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    “SE BERLUSCONI VOTA COTTARELLI, ADDIO ALLEANZA” - SALVINI ALZA LA VOCE CON IL CAV E METTE A RISCHIO TUTTE LE GIUNTE AL NORD, DALLA LIGURIA AL VENETO, IN CUI IL CENTRODESTRA GOVERNA UNITO - L'APERTURA AI CINQUESTELLE: "PRESENTARCI CON LORO ALLE ELEZIONI? VEDREMO, VALUTEREMO SUI PROGETTI..."


     
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    salvini e berlusconi in conferenza stampa salvini e berlusconi in conferenza stampa

    SALVINI, SE CAV VOTA COTTARELLI ADDIO ALLEANZA

    (ANSA) - "Se Berlusconi vota il governo Cottarelli addio alleanza: la nota di ieri era la stessa di Renzi, del Pd". Lo afferma Matteo Salvini, segretario della Lega, a Radio Capital.

     

    SALVINI, GIORGETTI? SAVONA CON PIÙ PESO IN EUROPA

    (ANSA) - "Giorgetti? Savona era il meglio non leghista, non grillino, che ci avrebbe garantito grandi risultati in Europa, nessun altro avrebbe avuto lo stesso successo. Giorgetti non avrebbe avuto lo stesso peso in Europa, lo sa lui e lo so io". Lo afferma Matteo Salvini su Radio Capital. "Savona sarebbe stato un perno attorno al quale costruire il governo", ha aggiunto.

    salvini e berlusconi in conferenza stampa salvini e berlusconi in conferenza stampa

     

    GOVERNO: SALVINI, INTESA CON M5S? VEDREMO  

    (ANSA) - "Noi con i Cinque stelle alle elezioni? Vedremo, valuteremo sui progetti. Ma vorrei sapere che fa Berlusconi. Savona? Non uso il suo nome a vanvera ma abbiamo trovato una persona che se volesse potrebbe essere con noi". Lo afferma Matteo Salvini, leader Lega, a Radio Capital. "Ora si parte dal lavoro che abbiamo fatto assieme", ha aggiunto.

     

    SALVINI, IMPEACHMENT? PRIMA DEVO LEGGERE E STUDIARE

    cottarelli cottarelli

    (ANSA) - "Io le cose le faccio se ho elementi concreti: al momento non li ho, devo vedere, devo studiare". Così Matteo Salvini, su Radio Capital, frena sull'ipotesi di impeachment contro Sergio Mattarella. Quanto alla paventata manifestazione su Roma, ha aggiunto: "Nessuno pensa ad una marcia su Roma".

     

    GOVERNO: SALVINI, CALA SPREAD? ALLORA NON VOTIAMO PIÙ

    (ANSA) - "Lo spread è calato? Allora la prossima volta non votiamo nemmeno, non votiamo più...". Così il segretario della Lega, Matteo Salvini, commenta a Radio Capital, la riduzione dello spread all'indomani della rottura con il Quirinale che ha bloccato sul nascere il governo guidato da Giuseppe Conte.

     

     

    SALVINI, PROPORREMO CON M5S UNA RIFORMA ELETTORALE

     (ANSA) - "Porteremo in Parlamento, assieme a M5s, una legge elettorale grazie al quale chi prende un voto in più va al governo. Me lo chiedono tutti. Ora vediamo se anche il Parlamento è a sovranità limitata o no". Lo afferma il segretario della Lega, Matteo Salvini, a Radio Capital.

     

    2 - "MAI PIÙ SERVI, L' ITALIA NON È UNA COLONIA" SALVINI: SUBITO LA DATA DEL VOTO O TUTTI A ROMA

    Amedeo La Mattina per “la Stampa”

     

    MATTARELLA SALVINI MATTARELLA SALVINI

    Matteo Salvini ora deve capire chi saranno i futuri compagni di viaggio e di lotta. Si sta lasciando alle spalle il centrodestra e Silvio Berlusconi. Sta valutando come procedere in mare aperto nella prossima campagna elettorale che si annuncia come un «referendum» tutta giocato tra il fronte che si batte per la democrazia in Italia e gli «oppressori» che vorrebbero soffocare la nostra sovranità, ridurci ad una «colonia. Domani la data del voto - aggiunge in serata - o andiamo a Roma».

     

    Una propaganda micidiale contro il Capo dello Stato che si sarebbe assunto la responsabilità di fare gli interessi delle lobby finanziarie, della Germania e della Francia, impedendo la nascita di un governo votato dagli italiani. Tutto all' insegna di una lotta di liberazione da chi ha massacrato i risparmi dei lavoratori, ha reso l' Italia schiava e serva di Berlino. Ma chi saranno i suoi compagni di strada?

