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Satyricon OFS Creutziger
Stando a quanto scrive von Heidemarie Klabacher su “Dreh PunktKultur”, il sito di cultura più interessante di Salisburgo, il “Satyricon” di Bruno Maderna messo in scena in questi giorni al prestigioso Festival di Pasqua di Salisburgo, con regia di Georg Schmiedleitner, già direttore artistico del piccolo e sperimentale teatro Spielstatt Junge Bühne e co-fondatore del teatro di Linz, è una “Lode al volgare e ai rifiuti residui”.
In scena ci sono degli escort (maschi) giovinetti che solo un industriale molto ricco si può permettere di pagare per i suoi divertimenti. Trimalcione è un nouveau riche, senza gusto e senza patria, e per divertirsi li immerge nel bronzo dorato; così sono ancora più appetibili. Muti e annoiati, questi escort servono lor signori e le loro signore – che non disdegnano - portando qua e là sul palco mucchi di plastica, vestiti usati, sacchi della spazzatura. Il tutto nel "festival più costoso del mondo" e in uno spettacolo servito alla premiere ai politici della Repubblica.
Satyricon OFS Creutziger
L’opera da camera di Bruno Maderna (qui diretta da Peter Tilling ) è un’orgia escatologica, espressione della umana Caduta, come nel film di Fellini. L'opera si basa sulla Cena di Trimalcione dal Satiricon di Petronio, senatore e ideologo dell'imperatore Nerone, arbitro del “buon gusto” in una società decadente. Alla fine si tagliò le vene ai polsi e via.
Satyricon OFS Creutziger
Schmiedleitner ce la mette tutta per stupire: una delle femmine è una sadomaso che ricava notevole piacere dall'infliggere punizioni a se stessa o tagli sanguinanti al braccio. Alla festa del nuovo Trimalcione i succhi corporei scorrono più abbondantemente delle casse di birra che escono dal frigorifero assieme agli escort vestiti da priapo.
Dentro il frigorifero ci si ritira in piccoli gruppi e non solo per il rifornimento di champagne. Al quiz: “Dov’è il posto più strano in cui l’avete fatto?” forse nessuno aveva mai risposto “dentro il frigorifero”. Ecco, ci ha pensato il Festival di Salisburgo. Detto questo, l’opera sembra esser stata ben diretta e ben cantata, applaudita, piena di spirito e ironia, con figure artificiali piacevolmente interessate all'autodistruzione.