ROBERTA METSOLA ELETTA PRESIDENTE DELL'EUROPARLAMENTO
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(ANSA) - L'eurodeputata maltese e membro del Ppe Roberta Metsola è stata eletta, al primo turno, presidente del Parlamento europeo. I voti favorevoli per Metsola sono stati 458. Il numero di votanti è stato 690, le schede bianche e nulle sono state 74, i voti espressi sono stati 617.
METSOLA AL PE, ONORERÒ SASSOLI, MI BATTERÒ PER L'EUROPA
(ANSA) - "Onorerò David Sassoli come presidente battendomi sempre per l'Europa. Voglio che le persone recuperino un senso di fede ed entusiasmo nei confronti del nostro progetto. Credo in uno spazio condiviso più giusto, equo e solidale". Lo ha detto la neopresidente del Parlamento europeo Roberta Metsola nell'Assemblea del Parlamento europeo. "La disinformazione nel periodo pandemico ha alimentato isolazionismo, e nazionalismo, queste sono false illusioni, l'Europa è l'esatto opposto di questo", ha aggiunto
PE: METSOLA, VOGLIO METTERE TUTTI ATTORNO A STESSO TAVOLO
(ANSA) - "David voleva mettere tutti intorno allo stesso tavolo, un impegno che io voglio continuare a perseguire". Lo dichiara Roberta Metsola, cominciando il suo discorso come candidata alla presidenza del Parlamento europeo alla Plenaria di Strasburgo. "Voglio rafforzare la cultura del dibattito", continua Metsola, "la politica non può essere battaglia tra vincitori e vinti, ma deve essere al servizio dei cittadini".
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PE: LEGA VOTERÀ METSOLA, BIZZOTTO PROPOSTA VICE
(ANSA) - La Lega, a quanto si apprende, voterà per la candidata del Ppe Roberta Metsola, maltese e con una spiccata sensibilità per temi fondamentali per la Lega come la difesa della vita e della famiglia, e il contrasto al traffico di esseri umani e all'immigrazione clandestina. La Lega inoltre proporrà come vice Mara Bizzotto.
METSOLA, VOGLIO LOTTARE PER VERA UGUAGLIANZA DONNE
(ANSA) - "I diritti delle donne non sono ancora sufficientemente garantiti, la lotta per un'eguaglianza reale deve andare oltre le apparenze e impregnare tutto quello che facciamo, e io sarei orgogliosa di essere il presidente che conduce questa battaglia e onorare l'eredità di tutti coloro che hanno ricoperto questa funzione in passato". Lo afferma Roberta Metsola durante il suo discorso come candidata alla presidenza del Parlamento europeo.
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ACCORDO FATTO PER METSOLA SARÀ LA CANDIDATA DEL PPE A EREDITARE IL SUO POSTO
Marco Bresolin per “La Stampa”
C'è l'intesa tra le tre forze di maggioranza al Parlamento europeo per la seconda parte della legislatura. L'accordo che blinda la maggioranza Ursula - quella formata da socialisti, liberali e popolari che ha eletto la presidente della Commissione von der Leyen - spiana così la strada a Roberta Metsola.
ROBERTA METSOLA
Al netto dei franchi tiratori che oggi manifesteranno il loro malessere («Ce ne saranno, ma molti meno del previsto», prevede un eurodeputato socialista), la maltese avrà i numeri per diventare la diciassettesima presidente del Parlamento eletta direttamente dall'Aula, la più giovane in assoluto (oggi compirà 43 anni).
Sullo sfondo, però, c'è anche una partita molto italiana per un posto da vice-presidente: il grillino Fabio Massimo Castaldo punta al terzo mandato e dovrà vedersela - tra gli altri - con la leghista Mara Bizzotto, candidata dei sovranisti.
Lo scrutinio sarà segreto, ma a causa della pandemia gli eurodeputati potranno votare da remoto. Per la presidenza restano in corsa anche l'esponente della sinistra radicale, Sira Rego, il conservatore Kosma Zlotowski e la verde Alice Kuhnke. Quest' ultima potrebbe raccogliere parte del malcontento dei socialisti e dei liberali, ostili a Metsola per via delle sue posizioni anti-aborto.
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Ma alla luce dell'intesa, la candidatura dell'ex ministra della Cultura svedese non sembra impensierire la maggioranza Ursula. In ogni caso i Verdi non convergeranno sulla maltese e resteranno fuori dalla coalizione. Resta da capire cosa faranno i sovranisti di Identità e democrazia, gruppo di cui fa parte la Lega, che con i popolari di Metsola non sono riusciti a stabilire un ponte.
L'accordo raggiunto da popolari, socialisti e liberali riguarda la spartizione delle cariche di vertice dell'assemblea, ma anche il programma di legislatura. Dieci punti per «accelerare le riforme nell'interesse degli europei» e per mantenere il muro anti-sovranisti, quel «cordone sanitario» che punta a tagliar fuori da tutti i posti di comando l'estrema destra.
«L'ascesa del nazionalismo, dei populismi e dell'autoritarismo - si legge nel documento visionato da La Stampa - ci costringono a reinventare il progetto europeo per mantenere le promesse. I cittadini europei si aspettano che facciamo meglio e più velocemente». Il primo punto dell'intesa riguarda la difesa dello Stato di diritto: libertà di stampa, uguaglianza di genere, indipendenza della magistratura.
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Con l'intenzione di procedere all'attivazione del meccanismo che vincola l'erogazione dei fondi Ue al rispetto dello Stato di diritto, quello che la Commissione - nonostante le pressioni dell'Aula - non ha ancora usato nei confronti di Polonia e Ungheria. C'è poi il capitolo sul Clima, quello sulla Salute e quello sul Digitale, tre grandi priorità di questa legislatura. Sulla ripresa economica c'è la volontà di «promuovere una nuova strategia di crescita e una cornice di bilancio rafforzata».
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Ma a leggere il paragrafo dedicato al tema che continua a contrapporre Nord e Sud Europa, come dimostra il confronto andato in scena ieri all'Eurogruppo, si capisce che anche in Parlamento non sarà facile trovare una sintesi. La formula trovata è piuttosto generica e dà un colpo al cerchio e uno alla botte: «Servono regole adeguate sia per gli investimenti pubblici che per la sostenibilità del debito».
Roberta Metsola
Qualcosa di più c'è in ambito sociale, tra difesa dei diritti dei lavoratori delle piattaforme e direttiva sul salario minimo. Sull'immigrazione il Parlamento è pronto a dare una risposta «umana ed efficace», ma la riforma è bloccata dalle divisioni tra i governi.
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