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    SACCÀ INSACCA IL CORRIERONE - ALTRO CHE ‘’INCHIESTA SVANITA NEL NULLA’’! ‘’L’INDAGATO NON HA COMMESSO REATI E NON HA NEMMENO VIOLATO I SUOI DOVERI D’UFFICIO”


     
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    Lettera di Saccà al "Corriere della Sera"

    Anche a Pierluigi Battista come al grande Omero, qualche volta può capitare di dormire. Mi riferisco all'articolo da lui firmato dal titolo «La solitudine del capo tra i cortigiani avidi», pubblicato sul 21 ottobre, Corriere della Sera del nel corpo del quale viene scritto: «È quasi implorandolo che Berlusconi chiede ad Agostino Saccà, intercettato in un'inchiesta svanita nel nulla, ...». In genere, è improbabile che le inchieste giudiziarie possano svanire nel nulla.

    Agostino SaccaAgostino Sacca

    Nel caso in questione quasi tutta la stampa, in testa, ha dato grande Corriere della Sera risalto alla conclusione della vicenda.

    AGOSTINO SACCA E DANIELA SANTANCHE - Copyright PizziAGOSTINO SACCA E DANIELA SANTANCHE - Copyright Pizzi

    Conclusione che sono costretto a riepilogare in maniera esauriente, visto che, come purtroppo succede, è la prima impressione quella che resta nel cervello anche delle persone più intelligenti e serie. Intanto, l'inchiesta parte a Napoli con sei mesi di intercettazioni (quasi diecimila telefonate registrate: da mettere in crisi chiunque) e indagini, patrimoniali e non, a tappeto, comprese intercettazioni ambientali da parte della Guardia di Finanza. Già al primo step il Gup di Napoli rileva l'incompetenza territoriale evidente sin dall'inizio e spedisce le carte nella Capitale.

    La Procura di Roma affida a due Pm considerati tra i più competenti l'istruttoria che procede con verifiche e indagini per altri otto mesi, per concludersi con la richiesta al Gip di archiviare, firmata, oltre che dai due sostituti procuratori, anche dal procuratore capo perché: «l'indagato non ha commesso reati e non ha nemmeno violato i suoi doveri d'ufficio"». Il Gip avrebbe potuto scrivere tre righe affermando di condividere la richiesta e quindi ordinare l'archiviazione.

    Trattandosi di un magistrato tra i più preparati e colti della Capitale, ha scritto invece sette pagine per affermare che l'indagato era stato intercettato sulla base di «una mera fantasiosa illazione» e ha disposto - cosa che non succede quasi mai - la distruzione di tutte le intercettazioni e i fascicoli «non essendoci la più remota possibilità di riaprire in futuro le indagini».

    rc89 sacca vesparc89 sacca vespa Pierluigi BattistaPierluigi Battista

    Questi i fatti a cui aggiungo, essendo ormai passato tanto tempo ed essendo gli animi più tranquilli, una piccola notizia che non ho mai reso pubblica; alla fine dell'istruttoria, uno dei Pm incontrando il mio legale, Marcello Melandri, per comunicargli la chiusura dell'indagine gli ha detto: «Avvocato, sa che raramente si trova una persona perbene come il suo assistito» e alla domanda dell'avvocato Melandri: «In che senso?» la risposta è stata: «Veramente onesto».

    Altro che inchiesta svanita nel nulla! Mi permetto di aggiungere che anche tutte le magistrature e autorità che si sono occupate della vicenda e delle sue numerose diramazioni civili, lavoristiche, contabili (danno erariale riferito al cosiddetto editto bulgaro - Michele Santoro) e fiscali hanno concluso con il medesimo giudizio riconoscendo sempre le mie ragioni.

    Agostino Saccà

    RISPOSTA: «L'inchiesta svanita nel nulla» significa che si è dimostrata infondata. Qual è l'obiezione?

    Pierluigi Battista

     

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