A un’analisi frettolosa, potrebbero apparire una banda di scappati di casa, dei miracolati. Invece sarebbero storia. Storia criminale in considerazione dei 50 milioni di sterline spariti il 13 dicembre, un venerdì, dalla villa londinese di Tamara Ecclestone, a Kensington. Come abbiano fatto, lo sanno solo loro. Loro cinque. Ma negano. Negano i due arrestati in Inghilterra; negano i due catturati tra Milano e Varese.
bernie ecclestone e la figlia tamara
maria mester
Un quinto è latitante. Viveva nel campo nomadi di via Monte Bisbino. Dunque dai cottage abusivi e dalle discariche illegali di periferia, la geografia ci porta alla magione della figlia dell’ex patron della Formula 1, nella «billionaires row», la strada dei miliardari. In quei giorni, Tamara era in Lapponia con marito e figlia. Maria Mester, 47 anni, romena, lavorava nella villa, che conta 60 dipendenti (lei era nella squadra delle pulizie). Quando l’hanno presa, in aeroporto, atterrata dall’Italia, seppur con occhiali scuri e scialle per camuffarsi, portava orecchini da 300 mila euro.
tamara ecclestone e il marito
L’identico paio di orecchini custodito nelle casseforti della vittima. Forse era tornata per gestire i nascondigli del bottino, composto da gioielli e orologi, e non ancora scoperto. In galera Maria, l’aveva seguita il figlio Emil Bogdan, ugualmente residente in Inghilterra, impiegato come operario e accusato d’esser stato complice. Scotland Yard, che mantiene riserbo anche fra gli addetti ai lavori, lungo il canale di comunicazione con l’Italia, non facilitando le difese dei legali, ha parlato di tracce lasciate dai due (l’affitto di un cottage a Londra per farci dormire i banditi).
casa di tamara ecclestone
Forse un biglietto del metrò l’ha «collocata» in compagnia degli altri. Forse ha cantato. E svelato i nomi. Uno è quello di Alessandro Donati, 43enne di Calvignasco, provincia milanese. Dormiva sereno. Sicuro che mai i poliziotti l’avrebbero disturbato. Lui pure si professa innocente. Conta un passato di possesso di chiavi alterate e grimaldelli, di associazione a delinquere finalizzata in furti nelle case e di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
La quotidianità lo conduceva in via Monte Bisbino, nel campo abitato da sinti croati con carta d’identità italiana e da romeni. Sinti come Jugoslav Jovanovic, il 23enne in fuga. Potrebbe essere ovunque. Sotto molteplici identità. Il clan Jovanovic è quello di Nenad, un truffatore: si spacciava per rabbino e s’assicurava pezzi unici (per esempio quadri di Renoir e Rubens) consegnando borse di soldi falsi oppure scappando protetto dai suoi sgherri picchiatori.
brelfie tamara ecclestone
La Questura gli ha confiscato beni per 2 milioni di euro. I quadri appartenevano a un gallerista di Londra. Nella villa di Tamara erano in previsioni opere di ristrutturazione. Esisteva una mappa articolata delle 57 stanze. Possibile che Maria l’abbia vista e copiata.
Tamara Ecclestonee Jay Rutland
Ma poi? A Kensington, quartiere dimora di pezzi della famiglia reale, sultani e oligarchi, ci sono check-point fissi della polizia, maniacali servizi di sicurezza privata, telecamere. Difficile siano stati cinque e basta: l’ultimo fermato è un altro italiano, incensurato; indagando nelle udienze di convalida, ieri il quotidiano il Giorno ha svelato il filone italiano dell’inchiesta.
Gli inglesi sono convinti di venirne a capo. Ricordano che a Kensington aveva sede una base della caccia ai criminali nazisti, ma forse ignorano che i campi rom milanesi siano fabbriche di sparizione dell’oro (fuso e rivenduto). Anche il campo di via Monte Bisbino. Lo stesso dal quale pare arrivi Maria.
tamara ecclestone attending the de x Tamara Ecclestonee Jay Rutland