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    ROMA KAPUTT MUNDI - RUTELLI: “MARINO HA MANCATO DI UMILTÀ. PER I PROSSIMI 7 MESI, PRIMA DEL VOTO, MI ASPETTO CHE IL GOVERNO DESIGNI UNA PERSONA DI ALTISSIMO PROFILO E INDISCUSSA QUALITÀ. COME IL CIAMPI GOVERNATORE DI 20 ANNI FA”


     
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    Marco Galluzzo per il “Corriere della Sera”

     

    annamaria bernini francesco rutelli annamaria bernini francesco rutelli

    «Il più grande errore di Marino è stata la mancanza di umiltà. Avrebbe avuto un grande bisogno di essere consigliato, e invece ha fatto tutto da solo, con una squadra di governo periclitante. Alla fine sono venuti meno per varie vicende 15 assessori in 30 mesi. Soprattutto è sbagliata l' idea che una metropoli con questi problemi possa essere governata da un uomo solo. Difficile rivendicare cambiamenti epocali in questo modo e in poco tempo».

     

    Francesco Rutelli la mette in questo modo, un errore innanzitutto di metodo. Lui che al Campidoglio ha avuto certamente più successo di Marino legge le dimissioni del sindaco anche come frutto di un certa solitudine, o se vogliamo arroganza. «E ne è rimasto vittima».

     

    francesco rutelli emmanuele emanuele francesco rutelli emmanuele emanuele

    Per il futuro, aggiunge l' ex sindaco, «sarà impossibile votare una persona senza che questa si presenti con una squadra di 100 persone, che indichi prima del voto cosa faranno e in che modo. La città ha problemi enormi, strutturali, che possono essere affrontati solo con un gran gioco di squadra, quello che Marino non è stato in grado di fare.

    Pensi che per il Giubileo non ha nemmeno fatto una telefonata a Luigi Zanda, che era direttore dell' Agenzia per l' Anno Santo nel 2000, e oggi è il perno del Pd e della maggioranza nelle acque difficili del Senato».

     

    E gli errori del Pd?

    GIANNELLI MARINO GIANNELLI MARINO

    «Mah, Marino è stato scelto con le primarie, la procedura è stata corretta. Forse è vero che era il candidato più appoggiato, non meno, dall' establishment del partito democratico.

    Di sicuro dopo il mio tentativo, andato male, nel 2008, ci volevano forze ed energie nuove, e Marino andava messo alla prova».

     

    Marino è anche uno specchietto per le allodole, Roma non funziona da anni.

    «La prima cosa è la crisi verticale di qualità dell' amministrazione, 60 mila persone che dovrebbero lavorare in modo diverso, con criteri riformati, con organizzazione e responsabilità totalmente e radicalmente cambiati. Guardarsi in giro è desolante: la gara per i bus dell' Atac, azienda di fatto fallita, andata deserta; niente manutenzione della metropolitana; neppure un cantiere del Giubileo ancora aperto, l' Auditorium senza vertice per cento giorni; potrei continuare all' infinito».

     

    I mali più o meno li conoscono tutti, quello che non ha nessuno è la soluzione, un progetto per questa città. Lei si vuole ricandidare?

    IGNAZIO MARINO DOPO LA TINTA IGNAZIO MARINO DOPO LA TINTA

    «Assolutamente no. Tocca a una nuova generazione. Detto questo bisogna riconoscere che la città è la più estesa d' Europa, è una Capitale con straordinarie capacità ed enormi problemi. In questi anni è mancato un progetto, di sicuro per prima cosa occorrerà una riforma radicale, direi incessante, dell' amministrazione e del numero spropositato di aziende che operano per il Campidoglio. Se non vengono continuamente guidate e tenute sotto osservazione è molto facile che si insinuino quelli di Mafia Capitale, capaci anche di arrivare ai rami medio-alti del Comune».

     

    Da dove si riparte?

    «Io penso che i romani non chiedano altro che di essere governati, sono i primi ad accettare i cambiamenti se riconoscono che esiste un progetto. Il prossimo sindaco deve dire come si riorganizza tutta l' amministrazione della città, occorre un lavoro pazzesco, a partire dal bilancio».

    ignazio marino (3) ignazio marino (3)

     

    Ha un identikit dei prossimi candidati?

    «Adesso il governo deve designare il commissario. Per il Giubileo c' è già l' ottimo prefetto Gabrielli, che forse ora potrà occuparsi di fare il coordinatore con più poteri e con maggiore responsabilità. Ma per i prossimi 7 mesi, prima del voto, mi aspetto che il governo designi una persona di altissimo profilo e indiscussa qualità. Il Ciampi Governatore di 20 anni fa, una figura di eccezionale autorità morale e preparazione professionale».

     

    Insomma un Supercommissario?

    MARINO GABRIELLI MARINO GABRIELLI

    «Esatto, scelgano un supercommissario, la legge dice che deve essere un servitore dello Stato, può iniziare un percorso di rinascita della città. Non ci rassegniamo ad una figura anonima, occorre una persona che cominci un processo di profonda ricostruzione, l' amministrazione capitolina è al tracollo. Così il nuovo Sindaco eletto non dovrà ripartire dalle macerie» .

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