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    ROMA SEMPRE "PIU' ATTRAENTE" (PER IL CRIMINE) - CI MANCAVA SOLO IL RAPINATORE-FLASH: ALTRI SEI COLPI IN MEZZ’ORA TRA GARBATELLA E SAN GIOVANNI - NON SI ESCLUDE CHE LO SCONOSCIUTO AGISCA CON UN CRONOMETRO ATTIVATO AL POLSOLO STRANO CASO DEL RESTAURATORE RINVIATO A GIUDIZIO PER TRUFFA E FALSO. AVREBBE TRUCCATO LE TARGHE CON UN PENNARELLO. L’UOMO SI E’ BECCATO ANCHE IL CONTO DI 4 CONTRAVVENZIONI: 640 EURO...


     
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    Rinaldo Frignani per il Corriere della Sera- Roma

     

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    Il modo di agire è sempre lo stesso. Il numero delle rapine messe a segno in meno di mezz' ora anche: sei. Come del resto il giorno, il lunedì. E da proprio da lunedì mattina prosegue la caccia di polizia e carabinieri al bandito solitario, romano e vestito di scuro, che ha messo a segno un' altra raffica di assalti a farmacie e supermercati, partendo sempre dalla zona della Garbatella-Ostiense. Solo che questa volta invece di rimanere nel quartiere ha preferito andare verso San Giovanni. E come aveva fatto la mattina del 26 agosto scorso, anche l' altro ieri è sparito in un attimo.

     

    Non si esclude, vista la rapidità nel rapinare le casse di negozi e grandi magazzini, che lo sconosciuto agisca con un cronometro attivato al polso. Gli investigatori sono già in possesso di fotogrammi del personaggio ricercato ricavati dai filmati della videosorveglianza degli esercizi commerciali colpiti, ma fino a questo momento non sarebbero stati sufficienti per identificarlo con certezza. O comunque il bandito non è stato rintracciato. Il sospetto è che, vista l' area in cui agisce, possa provenire da qualche zona vicina, dalla Magliana al Trullo.

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    Lunedì pomeriggio è ricomparso alle 15.41 in via Cristoforo Colombo all' altezza del distributore di benzina al civico 348. Qui ha aggredito uno scooterista, minacciandolo con una pistola e facendosi consegnare il motorino, un Piaggio Liberty. In sella a questo veicolo si è rifatto vivo nove minuti più tardi in piazza Roselle per rapinare il titolare di una farmacia che si è invece ribellato e lo ha messo in fuga. Ancora due minuti e l' allarme è scattato di nuovo in via Siria: assalto alle casse del supermercato Natura Sì, dal quale il rapinatore si è poi allontanato con un bottino di 500 euro.

     

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    E ancora: farmacia in via Britannia (bottino 900 euro) e forno in piazza Tuscolo (altri 900 euro), prima di concludere il raid in via Magna Grecia svaligiando una cassa del supermercato Elite (500 euro). Tre colpi in appena quattro minuti, fra le 16.02 e le 16.06. Le pattuglie delle forze dell' ordine non hanno avuto nemmeno il tempo di intervenire che al 112 sono giunte altre segnalazioni. Proprio come accadde a fine agosto, quando il bottino delle sei rapine fu di circa 3mila euro, lo stesso di lunedì pomeriggio. La vigilanza in tutta la zona è stata aumentata specialmente nelle ore critiche per i commercianti, quelle attorno agli orari di chiusura per la pausa pranzo e quella serale.

     

     

    2. TRUCCAVA LE TARGHE CON IL PENNARELLO

    Giulio De Santis per il Corriere della Sera - Roma

     

    Una stanghetta di plastica. Una pennarello nero. Un rotolo di scotch. Sono gli arnesi del mestiere, utilizzati, secondo la procura, da Serafino Di Dio, 58 anni, restauratore di professione, per cambiare le prime due lettere delle targhe dei suoi quattro furgoncini.

    Lo scopo: tramutare una C in B e così evitare le multe.

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    Piano andato all' aria, con tanto di rinvio a giudizio per truffa e falso, avendo Di Dio trascurato un dettaglio, fondamentale: la rabbia di chi le contravvenzioni se le è viste contestare come proprietario dell' auto con la targa corrispondente alla modifica. A mandare a rotoli la strategia del restauratore è la Dacia della signora Denise Zuliani. Quando la donna si vede recapitare un' ammenda superiore a cento euro, va su tutte le furie. Lei ha una berlina, non un furgoncino.

     

    Allora denuncia chi ha elevato il verbale. Salta fuori che il furgoncino esiste, è di un restauratore e ha la targa «quasi» identica alla Dacia. La differenza è nelle prime due lettere. Così diventa opportuno controllare la ragione dello scambio. E nei controlli gli investigatori scoprono che le targhe dei quattro mezzi del restauratore sono dei capolavori. Della contraffazione però. Solo avvicinandosi scoprono che sui pennelli sono incollate stanghette per alterare le lettere. Ora, oltre al processo, per Di Dio - difeso dall' avvocato Alfeo Rizzelli - è arrivato anche il conto di quattro contravvenzioni: 640 euro, più le more per i ritardi.

     

     

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