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    OBAMA-SPIA - AGITANDO IL FANTASMA DEL JIHADISTA DELLA PORTA ACCANTO, OBAMA METTE SOTTO CONTROLLO GLI AMERICANI: VIA LIBERA AGLI 007 DI SPIARE ANCHE I CITTADINI NON SOSPETTI E CONSERVARE I DATI PER 5 ANNI (PRIMA ERANO 18 MESI) - LA STESSA PROPOSTA L’AVEVA FATTA BUSH DOPO L’11 SETTEMBRE MA ERA STATA ACCOLTA DALLO SDEGNO DEI DEMOCRATICI - OGGI PARLANO SOLO LE ASSOCIAZIONI PER I DIRITTI CIVILI: “UN ERRORE PARAGONARE I CITTADINI AGLI STRANIERI SOSPETTI”…


     
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    Maurizio Molinari per "La Stampa"

    OBAMAOBAMA

    L' amministrazione Obama accresce i poteri dell'intelligence per la sorveglianza sui cittadini americani che non hanno compiuto reati, al fine di scongiurare attentati da parte di jihadisti interni come quello avvenuto a Tolosa da parte di un francoalgerino.

    La decisione è stata adottata dal ministro della Giustizia Eric Holder e assegna al Centro nazionale per il controterrorismo la possibilità di conservare per cinque anni i dati personali su singoli cittadini, a prescindere dal sospetto di un loro coinvolgimento in attività violente o terroristiche. Si tratta di una considerevole estensione dei limiti precedentemente in vigore - che erano di 18 mesi - e a determinarla è stata l'indagine interna svolta dal ministero della Giustizia sulle carenze di prevenzione che nel 2009 consentirono due gravi atti di terrorismo: la strage di Fort Hood, in Texas, dove il maggiore Nidal Malik Hasan uccise 13 militari e il tentativo di far esplodere sul cielo di Detroit nel giorno di Natale un aereo passeggeri da parte del nigeriano Umar Faruk Abdulmutallab.

    WashingtonWashington

    Sebbene Hasan sia un cittadino americano, di origine palestinese, e Abdulmutallab invece sia nigeriano, in entrambi i casi gli investigatori hanno rilevato che l'assenza di dati specifici su di loro ha ostacolato il lavoro di prevenzione del controspionaggio. Nel caso del giovane nigeriano, che non riuscì a far esplodere una microbomba nascosta negli indumenti intimi, il consolato Usa a Lagos aveva ricevuto addirittura una segnalazione di allarme ma a causa dei regolamenti vigenti non era stata inserita in tempo utile nelle banche dati del controspionaggio. Le nuove norme puntano a scongiurare la ripetizione di simili lacune e Robert Litt, consigliere legale del Direttore nazionale dell'intelligence James Clapper, assicura che «stiamo tentando di ottimizzare l'uso delle informazioni che il governo già possiede al fine di proteggere tutti i cittadini».

    11 Settembre New York11 Settembre New York

    Sebbene i dettagli sul funzionamento della nuova banca dati non siano stati rivelati, il Centro nazionale per il controterrorismo potrà copiare da tutti gli archivi governativi esistenti informazioni su qualsiasi cittadino americano, aggiungerne altri trovati in maniera indipendente, e conservarli per cinque anni di tempo dando vita ad una mole di dati senza precedenti sulla popolazione nazionale. All'indomani degli attacchi dell'11 settembre 2001 l'amministrazione Bush prese in considerazione la creazione di un centro «Total Information Awareness» per accumulare in maniera analoga tutte le informazioni elettroniche sui cittadini ma la resistenza del Congresso di Washington lo bloccò, soprattutto a causa delle resistente dei democratici che in questo caso hanno invece reagito con prudenza.

    A opporsi con determinazione sono piuttosto le associazioni per la difesa dei diritti civili. Marc Rotenberg, direttore dell'«Electronic Privacy Information Center» parla di «rischi di intrusione in informazioni private contenute nelle transazioni eseguite con le carte di credito» mentre Michael German, dell'Unione per le libertà civili, sostiene che l'errore «è nell'estendere a tutti i cittadini americani i metodi di sorveglianza elettronica adoperati nei confronti degli stranieri sospetti».

    11/9 - Inferno di fumo su Manhattan11/9 - Inferno di fumo su Manhattan

    La decisione del ministero della Giustizia di far conoscere i nuovi regolamenti sembra tesa a rassicurare l'opinione pubblica sulla protezione da attentati commessi da jihadisti interni simili a quello di Tolosa. Ed a confermare l'accresciuta sorveglianza arrivano le rivelazioni dell'Associated Press sul fatto che almeno dal 2008 la polizia di New York infiltra ambienti dell'ultrasinistra al fine di identificare fiancheggiatori e sostenitori di gruppi terroristi.

     

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