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    SABBIA, SOLE E FOLLIA – MA DOVE SIAMO, A “WATERWOLD” O NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE? TRA “SMOKERS” STRAFATTI E GIULLARI MECCANICI, ANCHE IL “BURNING MAN” È FINITO – ECCO 50 SCATTI SURREALI E PSICOTROPI CHE CELEBRANO L’EDIZIONE 2015!


     
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    Da http://www.nationalgeographic.it

     

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    Una volta all'anno, nel deserto di Black Rock, in Nevada, sorge all'improvviso dal nulla una città popolata da decine di migliaia di persone, che danno vita al festival del Burning Man. A Black Rock City - questo il nome della metropoli temporanea - si celebra l'arte e l'espressione personale. Un crocevia di creatività in cui chiunque abbia un progetto artistico e qualche centinaio di dollari da investire può esporlo a un pubblico che ogni anno si fa sempre più numeroso.

     

    Il nome Burning Man viene dalla figura a forma di uomo a cui viene dato fuoco alla fine del festival. Il primo bruciò nel 1986, a San Francisco, e a guardarlo c'erano una trentina di persone. L'idea era venuta a due amici, Larry Harvey e Jerry James, che misero assieme alcuni pezzi di legno  e trascinarono il fantoccio a Baker Beach durante il solstizio d'estate. Gli diedero fuoco, e una piccola folla di curiosi si fermò a guardarlo bruciare. Al Burning Man di quest'anno, che si è concluso il 7 settembre e aveva come tema "il Carnevale degli Specchi", c'erano oltre 70.000 persone, provenienti da ogni parte del mondo.

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