QUANDO IL MOVIMENTO 5 STELLE CHIEDEVA DI VOTARE ED ESTENEDERE L'ITALICUM PURE AL SENATO (DICEMBRE 2016)
Annalisa Cuzzocrea per la Repubblica
Mentre Beppe Grillo, Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista si bendano gli occhi con un fazzoletto bianco sul palco del Pantheon, per dire platealmente che col Rosatellum si vota alla cieca, dal fondo della piazza si leva un grido: «Impicchiamoli Beppe, viva la ghigliottina!».
beppe grillo luigi di maio alessandro di battista contro la legge elettorale
È un popolo arrabbiato, quello chiamato dai 5 stelle a "circondare" il Senato per protestare contro la legge elettorale. Una regia sapiente scandisce i discorsi dei parlamentari mandando sul maxischermo immagini dell' aula e di alcuni protagonisti come il presidente del Senato Grasso, Denis Verdini, Maria Elena Boschi, Sergio Mattarella, Giorgio Napolitano. Volano buuu, fischi, buffoni. Per tutti. Stavolta non c' è Roberto Fico a fermare i boati contro il capo dello Stato (lo aveva fatto davanti alla Camera).
È lontano per motivi personali, gli altri lasciano fare. O incitano.
«La polizia giustamente ci ha consigliato di stare qui perché era complicato stare intorno al Senato», dice Grillo, che stavolta c' era. «E io ho consigliato alla polizia di andare intorno al Senato e di accerchiarli». La folla ride, grida "sìììì". Alcuni scandiscono il coro «o-ne-stà» con il braccio teso, come allo stadio.
Nel frattempo dentro l' aula è successo di tutto: non solo le bende sugli occhi al momento del voto. Ma anche il senatore Mario Giarrusso che fa il gesto dell' ombrello, la bagarre col Pd che protesta. Il senatore M5S Crimi interviene con il controcanto del collega Airola. Grasso li riprende. Loro ne chiedono le dimissioni. Era lui, il nemico di ieri, fischiato dalla piazza a più riprese.
Vito Crimi parla di senso di vomito.
beppe grillo contro la legge elettorale
Airola, al Pantheon, dice: «Sono peggio dei fascisti ». Pregiudicatellum, fascistellum, i neologismi per la legge si sprecano, così come gli insulti, i vaffa, le «facce di cu...», mentre Di Battista avverte Mattarella: «Sarebbe il primo presidente ad aver firmato due leggi elettorali illegali e truffaldine. Mi auguro che ci pensi molto bene, perché è diritto del popolo potersi scegliere i rappresentanti ». E a Renzi dice: «Ducetto, bulletto, ci ha copiato anche il treno, farà presto il vaffa day».
Tra i 5 stelle circola una nuova ipotesi, già sondata informalmente con le forze dell' ordine: una manifestazione al Quirinale la prossima settimana. Oppure - davanti a un probabile diniego della Digos - un corteo che si avvicini il più possibile.
Beppe Grillo per un attimo prova a stemperare: «C' è un mondo diverso senza questi parassiti.
BEPPE GRILLO LUIGI DI MAIO ALESSANDRO DI BATTISTA
Fatto anche di allegria. Io e Casaleggio abbiamo detto "parole guerriere" come amore, onestà, nessuno deve rimanere indietro. Facciamo capire cos' è la famiglia 5 stelle, il sesso 5 stelle, perché non lo fate da anni...». Dice cose come: «Combattiamo contro gente dopata, ma vinceremo noi e sarà ancora più bello. Cominciamo dalla Sicilia ». Lancia Di Maio definendolo «il premier che cambierà questo Paese».
Poi conclude la serata in blues, circondato da un servizio d' ordine mai visto. Tre strade di accesso chiuse tra il Pantheon e il Senato. Cronisti con solo un taccuino in mano allontanati dalla polizia in borghese «per motivi di sicurezza» con la minaccia: «O uscite dall' area o vi facciamo accompagnare».
«Siete circondati», urla un cartello portato dagli attivisti per fare scenografia. Il fondatore M5S scherza: «Roma sta migliorando, ho dovuto sporcare io perchè era tutto pulito». Girato l' angolo, a piazza delle Cinque Lune, sacchi neri rotti e spazzatura in terra invadono un marciapiede.
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