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    “SE SONO QUI A CASA CON APPENA UN PO' DI MAL DI GOLA E TOSSE E CON LA VOGLIA DI SCHERZARE SULLA VOCE CAVERNOSA, È SOLO GRAZIE AI VACCINI” – ROBERTO BURIONI: “MI SONO NASCOSTO PER DUE ANNI E MEZZO MA, COME TUTTI, MI SONO AMMALATO ANCHE IO” – “LA VARIANTE CHE ABBIAMO ADESSO PUÒ ‘BUCARE’ L'IMMUNITÀ, CHE COMUNQUE PROTEGGE DALLA MALATTIA GRAVE. IN SINTESI: FINO ALLA VARIANTE DELTA NOI CI VACCINAVAMO ANCHE PER PROTEGGERE GLI ALTRI. DA OMICRON IN POI, CI VACCINIAMO SOPRATTUTTO PER PROTEGGERE NOI STESSI…”


     
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    Elena Cattaneo per il “Corriere della Sera”

     

    «Pronto?».

    roberto burioni annuncia di avere il covid a ctcf 5 roberto burioni annuncia di avere il covid a ctcf 5

     

    Professor Roberto Burioni, è lei? Sembra la voce di Barry White.

    «Ci provo? Just the way you are ...».

     

    È in forma, vediamo, nonostante il Covid.

    «E infatti, se sono qui a casa con appena un po' di mal di gola e tosse e con la voglia di scherzare sulla voce cavernosa, è solo grazie ai vaccini».

     

    Insomma, alla fine il Covid l'ha stanata. Nemmeno Burioni è stato risparmiato.

    «Mi sono nascosto abilmente per due anni e mezzo ma, come ormai tutti, mi sono ammalato anche io».

     

    ROBERTO BURIONI IN Vaccini. 9 lezioni di scienza di Elisabetta Sgarbi ROBERTO BURIONI IN Vaccini. 9 lezioni di scienza di Elisabetta Sgarbi

    Però, il 30 settembre scorso, lei ha fatto la quarta dose, come i suoi «haters» sui social hanno sottolineato.

    «Mi sono vaccinato poco prima della ripresa delle lezioni universitarie ma non è servito. Tutto prevedibile: il virus, in questi due anni e mezzo, è mutato molto e oggi il vaccino non protegge completamente dall'infezione, ma dalla malattia grave sì. E questo, voglio dirlo subito, è un grande successo scientifico».

     

    Dunque lo si può prendere, anche a breve distanza dall'ultima vaccinazione, ma si riducono le probabilità di finire in ospedale?

    «Esattamente. Il Covid oggi non è più quello che abbiamo conosciuto nel 2020. All'epoca non aveva ancora sviluppato le sue varianti, che non sono altro che tentativi di adattamento e sopravvivenza.

    roberto burioni annuncia di avere il covid a ctcf 2 roberto burioni annuncia di avere il covid a ctcf 2

     

    Quando sono usciti i primi vaccini, quelli potevano proteggere anche dall'infezione.

    Era nato qui il senso, puramente politico, di un provvedimento come il green pass.

    Ma le cose sono cambiate».

     

    Tutto è mutato con l'arrivo di Omicron?

    «Sì, e in particolare con la variante che sta circolando adesso, Omicron 5. Una variante estremamente contagiosa che può "bucare" l'immunità, un'immunità che comunque protegge dalla malattia grave. In sintesi: fino alla variante Delta noi ci vaccinavamo anche per proteggere gli altri. Da Omicron in poi, ci vacciniamo soprattutto per proteggere noi stessi. Ecco perché è importante che Omicron non ci trovi "impreparati", cioè senza vaccino».

     

    roberto burioni roberto burioni

    Quindi lei consiglia la quarta dose anche a persone non fragili o anziane?

    «Penso che sia opportuno farla a tutti quelli che hanno più di 12 anni e che si sono vaccinati o hanno contratto la malattia da più di 120 giorni.

    La quarta dose è un'arma in più che abbiamo contro questa patologia con la quale bisogna imparare a convivere».

     

    Ecco un altro passo avanti: nel 2020 ci siamo illusi di debellarla?

    «Sì, ma ora bisogna capire che sarà con noi molto a lungo. E gli strumenti ci sono. I vaccini, appunto, ma anche gli antivirali. Il protocollo che regola questi ultimi dipende da regione a regione, ma sono un aiuto importante per gli anziani e per le persone fragili. Basta informarsi».

     

    vaccino covid vaccino covid

    Certo, è più facile fare ironie sui social.

    «Per la somaraggine non c'è vaccino. Eppure non è difficile da capire: siamo di fronte a uno scenario che cambia, cosa normale per chi fa ricerca. Addirittura c'è un dibattito scientifico sul fatto di cambiare nome al virus e non chiamarlo più Sars-CoV-2, semplicemente perché qui abbiamo a che fare con un patogeno diverso».

     

    Come si è accorto di averlo preso?

    «Stavo per andare a fare lezione quando un colpo di tosse mi ha fermato. Ho fatto subito un tampone a casa».

     

    Già. Perché anche i sintomi sono diversi rispetto a due anni e mezzo fa.

    ROBERTO BURIONI ROBERTO BURIONI

    «E ci si può confondere con l'influenza. Dunque, tanta prudenza, vaccini e, da ultimo, perché non indossare la mascherina in situazioni dove non dà fastidio? In fondo ci sono Paesi, come il Giappone, dove nei luoghi affollati la portano sempre».

     

    Oggi come si sente?

    «Un po' di laringite, una leggera tosse e tanta fiducia nella scienza».

     

    Dunque per ora niente cambio di carriera? Niente concerti alla Barry White?

    «Io sono anche pianista e, sebbene con rammarico, dico no a una carriera da cantante: contro le stecche non c'è vaccino! E aggiungo che non vedo l'ora di tornare al lavoro».

     

     

     

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