Maria Elena Vincenzi per “la Repubblica”
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C' erano le sentinelle e i pusher. E c' erano le mamme e i ragazzini che lanciavano la droga dai balconi. Primavalle come Scampia. Con le case popolari trasformate in un' azienda per la vendita della droga dove ognuno aveva il suo compito, ognuno il suo stipendio, ognuno il suo turno di lavoro. Lo spaccio in questa zona soprannominata Bronx, compresa tra via di Torrevecchia, via Sfondrati, via Azzolino e via Calcagnini, era «ininterrotto », per usare le parole del gip Vilma Passamonti.
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«È emersa nel dettaglio - si legge nell' ordinanza - una precisa organizzazione della piazza di spaccio con " turni lavorativi", aventi, di massima, orario 14-20 e 20-02, e ancora come, al termine di ogni " turno", si proceda alla consegna del denaro e a un rendiconto dell' attività svolta, al conteggio del contante guadagnato e della residua disponibilità di droga, da destinare al turno seguente di spaccio o alla giornata successiva » .
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Un sistema perfetto in cui, ogni membro che veniva fermato ( i carabinieri sono intervenuti più volte durante l' indagine per arresti in flagranza) veniva rimpiazzato da un altro. Salvo poi tornare "al lavoro" una volta rilasciato ( i capi dell' associazione si occupavano anche dall' assistenza legale).
michele prestipino
Le indagini dei carabinieri di Trastevere coordinati dal procuratore facente funzioni Michele Prestipino e dal pm Margherita Pinto hanno rivelato che «il turno lavorativo di 6 ore veniva retribuito 60 euro circa, mentre in caso di prestazione resa per l' intera giornata di spaccio, che i sodali chiamavano volgarmente "lunga", l' importo era di circa 120 euro, " tariffe" che tuttavia variavano a seconda della funzione svolta, in considerazione del fatto che l' attività di spacciatore veniva retribuita in maniera più consistente rispetto a quella di singola vedetta».
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A capo dell' associazione, Manuel Fusiello e Alessio Salvatori, entrambi 26enni: erano loro a procacciare la droga e a gestire il personale. Mentre a custodire la roba era, fino al momento del suo arresto, Samantha Cavicchia che dal suo balcone, e spesso con l' aiuto della figlia tredicenne, lanciava la sostanza alla " rete commerciale" che provvedeva allo smercio, controllata dalle vedette. Per garantire che non ci fossero forze di polizia, il quartiere veniva anche presidiato con staffette che lo controllavano costantemente a bordo di un motorino.
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Poi c' era la droga. Confezionata in maniera scientifica. Sia per eludere le intercettazioni sia per questioni organizzative. La cocaina veniva preparata con fiocchi bianchi e blu, a seconda che fosse una singola dose o un grammo. Mentre il crack, o la « cotta » come la chiamavano loro, aveva un fiocchetto rosso o nero, a seconda del peso. Agli atti dell' inchiesta ci sono centinaia di telefonate in cui i pusher chiedono « rosse » , « blu » , « bianche » e «nere» che, come per magia, scendono dal cielo.
Per gli inquirenti, quella di Primavalle era una piazza importante. I proventi giornalieri erano di circa 3.500 euro con un giro d' affari mensile da 180mila euro. L' ordinanza, eseguita ieri mattina, ha portato in carcere 22 persone, altre 7 ai domiciliari, mentre 6 sono state colpite dal divieto di dimora a Roma. Coinvolti anche due ragazzini per i quali il tribunale dei Minori ha disposto il trasferimento in istituto penale e comunità.
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