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    SALVINI VS MELONI, FUORI I SECONDI! ALTRO CHE ABBRACCI E DISGELO, TRA I DUE VOLANO SCUDISCIATE STAVOLTA SUI MIGRANTI – LA "DUCETTA" INSISTE SUL BLOCCO NAVALE, IL "TRUCE" SI DICE CONTRARIO E INCASSA LA SPONDA DEL FORZISTA TAJANI – SULLA POSSIBILITA’ CHE LA MELONI DIVENTI PREMIER SALVINI SIBILA: "LA PARTITA NON È CHIUSA" – DAGOREPORT: "LE VARIABILI SONO TANTE MA TUTTE SPINGONO CONTRO MELONI PREMIER E L’INSEDIAMENTO DI UN GOVERNO DI SALUTE PUBBLICA O, MEGLIO, DI EMERGENZA NAZIONALE…"


     
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    Marco Cremonesi per il Corriere della Sera

     

    Alla fine, per il centrodestra è già una buona notizia il fatto in sé. Ieri, a metà giornata, Giorgia Meloni e Matteo Salvini si sono incontrati, sia pure rapidamente, con quasi un mese d'anticipo rispetto a quanto accadde 5 anni fa, quando si videro solo in extremis, a Catania, l'ultima notte di campagna elettorale.

    salvini meloni salvini meloni

     

    Ieri è andata in modo diverso. Entrambi erano in Sicilia, che di questi tempi vale doppio essendoci le regionali. Ed entrambi erano a Messina, il che ha valenza non marginale: se c'è una cosa su cui i due leader sono d'accordo è la necessità del ponte sullo Stretto. Salvini, terminato un evento al porto cittadino, ha raggiunto Giorgia al Circolo del tennis, dove di fronte a una tavolata con vista mare si sono fatti i selfie di rito e si sono scambiati soprattutto i convenevoli.

     

    Non molto altro, perché la visita non è arrivata a durare mezz' ora, foto opportunity comprese. Tra cui l'immagine della tavolata postata da Ignazio La Russa («Brindisi d'amicizia») e in particolare uno scatto dei leader in un abbraccio che, ohibò, pare spontaneo, con Meloni dal sorriso scintillante. Commenta Salvini, postando la foto su ogni social: «Lasciamo alla sinistra divisioni, rabbia e polemiche.

    SALVINI E MELONI - ABBRACCIO A MESSINA - LA DIDASCALIA SALVINI E MELONI - ABBRACCIO A MESSINA - LA DIDASCALIA

     

    Uniti si vince». Giorgia, dal canto suo, si limita a ritwittarla senza commento alcuno.

     

    Ma in effetti il clima è cambiato. Fuori dalle cortesie, i due leader hanno deciso di coordinare le agende per coprire in modo più capillare il territorio nazionale, evitando la compresenza come è accaduto ieri a Messina. Si è anche accennato all'evento di chiusura della campagna elettorale, a Roma.

     

    Data possibile giovedì 22 settembre, location da stabilire.

     

    LE STRANE COINCIDENZE DELLA CAMPAGNA ELETTORALE DI SALVINI E MELONI LE STRANE COINCIDENZE DELLA CAMPAGNA ELETTORALE DI SALVINI E MELONI

    Con Salvini che, dopo aver escluso la possibilità di un secondo governo Draghi, ha rinnovato il via libera alla presidente FdI: «Perché dovrei oppormi a un incarico a Giorgia Meloni? È la democrazia». Certo: «Con umiltà e scaramanzia, credo che la partita non sia chiusa. Non abbiamo ancora vinto niente: chi prende un voto in più degli altri deve avere l'onore e l'onere di governare il Paese. Se sarò io, sarà per me un'emozione».

     

    Alcune frizioni restano. Meloni ribadisce la sua ricetta per il contrasto all'immigrazione illegale: «Blocco navale al largo della Libia in accordo con quel Paese. Che sia un atto di guerra lo dice soltanto chi non ha studiato». Salvini afferma che «per il problema degli sbarchi non occorrono i blocchi» e lavora al suo campo di battaglia: «basta riattivare i decreti sicurezza», quelli con il suo nome cancellati dal Conte II. Dalla sua parte si schiera l'azzurro Antonio Tajani, che chiude alla proposta di Meloni: «Il blocco navale non credo che sia, anche da un punto di vista giuridico, realizzabile».

     

    E poi ci sono le bollette impazzite. La leader di FdI, forse già con lo spirito da Palazzo Chigi, non vuole scostamenti di bilancio, però si dice disposta «a parlare di qualsiasi soluzione che possa risolvere questo problema insieme alle altre forze politiche». Il leghista è invece assai più propenso al piano straordinario di aiuti da 30 miliardi: «Qualcuno dice di farlo senza scostamento di bilancio, ma i soldi non crescono sugli alberi».

     

    SALVINI MELONI LETTA AL MEETING DI RIMINI SALVINI MELONI LETTA AL MEETING DI RIMINI

    Contrappunti che per il momento restano a margine. Salvini è assai soddisfatto del clima che ha trovato in Sicilia e ai suoi ha accennato al progetto di un partito che «possa rappresentare ancora di più un tetto comune sotto a cui persone di diversa provenienza si incontrano e collaborano. Così come la Lega è sempre stata». Mentre Meloni risponde agli artisti che in questi giorni l'hanno attaccata sui social: «È possibile che non esiste uno di loro che la pensa in maniera diversa? Secondo me no. È invece possibile che quelli che la pensano in maniera diversa non hanno il coraggio di dirlo». Poi aggiunge, rivolgendosi agli avversari: «Se sei sicuro spieghi che puoi fare meglio, non dici che gli altri sono impresentabili».

     

     

     

     

    BERLUSCONI SALVINI MELONI BERLUSCONI SALVINI MELONI BERLUSCONI SALVINI MELONI - MEME BERLUSCONI SALVINI MELONI - MEME

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