DEBITO ESTERO VERSO LA CINA IN PERCENTUALE SUL PIL NAZIONALE
Estratto dell’articolo di Matteo Legnani per “Libero quotidiano”
La mappa del mondo sembra quella di una partita di Risiko, il celebre gioco da tavolo, nella quale le armate rosse (con sfumature arancioni e ocra) abbiano messo le mani su metà della terra e siano ormai a un passo dalla vittoria. Solo che la cartina in questione non è “popolata” da carri armati di plastica in miniatura, ma da montagne di valuta cinese, lo yen.
XI JINPING VLADIMIR PUTIN MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA
Realizzata da statista.com a partire dai dati della Banca Mondiale, la cartina in questione indica infatti con diverse sfumature di rosso i Paesi che hanno il debito più alto con la Cina in rapporto al loro Prodotto interno lordo.
Quelli marchiati in rosso scuro sono quattro: Gibuti, Angola, Laos e Maldive, che hanno un debito con Pechino pari al 42, 35, 30 e 29 per cento del loro Pil, rispettivamente. In rosso ci sono Mozambico, Zambia, Congo, Cambogia, Mongolia e un'altra mezza dozzina di Paesi. In arancione il Pakistan, l'Etiopia, il Kenya, il Sudafrica, l'Argentina.
xi jinping e la colonizzazione della cina
[…] Riassumendo, è possibile affermare che oltre il 90% dell'Africa e del sud-est asiatico sia pesantemente indebitato con Pechino, e che l'America Latina sia poco lontana da quella soglia. In termini assoluti, i cinque Paesi col debito estero più alto contratto con la Cina erano alla fine del 2021 il Pakistan (27,4 miliardi di dollari), l'Angola (22 miliardi), l'Etiopia e il Kenya (7,4 miliardi), lo Sri Lanka (7,2 miliardi).
In pratica, Pechino si sta prendendo il mondo a colpi di yen, seguendo una strategia che […] privilegia in termini di esborso odi condizioni (tassi, termini di restituzione) i Paesi più ricchi di materie prime (gran parte dell'Africa) o in posizioni geopoliticamente strategiche come il Pakistan, la Turchia, le ex repubbliche sovietiche dell'Asia centrale, la Bielorussia, la Siria, lo Yemen.
l'invasione cinese in africa
Tra i Paesi che più hanno goduto in questi anni dell’aiuto economico cinese c'è l'Honduras che, guarda caso, alcuni giorni fa ha cacciato l'ambasciatore di Taiwan, dichiarando che di lì in avanti avrebbe riconosciuto la sola Repubblica Popolare come Cina. Un esempio di come il controllo delle finanze di un Paese possa facilmente tradursi in controllo strategico e politico.
[…]. Non è difficile immaginare che questo fiume di denaro stia determinando uno sconvolgimento degli equilibri globali nei quali si scorge in modo sempre più evidente il sorgere (o il risorgere) di due blocchi contrapposti: uno occidentale facente capo agli Stati Uniti e uno anti-occidentale che, se durante la Guerra Fredda terminata a fine anni Novanta faceva capo all’Unione Sovietica, ha oggi nella Cina il suo riferimento.
XI JINPING BIN SALMAN
In questo quadro già di per sé preoccupante per l’Occidente, l’avvicinamento dell’Arabia Saudita alla Cina dovrebbe far scattare l’allarme rosso a Washington e dintorni. È notizia di ieri che il governo di Riyadh ha approvato l'adesione del Paese all'Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (Sco).
[…] Mohammed bin Salman […] sta evidentemente cercando di mettere i piedi in due scarpe. Storico alleato degli Stati Uniti in Medio Oriente sul piano geopolitico, militare e finanziario, ha recentemente riallacciato i rapporti diplomatici con l’Iran (che erano stati interrotti nel 2016) con uno storico accordo firmato proprio a Pechino e guarda ora ai miliardi della Cina per accrescere le opzioni di export del suo oro nero. L’adesione allo Sco giunge infatti dopo che il colosso energetico saudita, Saudi Aramco, ha firmato un accordo da 3,6 miliardi di dollari con cui ha acquisito il 10 per cento delle quote di Rongsheng Petrochemical, ‘gigante’ cinese del petrolchimico, al quale per i prossimi vent’anni fornirà 480mila barili di greggio al giorno.
VIA DELLA SETA dilma rousseff xi jinping MOHAMMED BIN SALMAN XI JINPING via della seta pakistan