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    “LE CHIAVI DI CASA LE DEVONO POSSEDERE GLI ITALIANI” – SALVINI SEMPRE PIÙ A DISAGIO SUL CASO DELLA VIA DELLA SETA: “VOGLIO CONTROLLARE CHI VIENE A INVESTIRE IN ITALIA, SU COSA VIENE A INVESTIRE E CHE NON SIANO SETTORI STRATEGICI” – GIORGETTI E LA LEGA CERCANO DI FAR CAPIRE AGLI USA LA LORO DISTANZA SIDERALE DA DI MAIO E CONTE. MA IL PREMIER FIRMERÀ COMUNQUE L’INTESA: “TUTELIAMO GLI ASSET STRATEGICI, NOSTRO OBIETTIVO RAFFORZARE IL GOLDEN POWER” (CHE NON ESISTE PER LE SOCIETA' PRIVATE) - COME FAR LA FINE DI CRAXI E ANDREOTTI...


     
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    matteo salvini come donald trump 1 matteo salvini come donald trump 1

    1 – BOMBA FLASH! - ALTRO CHE TAV! SUI DOSSIER DE ''LA VIA DELLA SETA'' E DEL 5G, SALVINI SAREBBE PRONTO A ROMPERE IL CONTRATTO DI GOVERNO

    http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/bomba-flash-altro-che-tav-dossier-39-39-via-198276.htm

     

    2 – VIA DELLA SETA: SALVINI, LE CHIAVI DI CASA AGLI ITALIANI

    Da www.ansa.it

     

    donald trump matteo salvini donald trump matteo salvini

    "Voglio controllare settori strategici per la sicurezza nazionale" perchè "le chiavi di casa le devono possedere gli italiani". Così a Lauria (Potenza) il vicepremier Matteo Salvini rispondendo a una domanda dei giornalisti sulla Via della Seta, a margine di un'iniziativa elettorale per le Regionali che in Basilicata si svolgeranno il 24 marzo.

     

    "Voglio controllare chi viene a investire in Italia, su cosa viene a investire e che non siano settori strategici", ha sottolineato Salvini, spiegando "dal mio punto di vista non ci sarà nessun problema con gli Stati Uniti".

     

    LUIGI DI MAIO IN CINA LUIGI DI MAIO IN CINA

    "C'è tanta voglia di cambiamento anche qui: la sinistra ha governato troppo e male. Domenica 24 marzo si cambia". Ha detto Salvini durante il comizio, a pochi metri dal Comitato elettorale dell'ex governatore Marcello Pittella (Pd). "Dal 24 marzo - ha aggiunto Salvini - i Pittella faranno altro".  "Ognuno fa quello che vuole: io ci vado": così Salvini ha risposto a una domanda dei giornalisti sul congresso mondiale delle famiglie in programma a Verona. "Io ci vado - ha ribadito Salvini - con tutto il rispetto per le scelte di vita di ciascuno".

    matteo salvini come donald trump matteo salvini come donald trump

     

    2 – MA CONTE FIRMERÀ L' INTESA. NONOSTANTE SALVINI

    Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”

     

    Firmeremo il Memorandum con la Cina, annunciano al termine del vertice di governo con la Lega Giuseppe Conte e Luigi Di Maio. Di più: nonostante i dubbi degli Stati Uniti, il vicepremier grillino provoca Donald Trump coniando lo slogan " Italia First", che ricalca il più celebre "American First" del Presidente Usa. La " via della seta", insomma, continua a dividere i gialli dai verdi.

     

    LUIGI DI MAIO IN CINA CON MICHELE GERACI LUIGI DI MAIO IN CINA CON MICHELE GERACI

    Da giorni è sempre lo stesso copione. « Avete messo in allarme gli Stati Uniti - avverte nel chiuso di Palazzo Chigi Giancarlo Giorgetti - rischiamo di non apparire affidabili ai loro occhi». E in effetti la confusione geopolitica semba essersi impossessata dell' esecutivo populista. Ruoli consolidati si invertono.

     

    LUIGI DI MAIO MATTEO SALVINI GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO MATTEO SALVINI GIUSEPPE CONTE

    Con il Movimento che si iscrive al club dei "non allineati" guardando a Est, primo Paese del G7 a cedere alla corte cinese. E la Lega che rinnega anni di adesione al putinismo e si riscopre atlantica per convenienza. « Gli americani - insiste Giorgetti, l' unico leghista che in realtà gode a Washington di sponde - si sono lamentati con noi!».

     

    michele geraci giuseppe conte giorgetti aquilanti michele geraci giuseppe conte giorgetti aquilanti

    Nulla di fatto, insomma, a una settimana dalla visita di Stato del Presidente cinese Xi Jinping. E a quaranta giorni da quella di Conte a Pechino, il prossimo 25 aprile. Il memorandum che scandisce la filosofia degli accordi commerciali, e a favore del quale si esprime anche Romano Prodi, si firmerà, questo è l' unico punto certo.

     

    LUIGI DI MAIO E LA CINA LUIGI DI MAIO E LA CINA

    «Darà nuovo impulso all' economia del Paese - assicura il premier - tutelando gli asset strategici, che non ne saranno interessati: è anzi nostro obiettivo rafforzare il Golden Power ». L' avvocato, che dribbla ancora una volta la sala stampa di Palazzo Chigi e parla in piazza, facendo infuriare l' associazione stampa parlamentare, si affretta a ricordare che non si tratta di un accordo internazionale «vincolante». «L' Italia - spiega - è l' unico dei 13 Paesi firmatari a richiamare le regole Ue».

    GIORGETTI A NEW YORK GIORGETTI A NEW YORK

     

    Prova a tranquillizzare gli alleati, ma serve a poco. E la tensione si impossessa del vertice. Salvini rinfaccia a Conte la gestione unilaterale dei dossier più delicati. Il fatto di non avere ancora in mano i protocolli con la Cina. I due duellano anche sulle strategie di comunicazione. E al termine della riunione il leghista, ammiccando verso Occidente, fa trapelare che non sarà a Roma per la firma di Xi Jinping e che la Lega porterà avanti « verifiche e valutazioni» sui protocolli relativi a settori strategici per Roma.

     

    matteo salvini giancarlo giorgetti matteo salvini giancarlo giorgetti

    Quali? « Telecomunicazioni, energia, porti e infrastrutture», spiega, perché « prima di tutto viene la sicurezza degli italiani, poi l' interesse economico » . Il porto di Trieste, in particolare, allarma il Carroccio, oltre al 5G già stralciato dal patto, su cui vigilano gli Usa. Eppure, Di Maio sembra impermeabile. «Gli Stati Uniti non hanno ragione di preoccuparsi, restano il nostro principale alleato » . Avrà modo di discutere con loro della svolta cinese nel suo imminente viaggio a New York e Washington.

     

    Dove si ragionerà anche del capitolo F- 35. Per il leader 5S, è necessario «rivisitare il progetto » . Nonostante le perplessità del Colle, Conte valuta il taglio di 20- 30 dei 90 caccia della commessa. Un altro schiaffo agli Usa. Che, immancabilmente, vengono difesi da Salvini: « L' Italia non può restare indietro sull' acquisto degli F35 ». Ma l' invasione di campo fa arrabbiare anche Elisabetta Trenta: «Il dossier è in mano a Conte » . La ministra della Difesa chiede « rispetto dei ruoli » e, soprattutto « meno confusione ». Vasto programma.

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