'UN MESSAGGIO ARRIVATO SUI CERCAPERSONE PRIMA DELL'ESPLOSIONE
esplosione dei cercapersone degli hezbollah
(ANSA) - "Un messaggio è arrivato sui dispositivi prima dell'esplosione". Lo riporta la rete libanese Mtv mentre un altro media, 'Al-Hadth', conferma che i cercapersone esplosi erano "dell'ultimo modello adottato da Hezbollah negli ultimi mesi".
Un funzionario di Hezbollah ha riferito al Wall Street Journal che centinaia di agenti dell'organizzazione possedevano tali dispositivi e tra le ipotesi c'è quella di un malware che ne ha causato il surriscaldamento e l'esplosione. La stessa fonte di Hezbollah ha detto - secondo quanto riporta il media israeliano Ynet - che alcuni membri dell'organizzazione "hanno sentito che i dispositivi si stavano surriscaldando" e si sono sbarazzati di loro prima che esplodessero. (ANSA).
++ FONTE HEZBOLLAH,NASRALLAH NON È STATO FERITO DA ESPLOSIONI ++
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(ANSA) - Secondo una fonte di Hezbollah, il leader Hasa Nasrallah non è rimasto ferito nell'esplosione dei cercapersone, che evidentemente aveva pure lui. Lo riferisce Channel 12.
HEZBOLLAH, 'ISRAELE È RESPONSABILE DELLE ESPLOSIONI'
(ANSA-AFP) - Hezbollah ha accusato Israele della "totale responsabilità" per le esplosioni in Libano, che hanno provocato almeno otto morti e migliaia di feriti. Lo si legge in un comunicato del movimento sciita, avvertendo che ci sarà una "giusta punizione".
COSÌ SONO ESPLOSI I CERCAPERSONE DI HEZBOLLAH: “ERANO ALIMENTATI CON BATTERIE AL LITIO”
Stefano Scarpa per www.lastampa.it
[...] L'agenzia di stampa statale libanese, National News Agency, riferisce che nei sobborghi meridionali di Beirut, e in altre zone, «il sistema di cercapersone portatili è stato fatto esplodere utilizzando una tecnologia avanzata, e sono stati riportati decine di feriti».
Un funzionario di Hezbollah ha puntato il dito contro Israele e ha spiegato come «i nuovi cercapersone, che i membri di Hezbollah avevano con loro, erano alimentati con batterie al litio che apparentemente sono esplose». Circostanza confermata da fonti di sicurezza locali, secondo cui il lotto di cercapersone usato per questo attacco era da poco stato distribuito ai quadri del partito.
Cosa sono i cercapersona
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I cercapersona sono dei dispositivi molto in voga prima della diffusione dei cellulari. Offrono un sistema di comunicazione unidirezionale, potendo solo ricevere degli avvisi senza dare la possibilità di rispondere. In Italia funzionavano su una rete radio dedicata, che permetteva ai Teledrin (era il nome con cui vebbero commercializzati) di funzionare nel raggio di 30-35 km dalla fonte di segnale.
L’ipotesi di un hackeraggio
Al momento gli esperti suggeriscono due possibili ricostruzioni. La prima: un “messaggio infetto” che si è propagato a macchia d’olio su tutti i dispositivi, colpendo simultaneamente quelli presenti sulla stessa rete. Un’altra ipotesi è la manomissione dei trasmettitori, senza dei quali i cercapersona non possono comunicare.
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Una qualsiasi interruzione, sia per guasto tecnico che per hacking, potrebbe indebolire il segnale, costringendo i dispositivi a consumare più energia, portando potenzialmente al surriscaldamento delle batterie e alle esplosioni. In ogni caso, se queste esplosioni sono il prodotto di un attacco cibernetico, si tratterebbe di un caso eccezionalmente raro di guerra cibernetica che causa l'interruzione di un'infrastruttura fisica.
Microcariche piazzate nei cercapersona
Di diverso avviso è l'analista militare Elijah Magnier, che ha detto ad Al-Jazeera che si tratta di un attacco molto sofisticato e, solitamente, su questa scala, «richiede la collaborazione di più entità». Se l'intelligence israeliana è riuscita a compromettere fisicamente i cercapersone forniti a Hezbollah, con degli esplosivi, non esclude che siano riusciti ad accedere alla fornitura dell'Iran, perché è l'Iran che fornisce a Hezbollah la maggior parte delle sue attrezzature.
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«Un'operazione di questa portata richiede la presenza di esplosivi ad alto potenziale, anche in piccole quantità, e un tempo terribilmente lungo per inserire manualmente da 1 a 3 grammi di materiale altamente esplosivo, in ogni singolo cercapersona e mantenere le sue funzionalità, dello schermo e di tutta l'elettronica senza che tutto ciò venga compromesso».
Per darli detonare sarebbe stato necessario «utilizzare una frequenza specifica o un segnale codificato per attivare l'ordigno esplosivo all'interno del ricevitore. Questo richiede sia sofisticazione tecnica che tempismo preciso per massimizzare le vittime», sottolinea Magnier. [...]
Come comunica Hezbollah
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Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah, aveva precedentemente avvertito i membri del gruppo di non portare con sé i telefoni cellulari, affermando che sarebbero potuti essere utilizzati da Israele per tracciare i loro movimenti e effettuare attacchi mirati. Per questo, l’utilizzo dei cercapersone era stato preferito per sfuggire alle maglie dei servizi segreti israeliani, abili a tracciare le comunicazioni. D’altro canto, i cercapersone utilizzano spesso canali di comunicazione non criptati e software obsoleti, che li possono rendono bersagli estremamente facili per un attacco. Chiunque sia riuscito ad hackerare i dispositivi, ha causato una serie di eventi che hanno portato al loro surriscaldamento, facendoli esplodere.
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