nessuno la ottiene, si procede al ballottaggio tra i due candidati che hanno avuto il maggior numero di voti. In caso di parità di voti è proclamato eletto il più anziano di età. Siedono nel Comitato 5 membri della maggioranza e 5 di opposizione, senatori e deputati in numero uguale. Oltre a Urso, ci sono Paolo Arrigoni e Riccardo Molinari (Lega), Elio Vito e Claudio Fazzone (Fi): per la maggioranza i componenti sono Federica Dieni, Francesco Castiello e Antonio Zennaro (M5S), Enrico Borghi (Pd) e Ernesto Magorno (Italia Viva).
RICCARDO MOLINARI ALLA CAMERA
2. POKER DI LEGHISTI IN CORSA PER LA GUIDA DEL COPASIR
Amedeo La Mattina per “la Stampa”
Si vedranno di nuovo domani per decidere chi sarà il presidente del Copasir, un ruolo ambito e nevralgico che viene sempre assegnato alle opposizioni. Ieri sera, nel corso di un vertice a Milano, Salvini, Berlusconi e Meloni non hanno trovato un accordo. L' ex ministro dell' Interno rivendica la poltrona per la Lega. Meloni sponsorizza invece Adolfo Urso, vicepresidente di Fratelli d' Italia del Copasir. Salvini non ha fatto nomi ma tra i vari che girano il più accreditato è quello di Raffaele Volpi, leghista di lungo corso ed ex sottosegretario alla Difesa. Ha sviluppato buoni rapporti con le strutture di intelligence italiane e con l' attuale ministro della Difesa Guerini, che è stato alla guida del Copasir durante il governo gialloverde.
SERGIO MATTARELLA CON LA DELEGAZIONE DELLA LEGA - MATTEO SALVINI MASSIMILIANO ROMEO RICCARDO MOLINARI
Su Urso c' è l' ok di Forza Italia e Ignazio La Russa dice: «Non è scritto da nessuna parte che la presidenza del Copasir debba andare al partito maggiore dell' opposizione, non è una scelta automatica. Poi dipende dal nome che proporrà Salvini». Certo, il nome conta, dice il capogruppo del Carroccio Riccardo Molinari: «E noi ne faremo uno che sarà all' altezza del compito istituzionale che lo attende». Tuttavia, ricorda Molinari, oggi la Lega è all' opposizione e l' unico incarico rimasto scoperto che viene assegnato alle opposizioni è il Copasir. Gli altri sono andati a Fdi e Fi. Ad esempio, la Vigilanza Rai è presieduta da un esponente di Forza Italia, Alberto Barachini.
È una corsa contro il tempo: il presidente del Copasir dovrà essere eletto mercoledì. Salvini, oltre a Volpi, prepara tre nomi: Giancarlo Giorgetti oppure gli ex sottosegretari al Viminale Nicola Molteni e Stefano Candiani. Il problema è che nessuno di questi fa parte del Copasir, e quindi non può essere eletto alla presidenza. Del Comitato fanno parte invece Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera, e Paolo Arrigoni. Il primo non vuole e non può lasciare scoperta la guida dei deputati leghisti, il secondo non è nella rosa di Salvini.
angelo tofalo silvio berlusconi giancarlo giorgetti
Allora, nel momento in cui verrà scelto uno dei nomi in ballottaggio, bisognerà scrivere al presidente della Camera una lettera per comunicare la sostituzione di uno dei due componenti attuali del Comitato di controllo dei servizi. Un cambio che dovrà avvenire entro domani. Il primo impegno del nuovo presidente sarà la convocazione del premier Giuseppe Conte, che dovrà essere ascoltato sulla visita segreta del ministro Usa della Giustizia William Barr nella sede romana dei nostri 007.
Il premier dovrà spiegare perché abbia autorizzato l' incontro e soprattutto se i dirigenti dei nostri servizi fossero stati avvertiti del fatto che si sarebbero trovati di fronte un esponente dell' amministrazione Usa. Nella Lega sono questi gli interrogativi che si fanno ed è il partito che aspira a presiedere il Copasir, ma non può calcare troppo la mano, mettere a repentaglio il rapporto con Trump pur di dare una mazzata a Conte.
RAFFAELE VOLPI
Cosa che, per la verità, Salvini farebbe molto volentieri, considerandolo il vero e primo traditore del governo gialloverde. In effetti nel centrodestra non c' è alcuna intenzione di sollevare più di tanto il caso, fare le pulci a Trump che cerca di smontare il Russiagate, e aiutare Hillary Clinton. Il leader della Lega farebbe e direbbe di tutto contro il premier italiano, ma in questo caso non può farlo. Tuttavia c' è un aspetto che, per restare nel campo degli 007, può essere sollevato. Perché Conte continua a tenere la delega ai servizi segreti?
Aveva un senso, ragionano, nella Lega, nel precedente governo: non voleva darla a un esponente del Carroccio perché non si fidava; e forse non si fidava neanche dei 5 Stelle, anche perché non c' erano esponenti esperti in questa materia. Ma adesso, perché Conte continua a tenersi stretta la delega?
conte salvini
Interrogativi che non hanno una risposta certa, ma c' è un indizio: la delega ai servizi è la polizza che gli ha permesso di assicurarsi il passaggio dal Conte uno al Conte Due come fosse una passeggiata. Da questo punto di vista, dicono i leghisti, Renzi ha ragione nel chiedere al premier di mollare la delega ai servizi. Non sarà certo Salvini a togliere le castagne dal fuoco a Conte, che si trova sul banco degli imputati.
Non ha informato l' allora responsabile leghista del Viminale. E fino a oggi non ha avuto nessun interlocutore istituzionale per la gestione dei servizi segreti. Anche il ritardo nella nomina del presidente del Copasir è stato un fattore che lo ha indebolito.
giuseppe conte gennaro vecchione 1