Estratto dell’articolo di Andrea Laffranchi per corriere.it
rosa chemical
«Rosa che?». Rosa Chemical. L’effetto sorpresa del Festival di Sanremo potrebbe essere lui: trapper anomalo, immagine genderless, testi a luci rosse, in gara con «Made in Italy», brano fra Balcani e dance unz unz.
Nel 2022 al Festival era ospite di Tananai nella serata dei duetti: si presenti lei.
«Sono Rosa Chemical, il nome di battesimo di mia mamma e una citazione dei My Chemical Romance, la mia band preferita da teen. Vorrei evitare di essere definito rapper o cantante: sono un artista, una persona che ha una visione diversa delle cose».
Prima di Rosa Chemical?
«Manuel Franco Rocati, 25 anni il 30 gennaio: una persona introversa nella vita privata, sul palcoscenico mi metto a nudo in tutti i sensi».
Anche sui social... Giravano sue foto esplicite su Twitter e ha un profilo OnlyFans molto spinto. Teme reazioni dal pubblico dell’Ariston e di Rai1?
«Mi piace mettermi in discussione, anche se questo crea disappunto negli altri. Non è esibizionismo: vivo il corpo e la sessualità senza problemi. Il mio OnlyFans è una forma d’arte, non è porno. A Sanremo non mi presenterò certo come mi ha fatto mamma».
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La sua identità sessuale?
«Non etichettabile. Sono aperto a rapporti eterosessuali, omosessuali, transessuali. Se eccita e c’è consensualità per me va bene. Sono perverso della perversione».
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In «polka 2 :-/», uno dei suoi brani più popolari, dice «fanculo Marco Mengo...». Glielo ripeterà a Sanremo?
«A Marco voglio bene. Allora mi andava di provocare il pop di plastica e ho preso lui come capro espiatorio. Mi rimangio quello che ho detto anche perché mi è piaciuto l’album “Materia” e poi l’ho in squadra al FantaSanremo».
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