1. PALAZZO MARINO PERDE ASSESSORI COME IL CAMPIDOGLIO
beppe sala roberta cocco
Svolta nella vicenda della pubblicazione dei redditi online dell'assessore alla Digitalizzazione del Comune di Milano, Roberta Cocco. Ad annunciarla il sindaco Beppe Sala: "L'assessore Cocco è venuta da me disponibile a rassegnare le dimissioni. Io considero il lavoro che sta facendo straordinario, ha una qualità e una esperienza notevole e non volendo privarmi del suo supporto. Le ho chiesto di ripensarci e di fornire questi dati. Quindi, nonostante possa suscitare qualche problema dal punto di vista della privacy, a breve li pubblicherà sul sito del Comune e con ciò mettiamo fine alla vicenda. Voglio che l'assessore Cocco torni a lavorare per il Comune di Milano".
RAFFAELE CANTONE
"Io - ha spiegato Sala - non ho mai detto che non si deve rispettare la legge. Rimane la riflessione sul fatto che non credo sia così necessario che un funzionario pubblico comunichi la sua dichiarazione dei redditi relativa ad anni precedenti alla nomina. Ma la cosa ha scatenato le polemiche che abbiamo visto".
Nelle ore precedenti alla svolta la polemica su questo punto si era ulteriormente accesa. La rappresentanza del M5s in Consiglio dal blog di Grillo aveva puntato il dito contro Sala, reo di non avere rispetto alcuno per i milanesi ma anche di non comprendere la legge. Tutto nasceva dalla dichiarazione del sindaco che nei giorni scorsi aveva affermato di non essere completamente d'accordo sulla correttezza della legge secondo cui "un amministratore pubblico debba pubblicare i suoi redditi prima di diventare amministratore".
beppe grillo vaffa
Dichiarazioni sulle quali è intervenuto dalle pagine di Repubblica il capo dell'Anac, Raffaele Cantone, ribadendo la validità della legge. A detta dei grillini "il sindaco dimostra di non avere rispetto alcuno per i milanesi ma anche di non comprendere la legge. Se un assessore non rispetta la legge è fuorilegge, e allora se ne deve andare".
Sul piede di guerra anche la Lega Nord, che per voce del capogruppo in Comune, Alessandro Morelli, aveva annunciato sulla vicenda una mozione di censura da presentare a Palazzo Marino "per chiedere che il Consiglio comunale prenda le distanze dal comportamento dell'assessore Cocco" e per chiedere che, "siccome Cocco non desidera rispettare la legge come stiamo facendo noi, venga presa una posizione dal Consiglio e dalla giunta".
2. ALLA DICHIARAZIONE DEI REDDITI, DUE ZERI DI TROPPO
roberta cocco
I redditi e la situazione patrimoniale dell'assessora del Comune di Milano Roberta Cocco sono, da questa mattina, online sul sito del Comune. Dopo giorni di polemiche sulla sua decisione di non pubblicare queste informazioni - tanto che l'Anac, autorità anticorruzione, aveva aperto una istruttoria -, dopo le proteste dell'opposizione che ne hanno chiesto le dimissioni, dopo qualche malumore tra i suoi stessi colleghi di giunta, l'ex manager Microsoft (in aspettativa proprio per svolgere il compito di assessora) ha deciso, anche su suggerimento del sindaco Beppe Sala.
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Da oggi, quindi, anche l'ultima casella delle situazioni reddituali e patrimoniali dell'amministrazione milanese è completa. Cocco ha dichiarato nel 2015 un reddito imponibile lordo di 224.069 euro e la proprietà esclusiva di due fabbricati a Milano e uno a Sestri Levante, in Liguria, oltre a una Polo del 2002.
Pubblicate anche le azioni e le quote di partecipazione a società detenute: per Enel, Telecom, Expedia e Tripadvisor ha una titolarità che non specifica, ma è inferiore allo 0,0000000001%, mentre per Microsoft la partecipazione è pari allo 0,0000076% del capitale. O meglio: questa era la percentuale indicata nella prima versione del documento, caricata questa mattina.
BILL GATES MICROSOFT
Ma l'errore non è da poco: perché nel numero ci sono due zeri in più dopo la virgola. La percentuale corretta delle azioni Microsoft è dello 0,00076%: che, tradotto, fa 3,79 milioni di dollari. La correzione - e la cifra esatta - è stata spiegata dal sindaco Beppe Sala. Che oggi, a margine di un incontro pubblico, ha detto che l'assessora Cocco si era resa conto dell'errore nelle cifre pubblicate sul sito: "Mi dispiace - ha detto il sindaco - probabilmente si poteva fare tutto dall'inizio, ma era una valutazione personale. Lei ha ritenuto che far vedere una cifra del genere potesse crearle problemi, non si sentiva tranquilla". I conti, però non tornano anche per le altre percentuali di possesso delle azioni delle altre società.