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(askanews) - Ecco Saetta, il primo cane robot dei carabinieri. Il nome vuole richiamare il simbolo presente sulle fiancate delle autovetture di pronto intervento, con la tradizionale livrea blu e rossa dell'Arma. Sarà assegnato inizialmente al Nucleo artificieri di Roma con l'obiettivo di garantire gli standard di sicurezza del personale e migliorarne l'efficacia operativa.
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Controllato da un tablet a una distanza fino a 150 metri, potrà muoversi anche su terreni impervi e non percorribili da veicoli con ruote o cingolati. Sa salire e scendere scale, aprire e chiudere porte; con il suo aiuto si potranno effettuare attività di ricognizione, rimuovere ostacoli, mappare luoghi con sistemi di rilevazione laser e termici, evidenziando anche tracce di esplosivo e di agenti chimici e radiologici. Con il braccio robotico si potranno poi rimuovere ordigni, compresi grossi petardi inesplosi, pericolosi soprattutto a Capodanno. Infine, sarà in grado di rifornire equipaggiamenti ai militari impossibilitati a muoversi.
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I carabinieri precisano che Saetta è stato "arruolato" non per sostituire risorse umane o unità cinofile ma per ridurre il pericolo, facilitare la gestione delle situazioni più difficili e rappresenta quindi un valore aggiunto nelle attività istituzionali.
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