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    “BALOTELLI È L’ULTIMA MIA PREOCCUPAZIONE. UN OPERAIO DELL'ILVA VALE 10 VOLTE PIÙ DI LUI” - SALVINI SPREZZANTE SU SUPERMARIO: "NON ABBIAMO BISOGNO DI FENOMENI" - ANCHE IL SINDACO DI VERONA SBOARINA E L'EX MINISTRO FONTANA MINIMIZZANO I CORI RAZZISTI NEI CONFRONTI DI BALO: "VERGOGNOSA GOGNA MEDIATICA" - IL VICEPRESIDENTE DELL'UEFA UVA: "LA RESPONSABILITÀ È ANCHE DEI POLITICI".


     
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    Da repubblica.it

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    È intervenuto anche il vescovo di Verona, Giuseppe Zenti, per condannare quello che è successo ieri allo stadio Bentegodi, con i cori e le urla contro Mario Balotelli. "Verona non è quella che si vede allo stadio", ha detto. E la politica?

     

    Su un caso del genere, mentre il capo degli ultrà veronesi Luca Castellini dichiara "Balotelli non sarà mai del tutto italiano", le reazioni arrivano quasi solo dal centrosinistra e dai Cinquestelle. Con un silenzio durato molte ore a destra. In realtà rotto dalla Lega. Ma solo per minimizzare. Il leader Matteo Salvini, anzi, sembra quasi cercare lo scontro con il calciatore: "Con 20 mila posti di lavoro a rischio Balotelli è l'ultima mia preoccupazione, vale più un operaio dell'Ilva che 10 Balotelli, non abbiamo bisogno di fenomeni", dice rispondendo a una domanda sul caso durante una conferenza stampa in Senato.

     

     

    salvini salvini

    L'ex ministro leghista Lorenzo Fontana aveva parlato di "una vergognosa gogna mediatica contro Verona e i suoi tifosi". Stessa posizione dal primo cittadino di Verona, Federico Sboarina, che ha detto: "Non c'è stato niente" e ha parlato di una falsa immagine di Verona e dei veronesi". Mentre la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, rispondendo a una domanda sulle parole di Castellini, dice: "Se insulti razzisti ci sono stati, penso che si debbano sempre prendere provvedimenti perché assolutamente bisogna combattere il razzismo negli stadi". Poi però precisa: "Non ho seguito la cosa, non ero allo stadio. Ho sentito che qualcuno invece diceva che non c'erano stati questi cori ma questo non sono in grado di dirlo perchè allo stadio non c'ero".

     

     

     

    matteo salvini in montagna matteo salvini in montagna

    Più netti i toni da centrosinistra e Cinquestelle. A invocare una condanna da parte di società e sindaco è il ministro dello sport, Vincenzo Spadafora, dei 5Stelle: "Chiedo al Verona di condannare fermamente quanto avvenuto e prendere i necessari provvedimenti, anche alla luce delle dichiarazioni del suo capo ultrà". E il ministro chiede anche al sindaco "che ha negato che ieri ci siano stati cori razzisti e incolpato il giocatore Balotelli di aver avviato una gogna mediatica contro la città, di rivedere i filmati e prendere le distanze da quei cori".

     

     

     

    Il presidente del Parlamento europeo, il democratico David Sassoli, twitta: "Balotelli è del tutto italiano. Balotelli è del tutto europeo". Il governatore dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, chiede "squalifiche record contro il razzismo". "Credo che la società debba prendere immediati provvedimenti contro il capo della tifoseria Luca Castellini", dice presidente dei senatori Pd, Andrea Marcucci.

     

    MARIO BALOTELLI MARIO BALOTELLI

    Sulla stessa linea la nota del Movimento 5 stelle: "Le parole pronunciate contro Balotelli - si legge nella nota firmata dai senatori  M5s della commissione diritti umani - , frutto di ignoranza, di scarsa conoscenza della storia e di una pericolosa visione del mondo che non va oltre i confini di casa, sono di una gravità assoluta". Il parlamentare di Leu, Nicola Fratoianni, chiede alla società di prendere provvedimenti e alla magistratura di valutare le parole del capo ultrà del Verona. La ministra di Italia Viva, Teresa Bellanova, dice: "Mario Balotelli è nato e cresciuto in Italia. Non è certo il colore della sua pelle a determinarne l'identità e il Paese di cui si sente cittadino. E d'altra parte non saprei quale identità dare a Luca Castellini, se non quella di un razzista arrogante".

     

    Sono uomini di sport esprimere giudizi duri nei confronti delle responsabilità della politica. Come l'ex ct Arrigo Sacchi che ammette il ruolo di Matteo Salvini nello sdoganare certi comportamento dei tifosi. E Michele Uva, vicepresidente Uefa che - oltre a chiedere un intervento delle società - dice: "Gli episodi derivano non solo dalla cultura all'interno degli stadi, purtroppo è una cultura che si materializza nelle strade e grande responsabilità ce l'hanno anche i nostri politici".

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