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    “COMBATTO DA ANNI CON IL CANCRO” - ROBERTO CALDEROLI, DURANTE UNA VOTAZIONE IN SENATO SUL PIANO NAZIONALE PER LA LOTTA AI TUMORI, RIVELA IL SUO MALE: “IL CASO HA VOLUTO CHE A PRESIEDERE CI SIA UNA PERSONA CHE IL CANCRO LO HA AVUTO E DA SEI ANNI E MEZZO LO STA COMBATTENDO. NON LO AUGURO A NESSUNO, MA VUOL DIRE CHE SI PUÒ ANCHE GUARIRE…”


     
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    Renato Farina per “Libero quotidiano”

    ROBERTO CALDEROLI BRACCIO FASCIATO ROBERTO CALDEROLI BRACCIO FASCIATO

     

    Cronaca parlamentare anomala. Registriamo la prevalenza della verità esistenziale sul teatrino. Merito di un genio che troppo spesso è stato trattato come un caso pittoresco di leghista bizzarro. Parliamo di Roberto Calderoli. Erano state presentate a Palazzo Madama numerose mozioni perché il governo aggiornasse i piani nazionali per la lotta contro il cancro e per il sostegno a chi ne è colpito.

     

    ROBERTO CALDEROLI ROBERTO CALDEROLI

    In uno strano momento di collaborazione unanime, mercoledì in serata, i gruppi decidono di mettere da parte i propri punti di vista e di aderire a un solo ordine del giorno in nome del buon senso. Recepimento delle indicazioni di oncologi eminenti, delle osservazioni di pazienti e di chi li cura in casa e li segue nelle faticose trafile burocratiche.

    La novità è: massimo sostegno alle terapie domestiche.

     

    Magnifico lavoro corale. Non essendoci state risse, non se n' è accorto nessuno, di quel che lì è accaduto. Sul momento. Perché poi - grazie al genio di cui sopra - la vita è traboccata oltre i cliché dell' anti-politica. Così ieri è circolato un filmato. C' è Calderoli, e ci sono intorno i senatori, che sono parsi addirittura anzitutto persone, senz' altro difettose, ma sincere, e non ad uso tivù: sennò sarebbero andati o in diretta o almeno al tg delle 20. Nessun teatrino. Niente propaganda. Insomma, eccoci alla cronaca nuda. Si mette ai voti l' odg siglato G1.

     

    calderoli-roberto calderoli-roberto

    Stenografico del Senato. Ore 18 e 40 del 6 marzo. Presidente Roberto Calderoli: «Il Senato approva». (Applausi). Calderoli: «Grazie. Il caso ha voluto che a presiedere ci sia una persona che il cancro lo ha avuto e da sei anni e mezzo lo sta combattendo. (L' Assemblea si leva in piedi. Applausi). Vi ringrazio, ma questo era un applauso non gradito, non lo auguro a nessuno, ma vuol dire che - toccando ferro - si può anche guarire».

     

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    Ma chi è quest' uomo? Non ce n' è uno dei colleghi di Calderoli, con cui magari in tempi remoti o recenti si era scazzottato verbalmente in Senato o in tivù, che non si sia alzato in quell' aula che ha perso i connotati di sordità e di grigiore, per prendere i colori umani dei nostri guai quotidiani, della determinazione a vivere, a stare in piedi anche se la malattia ti tira giù, ma ti rialzi, prendi il treno, fai il tuo dovere oltre il dovere, perché altrimenti che si sta al mondo a fare? Calderoli è quest' uomo qui, i senatori sanno di questa sua lotta ostinata, e vincente (facendo gli scongiuri, ovvio).

     

    Ed allora è bello per tutti noi che esista la democrazia rappresentativa, e sia rappresentata da chi vive l' esperienza così comune in tutte le famiglie trasferendo nelle istituzioni non una macedonia di frasi fatte, ma lo spavento, la paura della morte, il desiderio di rinascere, la riscoperta delle cose che pesano davvero e che bussano (spesso) invano all' uscio della politica. Dopo due anni trascorsi in solitaria lotta (sei interventi, svariati cicli di chemio) il leghista bergamasco della prima ora, due volte ministro nei governi Berlusconi, ha scelto di non tacere dell' aggressione subita dal cancro.

    ROBERTO CALDEROLI ROBERTO CALDEROLI

     

    Nessuna tivù del dolore, ma lezioni di resistenza e saggezza. Lui capiva tutto, sapeva dei rischi e delle probabilità: è chirurgo maxillo-facciale, amava da sempre la sala operatoria, ma dall' altra parte del bisturi.

    Nessun piagnisteo. Nessun attacco alla sanità pubblica e privata. Nessun alibi per adagiarsi sulla poltrona di privilegiato.

     

    LA MALATTIA

    La puntigliosa preparazione dei suoi interventi in aula sulle riforme costituzionali non hanno mai lasciato intravedere alcuna stanchezza o trascuratezza in nome del fatto che la salute è più importante. Certo che lo è, ci sono cose più importanti al mondo della ingegneria istituzionale o di arzigogolate leggi elettorali, ma il dovere di lavorare bene, io senatore, tu imprenditore non viene meno. La malattia è stata da lui vissuta come cimento per imparare ad essere insieme più seri e più ironici.

    ROBERTO CALDEROLI ROBERTO CALDEROLI

     

    A Calderoli non è stato risparmiato niente. Ne ha passate di tutti i colori in questi sei anni e mezzo. A causa della puntura di una zanzara, come se il tumore non bastasse, si è beccato una malattia infettiva che gli ha fatto perdere conoscenza sulla scaletta di un aereo: è ruzzolato, si è ferito, è stato in rianimazione a lungo.

     

    Era l' estate dell' anno scorso, e ne ha scritto pubblicamente, ringraziando l' ospedale San Raffaele di Milano, il professor Alberto Zangrillo e l' eccellenza della sanità lombarda. Aveva scritto sul suo profilo Facebook nel 2015: «Grazie al tumore ho capito il valore della vita. Ringrazio ogni giorno Dio. Solo dopo aver vissuto tre tumori e relative metastasi ho imparato il vero valore della vita e che, a fronte della salute, nessuna altra cosa ha un senso». Quale morale? La lotta per guarire può farci uomini migliori, rendere il mondo, e persino il Senato, un posto migliore dove vivere.

    ROBERTO CALDEROLI ROBERTO CALDEROLI

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