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    DOVE CI SONO ELETTORI, C’È SALVINI - IL “CAPITONE” E’ IL PRIMO POLITICO A SBARCARE SUL NETWORK CINESE, TIKTOK - “IL FATTO”: “ALZI LA MANO CHI È SERENO SAPENDO CHE QUASI UN MILIARDO DI RAGAZZINI HA NEL CELLULARE UNA APP CHE ACCEDE AD AUDIO, VIDEO, GEOLOCALIZZAZIONE E CONTATTI E CHE RISPONDE A DIRETTIVE POLITICHE DI UN GOVERNO AUTORITARIO, COME QUELLO CINESE. ALTRO CHE HUAWEI…”


     
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    1 - SALVINI A CACCIA DI FUTURI ELETTORI È IL PRIMO POLITICO SU TIKTOK

    Amedeo La Mattina per “la Stampa”

     

    Un investimento sui futuri elettori. Dopo avere fatto il pieno di follower negli altri social (su Facebook oltre 2,5 milioni), Matteo Salvini è il primo politico italiano a sbarcare su TikTok, network cinese (un miliardo di utenti) diventato molto popolare anche tra gli adolescenti in Europa e in Italia.

    MATTEO SALVINI SU TIKTOK MATTEO SALVINI SU TIKTOK

     

    Il leader del Carroccio ha scelto come nome @matteosalviniufficiale e nella descrizione oltre a "Leader della Lega" ha inserito l'hashtag #Primagliitaliani. Ha già caricato due video: il primo dedicato alle forze dell' ordine, dove si vede Salvini stringere la mano a dei carabinieri; il secondo sul tema immigrazione, e il capo del Carroccio scrive che «in Italia si arriva solo se si ha diritto, altrimenti si torna da dove si è venuti». Su TikTok si condividono video brevi e divertenti, contenuti video virali. Salvini invece parla di politica ai futuri elettori, comincia a coltivarseli, a farsi conoscere. Ma forse dovrebbe trattare temi un po' più leggeri per colpire l' attenzione dei giovanissimi. Altrimenti, sai che noia!

     

    2 - IL CASO TIK TOK: DUE LEZIONI PER L'OCCIDENTE

    Stefano Feltri per il “Fatto quotidiano”

     

    MATTEO SALVINI SU TIKTOK MATTEO SALVINI SU TIKTOK

    Se leggete giornali di carta, non siete tipi da Tik Tok, la piattaforma che propone a ciclo continuo brevi video simili alle storie di Instagram. Ma l'ascesa di questo nuovo social network - 750 milioni di download in meno di 12 mesi - segna un punto di non ritorno. Ci siamo abituati in questi anni a fare appello al senso di responsabilità di Facebook, Google e Twitter per contrastare propaganda d'odio, fake news e interferenze nelle elezioni.

     

    Ora a decidere cosa si può pubblicare e cosa condividere è una società cinese così sensibile alle esigenze del Partito comunista che, ha rivelato il Guardian, censura i video sul massacro di piazza Tienanmen. Nessuno ha protestato quando nel 2017 ByteDance, azienda cinese con sette anni di vita, ha comprato per 800 milioni la piattaforma dove i ragazzini cantavano in playback, Musical.ly.

     

    MATTEO SALVINI SU TIKTOK MATTEO SALVINI SU TIKTOK

    Due anni dopo quella operazione ci impartisce due lezioni. Primo: la Cina dimostra che proteggendo il mercato interno dallo strapotere delle piattaforme digitali americane, si possono sviluppare dei competitor in grado di far tremare anche Facebook. Avrebbe potuto farlo - e forse può ancora farlo - anche l' Europa.

     

    Secondo: in questi anni ci siamo raccontati la favola del monopolista buono, di Google che ha il motto "non fare del male" e di Mark Zuckerberg che vuole connettere il mondo in un grande abbraccio. Abbiamo lasciato a queste piattaforme la gestione di informazioni strategiche e abbiamo privatizzato le infrastrutture della democrazia.

     

    matteo salvini su tiktok 5 matteo salvini su tiktok 5

    Ora una società cinese pretende di giocare secondo le stesse regole: alzi la mano chi è sereno sapendo che quasi un miliardo di ragazzini ha nel cellulare una app che accede ad audio, video, geolocalizzazione e contatti e che risponde a direttive politiche di un governo autoritario. Altro che Huawei. Se non vogliamo che Tik Tok giochi secondo le regole, l'unica soluzione è cambiare le regole. E, in un colpo solo, fermare l'ascesa cinese e togliere a Zuckerberg e soci il potere di cui abusano da un decennio.

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