mars di bartolomeo
"Se davvero la Lega ha nascosto la sua cassa nel mio Paese, presto Matteo Salvini scoprirà che il Lussemburgo non è un paradiso fiscale ma seguiamo le regole della trasparenza". È una minaccia al limite del pizzino quella di Mars Di Bartolomeo, il presidente del Parlamento lussemburghese (un po' il Roberto Fico del Granducato, anche se con tutt'altra storia). Intervistato dal Fatto quotidiano, l'abruzzese d'origine Di Bartolomeo entra a gamba tesa nella già poco edificante scenetta di venerdì a Vienna, quando il suo connazionale Joan Asselborn (entrambi del Partito Socialista Operaio) ha insultato pesantemente il ministro degli Interni e tutta l'Italia paragonando gli immigrati italiani di inizio 900 all'ondata migratoria dall'Africa attuale.
salvini
La "difesa" di Di Bartolomeo fa acqua, a cominciare dal travisamento totale del riferimento di Salvini agli immigrati come "schiavi". "I migranti sono spesso scuri e lui, usando la parola schiavi, ha voluto richiamare concetti noti. Questo modo di dividere tra nero e bianco è usato dai Trump, gli Orbán". Non ha colto, evidentemente, la denuncia di Salvini: aprire le porte indiscriminatamente a disperati che non avranno alcuna garanzia, e anzi rischieranno lo sfruttamento in Europa, è la cosa più lontana dal concetto di solidarietà.
2. ASSELBORN
ASSELBORN E SALVINI
“Salvini usa metodi e toni dei fascisti degli anni Trenta". Lo afferma il ministro degli esteri lussemburghese Jean Asselborn a Spiegel.de in riferimento al video del botta e risposta sul tema migranti. Secondo Asselborn, "si è trattato di una provocazione calcolata". Il video - dice al portale online del settimanale tedesco - è stato fatto "a sua insaputa". Se vengono ripresi incontri di ministri Ue oppure addirittura di capi di governo e di stato, "allora non ci potrà mai più essere un dibattito franco", aggiunge. Asselborn sottolinea che non si è trattato di un caso isolato.
ASSELBORN E SALVINI
I collaboratori del vice premier italiano, dice a Spiegel.de, "si piazzano nelle sale in posizioni strategiche e riprendono sistematicamente tutto quello che dice Salvini". Asselborn aggiunge anche di non ritrattare nulla di quanto detto in riferimento alla necessità della migrazione.
Il ministro lussumberghese aveva ricordato a Salvini che l'Italia era stato un paese di forte emigrazione, anche in Lussemburgo.
Jean Asselborn ASSELBORN E SALVINI