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    SALVIAMO GLI EX CALCIATORI DAL RIMBAMBINIMENTO SOCIAL – DOTTO: “ALLONTANIAMO QUESTI RAGAZZI DALLE VIZIOSE PRATICHE DEI SOCIAL DOVE, CONDANNATI ALLA CLAUSURA, DANNO IL PEGGIO DI SÉ. POCHI SI ASTENGONO EROICI. MI VENGONO IN MENTE DANIELE DE ROSSI, DINO ZOFF E ROBERTO BAGGIO. DURI E MISTICI VERI. PER IL RESTO, UN CAZZEGGIO ILLIMITATO E QUASI MAI ILLUMINATO. LA PARTE PIÙ INTERESSANTE, PER QUANTO MI RIGUARDA, È QUANDO…"


     
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    Giancarlo Dotto per il “Corriere dello Sport”

     

    vieri cassano vieri cassano giancarlo dotto giancarlo dotto

    Un tempo si diceva, quando le mamme lavavano a mano il bucato e le nonne odoravano buone di pipì: diamo un pallone ai nostri ragazzi, togliamoli dalla strada, mandiamoli negli oratori, nella squadretta del quartiere o del paese. Oggi diciamo: restituiamo il pallone ai nostri ragazzi, togliamoli dai salotti di casa, dalle consolle, dagli smartphone e riportiamoli nel loro habitat, i campi di calcio, gli stadi, le imprese che ci fanno dire ohhhh!!! E se non sono gli stadi, almeno gli studi, quelli televisivi per la dura astinenza degli ex. Salviamoli dal rimbambinimento. Cioè dalla regressione infinita.

     

    totti del piero totti del piero

    Tra i tanti motivi che dovrebbero spingere chi di dovere, ma soprattutto chi di piacere, a riaprire un calcio protetto per le masse protette c’è anche quello di allontanare questi ragazzi dalle viziose pratiche dei social dove, condannati alla clausura, danno il peggio di sé. Vale il narcisismo sfrenato. Sfrattato dalla porta principale degli stadi, dei titoli, dei microfoni, in quanto icone mediatiche vere, presunte, supposte, rispunta dalle finestre dei social. Così fan tutti.

     

    toni totti toni totti vieri adani vieri adani

    Al di là dei tanti calciatori in attività, Cristiano Ronaldo in testa, frenetici nel mostrare squarci del loro focolare domestico riadattato alla tragedia del Pallone Vacante, a darsi un gran daffare sono soprattutto gli ex, una specie di Circolo della Pipa, i Del Piero, i Bobo Vieri, i Materazzi, i Cannavaro, i Totti, i Cassano, i Ventola, tanti altri. L’amico Lele Adani, grande pongista, che ci mette dentro almeno il suo fracassato cuore. Con la scusa d’intrattenere il prossimo, intrattengono se stessi, convinti di dispensare alle masse affamate l’equivalente dei fiori di Eliogabalo.

     

    roberto baggio roberto baggio daniele de rossi foto mezzelani gmt 62 daniele de rossi foto mezzelani gmt 62

    Pochi si astengono eroici. Mi vengono in mente Daniele De Rossi, Dino Zoff e Roberto Baggio. Duri e mistici veri. Per il resto, un cazzeggio illimitato e quasi mai illuminato. Finalmente sottratti al nemico di cui diffidare per definizione, il giornalista, tu immagini che avremo finalmente accesso al loro mondo, per lo più secretato in manciate di luoghi comuni e frasi fatte. T’illudi che qualcosa accada. Squarci di verità. Sbagliato. Poco o nulla accade. Per lo più finte verità che subito sbrodolano in siparietti stucchevoli dove vale la regola dell’ammiccamento di casta.

     

    montemagno ferrara cannavaro montemagno ferrara cannavaro dino zoff foto di bacco (2) dino zoff foto di bacco (2)

    Del “come c’eravamo tanto amati e soprattutto detestati”, senza una Scola alla regia. “…Ti ricordi quella volta che mi hai quasi smontato una tibia?”, o “…quanto mi stavi sulle palle quando mi hai fatto il 4 con la manina!” e “…quanto ero scapestrato la e virtuoso qua…”, “io salumiere mancato, buttato via…” e via degenerando in questa bolla dell’egosistema. Quasi mai una battuta estrema, davvero cattiva o infinitamente buona che vada nel possibile fondo delle loro possibili vite. Certamente interessanti, se solo sapessero di averne una. Qualcosa che serva alla comunità per confrontarsi non tanto con chi siete, relativo, ma con chi vi credete di essere oggi, all’epoca in cui il pallone e dunque voi siete costretti a mostrarvi nudi o quanto meno fingervi vestiti.

     

    vieri veron vieri veron totti cannavaro totti cannavaro

    La parte più interessante, per quanto mi riguarda, è quando si confrontano sui valori calcistici di squadre, allenatori e giocatori. E qui sembrano quasi tutti d’accordo: il vero fenomeno non è Messi, nemmeno Cristiano Ronaldo, tantomeno Neymar, non è stato Maradona, ma Ronaldo appunto il Fenomeno. Quasi quasi concordo. Messi a parte.

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