Anna Lombardi per “il Venerdì di Repubblica”
ron desantis con la moglie Casey e i tre figli
«I nostri ideali ci hanno mostrato la strada e l’abbiamo percorsa con coraggio fino in fondo. Il popolo ha emesso il suo verdetto: la libertà è qui per restare». Sotto una grande bandiera a stelle e strisce – ad alludere che la sua vittoria è un modello per tutta l’America – la moglie Casey affianco avvolta in un abito color oro e i piccoli Madison, Mason e Mamie di sei, quattro e due anni a sgambettare sul palco, il due volte governatore della Florida Ron DeSantis, 44 anni (di cui sei trascorsi a Capitol Hill come deputato), ha arringato così il popolo accorso ad incoronarlo la notte dell’8 novembre come unico leader repubblicano vincente alle elezioni di MidTerm. Capace di trasformare – distanziando di ben 19 punti lo sfidante Charlie Crist – il Sunshine State storicamente incerto, in roccaforte del Gop.
ron desantis alla jewish coalition annual leadership meeting di las vegas 3
È nata una stella, in casa repubblicana. E Donald Trump è più nervoso che mai. Sì, perché a mettere in discussione la leadership è un suo ex pupillo. Un giovane politico intransigente e dalla infallibile memoria fotografica, un italo-americano arrivato da Dunedin, sobborghi di Tampa, figlio di un’infermiera e di un antennista, e approdato alle prestigiose università diYale e Harvard (dove ha studiato Storia e Legge) grazie alle sue doti di giocatore di baseball e a una pluridecorata carriera come capitano dei Navy Seals, il corpo speciale dei Marines.
ron desantis alla jewish coalition annual leadership meeting di las vegas 5
DeSantis, in realtà, non ha ancora ufficializzato la sua candidatura alla Casa Bianca 2024. Ma l’accoglienza da rockstar riservatagli una settimana fa dai membri della Republican Jewish Coalition di Las Vegas – la conferenza dei conservatori ebrei, banco di prova di aspiranti presidenti in cerca di appoggi e fondi – la dice lunga sulle aspettative che nutre su di lui lo smarrito partito dell’Elefante. E infatti non li ha delusi: «Non ci sono alternative alla vittoria: abbiamo appena cominciato a combattere». Per carità: pure Trump, intervenuto due giorni prima (in video, e con un discorso dai toni soft, per non spaventare troppo i donatori) ha ricevuto forti applausi. Ma nulla rispetto al calore riservato a DeSantis: capace di far venir giù la sala – lui, cattolico fanatico – raccontando di aver battezzato i tre figli «con acque del Mar di Galilea».
casey e ron desantis il giorno del matrimonio
E pazienza se il sondaggio più recente, targato Harvard Caps-Harris Poll, dice che il 46 per cento dei repubblicani ancora punta su Trump per riprendere la Casa Bianca: l’ex pres dente ha comunque perso 9 punti dopo la debacle di MidTerm in cui molti candidati scelti da lui hanno perso in seggi cruciali. DeSantis segue col 28 per cento: salito di 11 punti nel post elezioni. Al terzo posto l’ex vicepresidente Mike Pence, fermo al 4percento.
Corsi e ricorsi. Proprio come nel 2015, dunque, anche nel 2024 potrebbe toccare a un governatore della Florida sfidare il tycoon alle primarie. E questa volta Trump non avrebbe davanti un politico vecchio stampo come Jeb Bush, aka “Low Energy Jeb” secondo il nomignolo che appioppò al figlio e fratello minore di due ex presidenti, distruggendone la credibilità. Bensì “Ron DeFuture”, il futuro, come il governatore è stato incoronato dal New York Post : proprietà d ’altronde, di quel Rupert Murdoch che non solo ha voltato le spalle all’ex amico Donald. Ma ha già fatto firmare alla giovane promessa un contratto milionario con la sua Harper Collins per un’autobiografia (essenziale per la candidatura).
