Amedeo Lamattina per “la Stampa”
SALVINI E CENTINAIO INCONTRANO I PASTORI SARDI
Matteo Salvini si è trovato in mano una vertenza più difficile del previsto. Portare ad un euro un litro di latte non è cosa facile se non si tiene conto delle spietate leggi di mercato. Non può nemmeno essere un problema che si possa risolvere come si faceva una volta, con l' intervento dello Stato che mette mano al portafoglio per sostenere una filiera produttiva.
Ma tutto questo, paradossalmente, è secondario, perché la cosa più importante è l' intenzione di risolvere il problema degli allevatori sardi, che ieri sono stati chiusi insieme al leader della Lega dentro il Viminale per tentare di trovare una soluzione con la controparte. Come se il Viminale fosse Palazzo Chigi, la sede della presidenza del Consiglio, quale in effetti è stata dal 1925 al 1961.
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La sede naturale dell' incontro sarebbe stata quella del ministero dell' Agricoltura, ma il titolare di questo dicastero, Gian Marco Centinaio, ha preferito cedere il passo e la ribalta al suo capo, che si è preso la scena politica totalmente. Con quale motivazione? Che in Sardegna la protesta degli allevatori, con il blocco delle strade, è diventata una questione di ordine pubblico. E quindi i "ribelli" del pecorino vanno ricevuti e ascoltati al ministero dell' Interno. Ovviamente un escamotage per cavalcare una vicenda sociale in un' isola dove domenica 24 febbraio si vota per le regionali.
SALVINI INCONTRA I PASTORI SARDI
Salvini il problema del prezzo del latte e dei formaggi lo vuole risolvere. Ha perfino delegato alla ministra leghista Erika Stefani e al viceministro all' economia Massimo Garavaglia il delicato dossier sull' autonomia regionale, che sta tanto a cuore ai governatori leghisti.
Ha dato forfait alle celebrazioni in Vaticano dei 90 anni dei Patti Lateranensi. «Mi occupo dei pastori sardi», dice ai giornalisti che gli chiedono di Tav, autonomie e tanto altro. «Da 60 centesimi a un minimo di 1 euro al litro, a questo spero di arrivare questa sera e non mi alzerò dal tavolo fino a quando non lo ottengo», promette, intervenendo alla presentazione del Rapporto di Agromafie 2018.
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Ma si è dovuto alzare senza avere accontentato il pastore. Niente giubbotti della polizia o dei vigili del fuoco, questa volta. Maglioncino color ruggine e piumino senza maniche, il leader leghista risolve problemi al posto del premier Giuseppe Conte, ma è soprattutto in campagna elettorale. 5 Stelle non pervenuti.
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La Sardegna è il prossimo boccone leghista dopo l' Abruzzo. Lì corre il suo nuovo alleato, Christian Solinas, leader del partito sardo d' azione, già eletto senatore sotto le bandiere della Lega. Domenica Salvini tornerà ad essere al suo fianco. Quasi tutta la settimana in Sardegna. Non è un caso che la nota finale delle 5 ore di riunione al Viminale sottolinei che il tavolo della trattativa, «dopo i passi avanti», si sposta a Cagliari alla presenza del ministro Centinaio. Ma «domenica sull' isola ci sarà Matteo Salvini», viene sottolineato nella stessa nota. È «felice» di aver passato la giornata di San Valentino in mezzo ai lavoratori e ai produttori. Domenica pensa di sbarcare in Sardegna come Napoleone.
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