Fabrizio Caccia per il “Corriere della sera”
salvini migranti sea watch
Ora sarà scontro duro con l' Onu ma anche con il Procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, che ha disposto ieri sera di far sbarcare i 47 migranti a bordo della nave ong Sea Watch3 alla fonda a Lampedusa. Matteo Salvini ha deciso: «Finché il ministro sono io, nego l' autorizzazione. E sono pronto a denunciare per favoreggiamento dell' immigrazione clandestina gli organi dello Stato che dovessero agevolare lo sbarco - annuncia il ministro in collegamento con Massimo Giletti a Non è l' Arena su La7, mentre però sull' isola sono già in corso le operazioni -.
Se questo procuratore, che è lo stesso che mi indagò per sequestro di persona (per il caso Diciotti, ndr ) intende fare il ministro si candidi alle elezioni. Da una nave fuorilegge non può scendere nessun migrante». Ma poi si vedono in diretta le immagini dei migranti che sono già saliti sulla motovedetta della Guardia Costiera diretti al porto e allora Giletti lo incalza, ricordandogli che la Guardia Costiera dipende dal ministro M5S Danilo Toninelli: «Se qualche ministro ha dato l' ok allo sbarco ne risponderà davanti agli italiani», dice Salvini. E arriva la replica di Toninelli: «Porti chiusi a Sea Watch come a tutte le navi che non rispettano le convenzioni. Salvini s' informi prima di parlare, l' epilogo della vicenda è legato alla decisione della magistratura».
salvini migranti sea watch
Dura anche la risposta di Di Maio: «Non accetto che Salvini accusi il M5S, si legga le leggi dello Stato». Il procuratore Patronaggio, nonostante Salvini, ha dunque disposto il sequestro probatorio della Sea Watch 3 per violazione dell' articolo 12 del testo unico sull' immigrazione (che contrasta gli ingressi illegali, ndr ) e il conseguente sbarco dei migranti.
Sarà la Questura di Agrigento ad indagare sull' eventuale presenza di scafisti e sulla condotta dell' ong tedesca. La nave con l' equipaggio andrà a Licata per gli accertamenti.
Luigi Di Maio, il vicepremier M5S, ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa , cerca di smorzare i toni: «La Chiesa Valdese ha lanciato la disponibilità ad accogliere, lavoriamo nel senso della redistribuzione» e «non scontriamoci con la magistratura, queste tensioni non fanno bene al Paese». Ma Salvini ormai ha deciso di aprire anche l' altro fronte: quello con l' Onu. Due giorni fa l' Alto Commissariato per i Diritti Umani ha chiesto al governo italiano di ritirare il decreto sicurezza bis perché «viola i diritti umani». Il ministro non ci sta: «Un organismo che costa miliardi di euro ai contribuenti, che ha come membri la Corea del Nord e la Turchia, viene a fare la morale sui diritti umani all' Italia. È da Scherzi a parte ...». Così torna alla carica: «Non vedo l' ora di approvare (oggi al Cdm, ndr ) un decreto che combatte camorristi, scafisti e teppisti...».
matteo salvini sovranisti a milano
Intanto, il ministro degli Esteri, Enzo Moavero, ha incaricato il rappresentante italiano all' Onu, l' ambasciatore Gian Lorenzo Cornado, di «contattare i firmatari» della lettera inviata all' Italia «per chiedere elementi più precisi». «Comunicazioni» come quella ricevuta - chiosa la Farnesina - «sono lettere» il cui contenuto «si basa su informazioni ricevute da fonti varie che, talvolta, sono risultate imprecise o inaffidabili». Touché.
LA RABBIA DEL MINISTRO CHE VOLEVA RESISTERE FINO AL VOTO EUROPEO: LASCIATO SOLO DAGLI ALLEATI
Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera”
CONTE E DI MAIO
La strategia elettorale era già stata stabilita: tenere i migranti a bordo della Sea Watch il più a lungo possibile in vista dell' appuntamento con le urne. E invece già ieri mattina, quando si è capito che la procura di Agrigento era pronta a intervenire proprio per impedire un nuovo «sequestro» degli stranieri, è stata pianificata una linea alternativa.
E il ministro Matteo Salvini ha deciso di andare all' attacco, aprendo uno scontro istituzionale proprio con la magistratura che rischia di coinvolgere altri poteri dello Stato.
Sfidando anche gli alleati di governo del M5S con cui ormai i rapporti sono di massima tensione. Epilogo di una giornata che lo ha visto solo contro tutti, ma soprattutto contro i cattolici, dopo l' utilizzo dei simboli sacri proprio a fini di propaganda. «C' è un silenzio assordante di Conte e Di Maio a differenza di altre volte in cui si erano prodigati per trovare una soluzione», sbotta Salvini.
matteo salvini sovranisti a milano
E tanto basta a comprendere che quanto sta accadendo sarà sfruttato proprio in vista del voto di domenica prossima.
La scelta di tenere la linea dura nella convinzione che questo possa pagare in termini di voti, viene presa sabato sera quando la Sea Watch forza il blocco navale e fa rotta verso la Sicilia. «Non entreranno, non sbarcheranno», ripete il ministro dell' Interno convinto che anche questa volta tutti eseguiranno le sue disposizioni, nessuno cercherà strade alternative e alla fine pure Palazzo Chigi cercherà una mediazione.
E invece dalla prefettura di Agrigento arrivano notizie poco rassicuranti per lui, il procuratore Luigi Patronaggio questa volta sembra determinato a impedire la permanenza della nave in porto con i migranti a bordo in attesa che qualche Paese della Ue o qualche associazione religiosa accetti di ospitare gli stranieri.
salvini
Per tutto il giorno al Viminale cercano una soluzione alternativa. Salvini sa bene che la delega alla Guardia di Finanza di salire a bordo per valutare il sequestro della nave in realtà serve solo a determinare lo sbarco dei migranti. In serata, quando si capisce che non ci saranno mediazioni decide di giocare d' anticipo e dirama una nota per far vedere che è ancor lui a condurre il gioco.
Parla di «nave fuorilegge». Invoca «provvedimenti nei confronti del comandante della nave, dal quale è lecito attendersi indicazioni precise sui presunti scafisti presenti a bordo». Tenta di rilanciare affermando che «la difesa dei confini nazionali e l' ingresso in Italia di un gruppo di sconosciuti dev' essere una decisione dalla politica (espressione della volontà popolare)».
E per questo torna a sfidare gli alleati chiedendo già questa mattina «di approvare il Decreto Sicurezza Bis già nel Consiglio dei ministri, per rafforzare gli strumenti del governo per combattere i trafficanti di uomini e chi fa affari con loro». Ma sapendo bene che in vista delle elezioni di domenica la sua strategia elettorale contro i migranti è ormai un' arma spuntata.
LUIGI DI MAIO AL TELEFONO