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    UN GOVERNO IN BOLLETTA - SALVINI TROVA UN'ALTRA OCCASIONE PER DARE UNA SPORTELLATA ALLA DUCETTA E CRITICA LO STOP DECISO DAL GOVERNO AL MERCATO TUTELATO PER LE BOLLETTE ENERGETICHE: “CONTO CHE CON IL DIALOGO SI RIESCA A RIMEDIARE A UN ERRORE CHE CI SIAMO TROVATI SUL TAVOLO”. MA FITTO REPLICA A NUSO DURO: “È UNA POLEMICA PARADOSSALE, LA MISURA ERA INSERITA NELLA LEGGE SULLA CONCORRENZA DEL 2022 E TRA GLI OBIETTIVI DEL PNRR” – ELLY SCHLEIN ATTACCA: “È UNA TASSA-MELONI”. PECCATO CHE LA FINE DEL MERCATO TUTELATO SIA STATA DECISA ANCHE DAL PD AI TEMPI DEL GOVERNO DRAGHI… 


     
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    Estratto dell’articolo di Lorenzo De Cicco per “la Repubblica”

     

    raffaele fitto matteo salvini raffaele fitto matteo salvini

    Per il ministro Raffaele Fitto la polemica «è paradossale ». E in testa a quelli che polemizzano c’è il vice-premier del suo governo, Matteo Salvini. Un frontale intorno a Palazzo Chigi. Tanto che la leader del Pd, Elly Schlein, ha un assist al bacio servito sul piatto: «Ma Salvini in Consiglio dei ministri dov’era?».

     

    A innestare il cortocircuito nel governo è il provvedimento sfornato l’altro ieri, appunto, dal Cdm: certifica lo stop al mercato tutelato per le bollette energetiche. Dunque si passa al libero mercato, da gennaio per il gas, da aprile per l’elettricità.

     

    bollette elettricita e gas bollette elettricita e gas

    La prima ad attaccare la mossa è stata proprio Schlein. […] evitare di «toccare la carne viva delle difficoltà di 5 milioni di famiglie, 10 milioni di utenze, che sono esposte all’inflazione, al caro-vita, al caro-energia, al caro-bollette, al caro-benzina ». Altrimenti, sostiene la segretaria dei democratici, ci sarà una «tassa Meloni in bolletta».

     

    L’affondo serviva al Pd anche per dribblare le contestazioni, arrivate puntualissime da FdI, di chi ricorda che furono proprio i dem, col resto della maggioranza Draghi, votando il Pnrr, a prevedere lo stop alle tutele a fine 2023. L’operazione era inserita nella legge sulla concorrenza del 2022 (governo Draghi, quindi con dentro sia Pd che 5S, FI e Lega), poi oggetto di trattativa per lo sblocco della terza rata del piano di ripresa e resilienza, 18,5 miliardi versati a inizio ottobre. […]

     

    antonio tajani giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giorgia meloni matteo salvini

    A complicare le cose per la maggioranza è soprattutto l’intervento di Salvini. Il vice-premier leghista ha raccontato di avere parlato della questione proprio con Fitto, aggiungendo di essere favorevole a un rinvio: «Conto che con il dialogo si riesca a rimediare a un errore che ci siamo trovati sul tavolo», è la linea del capo del Carroccio.

     

    Mentre altre frange dell’opposizione bersagliano la misura – da Giuseppe Conte ai rosso-verdi Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli – FdI contrattacca. Addossando tutta la colpa al Pd. È l’ordine di scuderia di via della Scrofa, di cui si fanno interpreti diversi big, dal capogruppo meloniano alla Camera, Tommaso Foti, a Francesco Filini, responsabile del Programma del partito della premier: «Schlein prende una cantonata».

     

    SALVINI MELONI FITTO 1 SALVINI MELONI FITTO 1

    Ma sono le parole di Fitto in conferenza stampa a Palazzo Chigi a rendere il clima rovente, a destra. Il ministro degli Affari Ue si mostra stupefatto per la sortita dell’alleato: «Non capisco chi fa polemica politica su questo, il provvedimento risale al 2022». Insomma, per il ministro di FdI «degli effetti non condivisibili ci si poteva accorgere prima» e muovere obiezioni oggi è appunto «paradossale» (da notare: la domanda dei cronisti sul tema citava solo Salvini, non Conte e Schlein).

     

    «Detto questo - afferma il titolare del Pnrr - il tema c’è e il governo se ne occupa». Anche se l’ipotesi di una trattativa con Bruxelles su una nuova proroga è al momento più che remota. E siamo agli sgoccioli.

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