     

    La tentazione Il leader della Lega sta valutando se accettare la proposta che gli avrebbe fatto Luigi Di Maio di un' alleanza elettorale tutta da inventare. Desistenze o addirittura candidature comuni nei collegi uninominali.

    BERLUSCONI SALVINI MELONI CON MATTARELLA BERLUSCONI SALVINI MELONI CON MATTARELLA

     

    «Faremmo un cappotto, il Pd e Forza Italia non toccherebbero palla», è stata la sua valutazione a caldo. Ma ancora non si è arrivati a questa decisione, perché Salvini deve valutare bene se gli conviene mollare definitivamente gli ormeggi del centrodestra e rompere con Silvio Berlusconi. Le conseguenze potrebbero essere molto gravi. A rischio seriamente sarebbero tutte le giunte del Nord, della Lombardia, della Liguria, del Veneto. Il problema è che Salvini non ha molte strade da percorrere, con Berlusconi che si è schierato a fianco del presidente Sergio Mattarella.

     

    E infatti il leader di Forza Italia ha detto che la richiesta di impeachment è «una follia eversiva». Aggiungendo di avere sempre pensato che Salvini alla fine non avrebbe fatto il governo con Di Maio. Il sospetto di molti in effetti è che il capo della Lega abbia tenuto duro sulla nomina di Paolo Savona al ministero dell' Economia perché era un modo per rompere. Non si spiegherebbe altrimenti il motivo del rifiuto di mandare a via XX Settembre il suo braccio destro Giancarlo Giorgetti. Cosa farà Salvini se e quando si andrà ad elezioni non è ancora chiaro.

     

    Potrebbe tenersi libera la strada di un ritorno al centrodestra. Non è un caso che ancora non abbia detto nulla sull' impeachment chiesto a gran voce da Luigi Di Maio e Giorgia Meloni. Salvini è arrivato nel pomeriggio a Terni per un' iniziativa della Lega sapendo già di doversi preparare a una nuova campagna elettorale.

    DI MAIO SALVINI MATTARELLA DI MAIO SALVINI MATTARELLA

     

    Nella Sala della Vetrata poche ore prima aveva incontrato il Capo dello Stato che gli aveva comunicato la decisione di non avallare la nomina di Paolo Savona. Il presidente Sergio Mattarella aveva chiesto al leader leghista di prendere in considerazione l' ipotesi di Giorgetti. Ma il capo del Carroccio ha replicato che la persona giusta per realizzare il contratto di governo sottoscritto con M5S rimaneva l' economista sardo.

     

    «A questo punto non c' è altra strada che tornare al voto e chiedere agli italiani la loro opinione», è stata l' ultima cosa che Salvini ha detto al Presidente della Repubblica. Arrivato a Terni ha cominciato a sparare cannonate contro il Quirinale. «Non viviamo in una democrazia. Siamo un Paese a sovranità limitata.

     

    Abbiamo perso tanto tempo, ma allora potevano dircelo prima che avevano deciso che noi non potevamo andare al governo», ha spiegato Salvini, che però non si sbilancia sull' impeachment di Mattarella.

    MATTARELLA E SALVINI MATTARELLA E SALVINI

    La prudenza Frena, non vuole accodarsi per il momento alla mossa dirompente di M5S e di Fdi. Anche perché Berlusconi, schierato con il Quirinale, non è disposto a farsi trascinare in una campagna elettorale con posizioni che considera «eversive». Non condivide le parole dell' alleato (ex ormai?) che ha già indicato le parole d' ordine della prossima campagna elettorale.

    «È chiaro - ha sostenuto Salvini - che da una parte c' è la democrazia, dall' altra i poteri forti e chi ha bollato come il governo della pazzia quello votato da milioni di italiani.

     

    È una follia quello che è accaduto. Chiedo agli italiani di starci vicini, perché voglio riprendermi la democrazia e questa volta sarò il premier. Mattarella si è preso una bella responsabilità, anzi brutta: dovrà spiegare a 60 milioni di italiani perché ha impedito di far nascere il governo, ha detto di no a Savona che ha il solo torto di aver difeso gli interessi italiani. L' Italia è un Paese a sovranità limitata».

     

    Ecco, «questa volta sarò io il premier». L' affermazione indica le sue intenzioni. È un messaggio a Berlusconi che dovrebbe acconciarsi a sostenerlo sulla strada che sta indicando in queste ore. Altrimenti andrà da solo alla battaglia contro l' establishment. Dietro queste parole c' è la tentazione di allearsi con M5S e Di Maio. Con quei grillini, «persone con le quali si può ragionare». C' è chi sostiene che l' intesa elettorale c' è già.

     

     

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