Francesca Del Vecchio per “la Stampa” - Estratti
sala schlein
Beppe Sala vede il suo futuro «non più da manager» ma ancora in politica, forse proprio come federatore del centrosinistra. Quando mancano circa tre anni alla scadenza del suo secondo mandato da sindaco di Milano, il messaggio è chiaro - «resto in pista» - e l'interlocutore anche: il Partito democratico. Il primo cittadino lancia diversi messaggi al Pd, che non esita a definire «il mio partito di riferimento, pur essendo senza tessera. Il mio azionista di maggioranza in consiglio e in giunta, anche se il fatto che sia sempre stato un indipendente è stato un vantaggio per tutti».
Lo fa dal palco di "L'Europa che vogliamo", il convegno organizzato ieri a Milano dall'area bonacciniana, Energia popolare. L'ipotesi più concreta è quella che, appunto, lo vedrebbe nel ruolo di federatore del campo largo, anche se il sindaco spiega che si tratta di un'operazione «troppo difficile» a cui «manca il centro». E questo potrebbe essere un invito piuttosto esplicito a Italia Viva di Matteo Renzi e ad Azione di Carlo Calenda.
BONACCINI E BEPPE SALA
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Poi garantisce il suo appoggio a chi «sarà di questa partita» perché «queste elezioni non si devono ridurre a un referendum su questo o quel leader. Dall'altra parte lavorano sul "parentismo" e sull'"amichettismo", noi sulla qualità delle persone». Bonaccini, dal canto suo, lo elogia e lo mette tra i «bravissimi amministratori che hanno saputo guidare le loro comunità». Così, Sala potrebbe cercare proprio nel presidente dem la sponda - che finora non pare essere arrivata dalla segretaria Elly Schlein - per la sua candidatura alla presidenza dell'Anci. Un ruolo che sembra non dispiacere affatto all'inquilino di Palazzo Marino.
BEPPE SALA BONACCINI BEPPE SALA BONACCINI