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    SALVINI DEVE GUARDARSI LE SPALLE: ANCHE I FEDELISSIMI VOGLIONO FARGLI LE SCARPE! DAI CAPIGRUPPO RICCARDO MOLINARI E MAX ROMEO FINO ALL'EX MINISTRO CENTINAIO, IL "CERCHIO MAGICO" PRENDE LE DISTANZE DAL LEADER DEL CARROCCIO SU PUTIN E VANNACCI - SULLE ALLEANZE EUROPEE CON LA DESTRA ESTREMA, CHE RISCHIANO DI “ISOLARE LA LEGA” NELL'UE, ANCHE UN COCCO DI SALVINI COME LORENZO FONTANA HA AVUTO DA RIDIRE…


     
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    Federico Capurso per “la Stampa” - Estratti

     

    matteo salvini matteo salvini

    Un anno e mezzo fa, sul principio di questa legislatura, ogni parlamentare leghista si definiva orgogliosamente "salviniano". Partito granitico, «leninista», per dirla con Giancarlo Giorgetti, in cui il pensiero del leader plasmava quello delle sue truppe, senza sfumature. Disciplina militare e rispetto delle gerarchie. Ed è qui che ora si percepisce il dissenso.

     

    Se prima si viveva secondo il principio dell'infallibilità del capo, adesso anche i più fedeli uomini di Matteo Salvini iniziano a correggerlo, a indicare vie alternative e, talvolta, persino a prendere platealmente le distanze dalla linea del partito. Meno Vannacci, meno destra estrema, meno Putin, e più Nord, più concretezza, più atlantismo: questo chiedono, di questo si lamentano.

     

    Il capogruppo alla Camera, Riccardo Molinari, da tempo vorrebbe un partito moderato, fermamente agganciato all'Alleanza atlantica, libero da ambiguità filorusse. Una direzione in cui si ritrovano leghisti dell'ultima ora come Nino Minardo, presidente della commissione Difesa alla Camera, e uomini della vecchia guardia come Giancarlo Giorgetti.

     

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    L'anima centrista della Lega si incontra così con i tanti che il Carroccio ha arruolato al Sud negli anni in cui ha lanciato il progetto di un movimento nazionale. In molti vantano una tradizione democristiana. Come il siciliano Minardo o il deputato campano Gianpaolo Zinzi (suo padre, Domenico, era sottosegretario ai tempi del secondo governo Berlusconi, in quota Udc). E faticano a trovarsi in sintonia con le esultanze per la vittoria elettorale di Vladimir Putin o con alleati europei di estrema destra, dai potoghesi di Chega alla tedesca AfD. Salvini ha provato a placare i mal di pancia siglando un'alleanza con l'Udc di Cesa alle Europee, ma è una toppa che terrà fino al giorno delle elezioni.

     

    romeo salvini molinari romeo salvini molinari

    Sulle alleanze europee, che rischiano di «isolare la Lega» nell'Ue, anche un fedelissimo di Salvini come Lorenzo Fontana ha avuto da ridire. Il ruolo di presidente della Camera lo aiuta a tenersi distante, ma il cerchio intorno al segretario, così, inizia ad allentarsi. Gian Marco Centinaio, vice presidente del Senato, è uno degli ultimi ad essersi allontanato. La decisione del leader di blandire il generale Roberto Vannacci per candidarlo alle Europee non gli è andata giù, a lui come a mezzo partito.

     

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