Estratto dell’articolo di Giuseppe Scarpa per “la Repubblica - Edizione Roma”
emanuela orlandi
Ci sono voluti 40 anni per vedere il Parlamento avviare un percorso di ricerca della verità su uno dei casi più complicati della storia recente (ma neanche tanto) italiana. Adesso pare che qualcosa si stia muovendo. Il 15 febbraio alla Camera, la Commissione affari costituzionali avvierà l’esame, in sede referente, della proposta di legge “volta all’istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi”.
Una vicenda intorno alla quale le supposizioni, le ricostruzioni e anche le linee investigative sono state tantissime. Tuttavia nessuna delle diverse inchieste della procura di Roma ha mai portato a niente. Le attività degli investigatori hanno riguardato i Lupi Grigi, la Banda della Magliana, i servizi segreti esteri, il terrorismo internazionale, la pista sessuale che coinvolgeva alti prelati, i soldi della mafia riciclati nello Ior e infine anche la politica che la Santa Sede avrebbe dovuto tenere con l’Urss. […]
emanuela orlandi
Per questo una commissione d’inchiesta avrebbe, qualora si istituisse, un compito ambizioso. Scoprire ciò che è accaduto a partire dal 22 giugno 1983, quando Emanuela scomparve nel nulla. Dal 15 febbraio si lavorerà attorno a una proposta del capogruppo alla Camera del Movimento 5 Stelle Francesco Silvestri e della deputata di Fratelli d’Italia Sara Kelany. […]
Pietro, il fratello della vittima, che da anni si batte per ottenere giustizia spiega di essere «felicemente sorpreso, vedo che destra e sinistra si stanno occupando di questo delicato caso senza litigare. È giusto che sia così, la commissione non potrà avere un colore politico. È la nota positiva che ho rilevato in questi giorni. Quella negativa riguarda il Vaticano. […]
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Eppure noi da un anno abbiamo comunicato di avere in mano dei documenti importanti (chat Whatsapp tra alti prelati) che vogliamo produrre. Il comportamento dei pm della Santa Sede non mi è del tutto chiaro. Vogliamo verità basta depistaggi». Adesso l’obiettivo e la speranza è che la Commissione venga istituita. A quel punto le famose chat di cui parla Pietro Orlandi potranno essere acquisite dal Parlamento per poter svolgere le indagini.
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