Carlo Tarallo per Dagospia
roberto de luca
1. Ma quale passo indietro! Ma quali dimissioni! Roberto De Luca, il figlio di Vincenzo ’o sceriffo, fino alle 13 di oggi non aveva ancora protocollato le dimissioni da assessore al Bilancio al Comune di Salerno. Lo rivela a Dagospia, Gaetano Amatruda, vice coordinatore provinciale di Forza Italia: “Da fonti interne al Comune ho la certezza che le dimissioni, annunciate da De Luca, non sono state protocollate. E’ tutta una bufala”.
La legge prevede che le dimissioni debbano essere protocollate per essere effettive.
vincenzo de luca con i figli roberto e piero
La conferma arriva dal consigliere comunale di Forza Italia a Salerno Roberto Celano: “Fino alle 13 della lettera di dimissioni non c’era traccia”. Nel caso di De Luca jr, che ha annunciato di aver “rimesso il mandato nelle mani del sindaco”, senza la lettera ufficiale restano un atto solo politico. In sostanza: De Luca jr resta assessore a tutti gli effetti, e (secondo i maligni) il 5 marzo il sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, gli restituirà le deleghe.
2. Dicono che la linea iper garantista che il Mattino sta tenendo sulla vicenda De Luca-Fanpage abbia scatenato più di qualche malumore in redazione. Il sedicente quotidiano più autorevole del Sud, infatti, fin dal primo giorno sta tentando, abbastanza maldestramente, di smontare l’inchiesta della testata on line, su precisa indicazione del direttore Alessandro Barbano.
roberto de luca
La difesa a spada sguainata di Vincenzo De Luca e di suo figlio Roberto da parte del giornale di Francesco Gaetano Caltagirone avrebbe lasciato di stucco il direttore di Fanpage.it, Francesco Piccinini, che con il suo amico e collega Barbano aveva discusso amichevolmente dell’inchiesta Fanpage.it stava realizzando, fino a poche ore prima che il direttore del Mattino cambiasse completamente atteggiamento. Dicono (dicono) che almeno due giornalisti di grande esperienza, in totale disaccordo con la linea del giornale, abbiano chiesto a Barbano di essere esonerati dal trattare della vicenda. Dicono anche che almeno una telefonata tra i due direttori sia stata messa in viva voce dall’uno all’insaputa dell’altro. Dicono…
GIORGIA MELONI MARA CARFAGNA
3. Sempre a proposito dell’inchiesta di Fanpage.it sui De Luca: come mai, si chiedono sotto ’o Vesuvio, il governatore ha affidato una società importante come la Sma a un uomo di Luciano Passariello, quindi a Fratelli d’Italia? Ah saperlo…
4. Non dite a Mara Carfagna che il suo ex grande amico Stefano Caldoro, ex governatore della Campania, è assai amareggiato con lei. Caldoro, secondo spifferi attendibili, avrebbe rivelato ai suoi amici che l’atteggiamento di Mara in occasione della scelta delle candidature, a suo parere, danneggia fortemente Forza Italia.
CALDORO CON LA BENDA SULL OCCHIO
Mara, secondo Stefano, uno che l’aveva sempre sostenuta, ha giocato una partita tutta personale, piazzando i suoi fedelissimi ovunque possibile, a scapito di candidati dotati di maggiori consensi. Caldoro, parlando con alcuni amici, si sarebbe chiesto, ad esempio, che senso ha candidare Claudio Lotito, presidente della Lazio ma anche della Salernitana, ad Avellino e non a Salerno, per un veto della Carfagna. Veto posto anche sul rettore dell’Università di Salerno, Aurelio Tommasetti. La Mara, secondo Caldoro, starebbe pensando al suo futuro politico nel post-Berlusconi, rischiando però di far perdere voti preziosi a Forza Italia in Campania, ago della bilancia della sfida tra Fi e M5S a livello nazionale.