Gianluca Piacentini per il “Corriere della sera”
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La sfida Roma-Real Madrid è cominciata con una parte della Curva Sud che ha fischiato Edin Dzeko al momento dell' annuncio delle formazioni, ed è finita con tutto lo stadio, compresi i componenti della panchina romanista, ad applaudire il bosniaco, fascia da capitano al braccio, sostituito da Patrik Schick. Se il pareggio 2-2 di ieri sera col Real (la Roma ha vinto poi 7-6 ai calci di rigore la Mabel Green Cup) è stata davvero l' ultima gara in giallorosso del numero 9 - nelle prossime ore è attesa l' offerta definitiva dell' Inter -, allora il compito di Gianluca Petrachi nella ricerca del suo sostituto si fa sempre più arduo.
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Perché la Roma di Paulo Fonseca, accolto dagli applausi dei trentamila presenti ieri sera sulle tribune dell' Olimpico che come al solito non hanno risparmiato cori polemici nei confronti del presidente Pallotta, ruota molto intorno al suo calciatore più forte, autore del gol del 2-2 dopo le reti di Marcelo (che poi ha sbagliato il rigore decisivo), Perotti e Casemiro (in fuorigioco) e di alcune giocate che hanno fatto saltare dalla sedia non solo i romanisti, ma probabilmente anche Antonio Conte, che sogna l' accoppiata con Lukaku.
La partita è stata una festa, nel senso che la Roma, con il solo Pau Lopez tra i nuovi acquisti nella formazione titolare, e il Real Madrid si sono affrontate a viso aperto senza troppi tatticismi, con continui capovolgimenti di fronte: ne ha beneficiato lo spettacolo, ma difficilmente il Genoa alla prima giornata di campionato e la Lazio alla seconda concederanno alla formazione di Fonseca gli spazi che ha avuto ieri sera.
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Oltre alla prestazione di Dzeko, il tecnico portoghese ha avuto altre indicazioni positive: 1) Zaniolo, schierato da trequartista, è sembrato quello della prima parte della scorsa stagione. Straripante fisicamente, uno dei pochi in grado di sfidare «a duello» i calciatori del Real.
2) Kolarov sulla fascia sinistra è una garanzia, motivo per cui Spinazzola è stato schierato a destra dopo l' uscita di Florenzi.
3) Pau Lopez ha già fatto dimenticare Olsen.
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Nonostante i passi in avanti, però, c' è ancora da migliorare la fase difensiva: anche ieri due gol al passivo come contro il Lille e l' Atletico Bilbao. Il tecnico portoghese, che alla vigilia aveva chiesto coraggio alla sua squadra, è stato accontentato. «E' stata una grande notte, una bella partita. Abbiamo giocato un primo tempo a buon ritmo e creato grandi opportunità, abbiamo capitalizzato meno di quanto avremmo meritato. Dovevamo verificare la tenuta dei miei giocatori, sviluppando il gioco con idee per il futuro.
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Dzeko è lo stesso che lavora in questo modo dal primo giorno e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. È un nostro grande giocatore».
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