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    IL SILENZIO HA IL BANANA IN BOCCA – NELLA REQUISITORIA DEL PROCESSO RUBY TER, I PM SI SONO SOFFERMATI A LUNGO SULL’EX INFERMIERA ROBERTA BONASIA, CHE TRA IL 2012 E IL 2013 FREQUENTÒ COSÌ TANTO ARCORE DA ESSERE DEFINITA “LA FIDANZATA DEL PREMIER”. DI SICURO, SECONDO IL PROCURATORE AGGIUNTO TIZIANA SICILIANO, CHE HA CHIESTO LA CONDANNA A 4 ANNI E 3 MESI, “ERA TRA LE PREFERITE DI BERLUSCONI”. CHE L’AVREBBE CONVINTA A MENTIRE SULLE CENE ELEGANTI DIETRO LAUTO COMPENSO: 21 BONIFICI DA 2500 EURO E MAXI-VERSAMENTO FINALE DA…


     
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    Giuseppe Legato per www.lastampa.it

     

    «Era tra le preferite di Berlusconi». Cosi, ieri a Milano, il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e il sostituto Luca Gaglio hanno tratteggiato l'identikit di Roberta Bonasia, ex infermiera dell'AslTo5 di Moncalieri/Nichelino diventata negli anni a cavallo tra il 2012 e il 2013 assidua frequentatrice delle serate di Arcore, appellata da alcuni imputati come «la fidanzata del premier».

     

    ROBERTA BONASIA ROBERTA BONASIA

    E, nel processo ribattezzato Ruby/Ter, hanno chiesto per la giovane la condanna a 4 anni e 3 mesi (e confisca pari a 80 mila euro) ai giudici della settima sezione del tribunale (presidente Marco Tremolada).

     

    Bonasia, che oggi ha cambiato vita e nome per sfuggire al clamore mediatico) difesa dal legale torinese Stefano Tizzani, è accusata di corruzione in atti giudiziari in concorso con Berlusconi. Pagata - secondo l'accusa - per mentire su quelle cene.

     

    Le sue presunte bugie sarebbero state ricompensate con 22 bonifici, di cui 21 da 2500 euro e un maxi-versamento finale da 25 mila euro tutti emessi dal conto di Berlusconi (filiale di Segrate del Monte dei Paschi) verso il conto dell'ex infermiera (Intesa San Paolo in un comune dell'hinterland sud di Torino). Bonasia avrebbe peraltro beneficiato per diversi mesi di un appartamento in Torre Velasca.

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    Per i pm si sarebbe trattato di «indebite corresponsioni per rendere e per aver reso false dichiarazioni» nei processi Ruby 1 e Ruby 2 «quale testimone al fine di favorire Emilio Fede, Dario Mora e Nicole Minetti nonché Berlusconi». Per metà, una beffa.

     

    Perche proprio Fede e Mora, nelle motivazioni di condanna a 7 anni, l'avrebbero osteggiata con una vera e propria strategia (poi fallita) perché «era pericolosamente diventata la favorita di Berlusconi».

     

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    Il Cavaliere - secondo alcuni testimoni dei magistrati - l'avrebbe presentata alle cene come la sua fidanzata. La difesa è tutta nella considerazione che quelle dazioni di denaro fossero atti di generosità non certo finalizzati a far mentire Bonasia in aula. E il maxi versamento finale da 25 mila euro? Una sorta di ristoro perché il clamore mediatico della vicenda aveva interrotto l'inarrestabile ascesa nel mondo dello spettacolo di Bonasia.

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