Tommaso Ciriaco e Carmelo Lopapa per “la Repubblica”
salvini toninelli
Si prende tutto il tempo necessario Danilo Toninelli. Non c' è fretta di consegnare a Matteo Salvini il dossier che ha già spedito due giorni fa a Parigi. E pazienza se l' alleato protesta, minaccia, si agita. D' altronde, il ministro dell' Interno andrà perfino a riabbracciare oggi il suo vecchio leader Berlusconi, platealmente, come non avveniva da un anno. Prima pietra del cantiere per un nuovo centrodestra a trazione leghista.
matteo salvini luigi di maio
E allora il ministro delle Infrastrutture fa sapere che sì, «entro lunedì al massimo» avrà cura di consegnare brevi manu l' analisi costi-benefici sulla Torino-Lione anche al vicepremier del Carroccio. Come se non ci fosse fretta, come se su quella linea non stesse correndo già ad alta velocità il treno della crisi gialloverde. «Forse non hanno capito che la Tav con questo governo non si farà mai, qui non finisce come con Tap e Ilva - si sfoga Luigi Di Maio con diversi parlamentari del Movimento che nel pomeriggio lo fermano preoccupati nei corridoi di Montecitorio - piuttosto che dare il via libera lo facciamo cadere, il governo. Ma non arriveranno a tanto».
salvini meloni e berlusconi in conferenza stampa
Sta di fatto che per le 17 di oggi Salvini ha allestito nella sala consiliare del Comune di Pescara - in quell' Abruzzo che sta battendo metro per metro in vista del voto di domenica - un siparietto tutt' altro che inedito. Al suo fianco torneranno Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni per una riedizione fuori tempo massimo del centrodestra che fu, ma che esiste e lotta ancora a livello locale.
Conferenza stampa congiunta a beneficio di telecamere e dirette Facebook nella regione in cui sono alleati. In campagna elettorale non accadeva dal "patto dell' arancina" di Catania del novembre 2017, in pubblico dalla manifestazione di Roma al Tempio di Adriano alla vigilia delle Politiche di un anno fa, quei tre non si erano più fatti vedere insieme dalle consultazioni al Colle di maggio.
BERLUSCONI SALVINI MELONI AL QUIRINALE
Di Maio ha ordinato ai suoi di tacere, ci pensa lui a commentare: «Quando Salvini vorrà tornare da Berlusconi, caleranno di nuovo i suoi consensi». La sensazione maturata nel Movimento è che il capo della Lega ormai si muova in maniera scomposta, per reazione, «un po' per dirottare l' attenzione dai suoi problemi sul processo Diciotti, un po' perché ha capito che stavolta non molliamo».
SALVINI CON IL PUPAZZO DI DI MAIO
Per Di Maio la pratica Tav è chiusa. Col premier Conte e con Toninelli hanno già decretato la morte del progetto, con questo timing: consegna del documento a Salvini entro lunedì, poi entro venerdì 15 la pubblicazione ufficiale del testo. Il "tunnel di base" non si realizzerà, è l' annuncio che il premier si prepara a fare. L' unica concessione di Di Maio è che in alternativa si potrà potenziare con un miliardo di investimenti la linea storica che passa dal Frejus, adeguandola alle esigenze dei nuovi treni. Un' operazione che però, secondo alcuni esperti favorevoli all' alta velocità, comporterebbe il trasporto delle merci a 1.300 metri di quota, con tutti i rischi e i costi del caso.
TAV TORINO LIONE
Eppure, la partita che l' ala grillina di Chigi considera chiusa non lo è affatto per Salvini e la Lega. Pronti a rilanciare la battaglia e a trascinarla fino in Parlamento un minuto dopo che Conte e Toninelli avranno reso ufficiale l' analisi costi-benefici. «Che ci debba essere un voto d' Aula sulla realizzazione o meno della Tav è ormai fuor di dubbio, resteranno isolati e se ne faranno una ragione», spiega un viceministro leghista in Transatlantico non escludendo il ritorno al voto.
Allora nulla è lasciato al caso, tanto meno lo fa la macchina da propaganda elettorale del capo della Lega.
matteo salvini giovanni toti al papeete di milano marittima 2
E non è casuale infatti la concomitanza di oggi tra la seduta della giunta delle Immunità che riapre i lavori sul caso Diciotti intentato a Salvini e l' evento elettorale con Berlusconi e Meloni, organizzato in un giorno e mezzo. I 5stelle che si divertono a tenerlo sulla graticola del processo continuano a irritare Salvini. Lui, per nulla entusiasta di tornare alla corte di Silvio, considera Fi ormai un partito a esaurimento.
SALVINI MELONI TOTI
Ma il vecchio leader oggi gli torna utile. Il progetto, dopo l' eventuale exploit delle Europee, è quello di costruire un nuovo polo di destra, alleato col soggetto sovranista al quale già lavorano Giorgia Meloni (Fdi), il governatore ligure Giovanni Toti, il pugliese Raffaele Fitto. Quel che resterà della truppa forzista - nei disegni del segretario leghista - potrà accodarsi. Fatto sta che la via di fuga, da oggi, è riaperta.
GIORGIA MELONI E GIOVANNI TOTI
«Lunedì, se va come deve andare - diceva ieri Salvini agli elettori abruzzesi - potrò dire che abbiamo fatto un altro passo verso la conquista dell' Italia». Più chiaro di così, il messaggio agli alleati di governo non poteva essere.