casey e ron desantis
«Un Trump con cervello e senza dramma», lo definisce pure il Financial Times. Praticamente un clone: senza tempra saturnina. DeSantis, d’altronde, è assurto a gloria nazionale della destra Usa per aver tenuto tutto aperto e non aver imposto mascherine e vaccini nel pieno del Covid. E piace per le sue posizioni intransigenti. Oppositore della “teoria critica della razza” (la rilettura del passato basata sull’idea che il razzismo è caratteristica endemica della storia americana) da lui vietata nelle scuole. Nemico del gender al punto di aver dichiarato guerra alle biblioteche, crogiuolo di libri “vietati”.
donald trump con casey e ron desantis
Contrario all’aborto tanto da essere stato fra i primi ad inasprire la legge dopo la sentenza della Corte Suprema. Grande sostenitore del muro anti-immigrati, inventore della mossa d’infilare i clan-destini su pullman e spedirli negli sta-ti liberal, da Washington in su. Con buona pace della memoria della bisnonna Luigia Colucci: arrivata da Castelfranci, Avellino, nel 1917, incinta di otto mesi, a pochi giorni dell’entrata in vigore del Barred Zone Act, che bloccò l’accesso ad asiatici, mediorientali e a “popoli mediterranei”, italiani compresi.
MIDTERM IN FLORIDA - CARTELLI PER RON DESANTIS
Per ora non è bastato a Trump ribattezzarlo “Ron DeSancti monious”, l’ipocrita, il bigotto, per affondarne la stella. Né i toni minacciosi da Padrino tradito: «Se mi sfiderà, svelerò cose poco lusinghiere. So di lui più di chiunque altro, tranne la moglie che muove i fili della sua “campagnetta”», ha sibilato furioso, riferendosi a Casey Black, 42 anni, ex conduttrice tv votatasi al successo politico del marito. Sua complice pure nello spot del 2018 dove Ron indottrinava la figlioletta Madison insegnandole a sillabare lo slogan trumpiano “Make America Great Again” e giocava con lei a “costruire il muro” con mattoncini di cartone. E come fiaba della buonanotte leggeva al neonato Mason, L’arte di fare affari di Trump.
LA COPERTINA DEL NEW YORK POST SULLA VITTORIA DI RON DESANTIS
Certo, i due non potrebbero essere più diversi. L’expresidente caotico e istintivo, erede di una fortuna, sposato tre volte, trascinatore di folle. Il governatore disciplinato e metodico, padre di famiglia fattosi da sé, dai modi da duro, ma dalla voce un po’ troppo acuta. Eppure proprio l’umanità di DeSantis «ragazzo grasso di Harvard» come lo ha apostrofato un altro alleato temibile di Trump, Roger Stone, potrebbe rivelarsi vincente.
Il padre di tre bambini piccoli, che ha sostenuto la moglie quando si è ammalata di tumore al seno, piace alle donne dei sobborghi più del seduttore: non a caso a questa tornata elettorale le elettrici hanno voltato le spalle a The Donald, rivelandosi decisive. E piace pure ai donatori, cui promette un governo competente e severo, senza imprevedibilità. Non gli resta che sedurre gli evangelici, zoccolo duro dei trumpiani: e infatti ha iniziato a fare un gran parlare di Dio.
ron desantis
Il primo italoamericano alla Casa Bianca, dunque? Nel 2024 è possibile. Con buona pace di Andrew Cuomo – l’ex governatore di New York costretto a dimettersi perché allungava le mani sulle collaboratrici – che a quel primato aspirava. A meno di cedimenti. L’ex presidente resta un avversario temibile per il governatore: tanto più che ha già fatto a pezzi altre “promesse”. Gli analisti già lo dicono: l’idea di scontrarsi con il suo ex idolo non attrae DeSantis. Avrebbe preferito esserne l’erede piuttosto che farsi considerare dai fedelissimi del MAGA un usurpatore sleale. Lara, la nuora di Trump, una scappatoia gliel’ha già suggerita: «Salta un giro, presentati nel 2028 e andrà tutto bene».
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