LA FOTO DI SAMAN ABBAS CON IL LIVIDO SULLA GUANCIA
Prima di scomparire, tra i tanti video e messaggi inviati da Saman Abbas al suo fidanzato c’è anche una sua foto, un selfie scattato molto da vicino per mostrare un grande livido sulla guancia. L’ha fatta vedere per la prima volta la trasmissione Chi l’ha Visto nella puntata del 23 giugno.
La 18enne pakistana di Novellara, in provincia di Reggio Emilia, scomparsa dopo essersi opposta al matrimonio combinato dalla famiglia, nella chat con il suo ragazzo fa anche il nome di chi le avrebbe provocato quel livido, con un pugno o uno schiaffo: il cugino Irfan.
Secondo la denuncia presentata dal fidanzato di Saman Abbass, Irfan l’avrebbe picchiata dopo aver saputo che la cugina aveva ancora rapporti con lui. E che «se continuava a vederlo poteva accaderle ancora peggio» si legge nella denuncia.
SAMAN ABBAS
Irfan non è uno dei cinque parenti della ragazza indagati dalla Procura per omicidio (i genitori, lo zio, un cugino), non fa parte del gruppo di uomini armati di pala che si vedono nel filmato in bianco e nero acquisto dalla Procura e ha sempre smentito ogni coinvolgimento nella vicenda. Insomma, sembrava estraneo al cerchio di parenti che, secondo gli inquirenti, sono responsabili dell’omicidio della ragazza o che ne sono, in modi diversi, complici (il numero degli indagati è destinato ad aumentare).
Irfan infatti aveva detto all’inviato di Chi l’Ha visto di aver solo aiutato i genitori di Saman a procurarsi un biglietto per il Pakistan in un’agenzia: «Ho fatto un favore al padre che mi chiedeva di acquistare un biglietto per la moglie». Poi, dopo la partenza, ha detto non averli più sentiti e di «avere vergogna» a parlare con loro per «la cosa grave che hanno commesso».
LA FOTO DI SAMAN ABBAS CON IL LIVIDO SULLA GUANCIA
Ma dopo la denuncia fatta dal fidanzato di Saman nei cui atti figura la foto con l’ecchimosi «provocata dal cugino Irfan» l’inviato di Chi l’ha visto ha raggiunto nuovamente Irfan che ha reagito dicendo di non saperne niente: «Non sono stato io, non so perché ha fatto il mio nome non so nulla, lasciatemi in pace».
PADRE E ZIO saman abbas IN PAKISTAN
Forse uno scambio di nome? In verità Saman nel messaggio al fidanzato in cui accusava il cugino gli manda anche il suo numero di telefono, e dai riscontri fatti dall’inviato della trasmissione il numero corrisponde a quello del giovane intervistato che si dichiara estraneo a ogni fatto.
Ma non è tutto. Sempre nella denuncia presentata dal ragazzo di Saman si legge che questo cugino, assieme ad altri parenti connazionali, si sarebbero presentati a casa della famiglia Abbas il 26 aprile e sarebbero rimasti lì fino al 4 maggio.
SAMAN ABBAS
Saman sarebbe stata uccisa, secondo gli inquirenti, il 30 aprire, quindi questi parenti sarebbero stati presenti proprio nei giorni in cui si decideva e poi si eseguiva la «condanna» della ragazza. Perché erano lì? Forse per controllare che lei non uscisse di casa? E dopo il delitto? Ma Irfan nega anche di essere stato a casa Abbas in quei giorni.
Quel che è certo è che il cerchio di parenti (soprattutto uomini) che ha circondato Saman per piegarla a fare qualcosa che non voleva e poi a ucciderla sembra allargarsi ogni giorno.
DANISH HASNAIN ZIO DI SAMAN ABBAS ricerche saman abbas 5 SAMAN ABBAS SAMAN ABBAS PADRE la fuga dei genitori di saman all aeroporto di milano malpensa la fuga dei genitori di saman all aeroporto di milano malpensa 5 le ultime immagini di saman abbas viva dritto e rovescio 7 PADRE E ZIO saman abbas IN PAKISTAN PADRE E ZIO saman abbas IN PAKISTAN saman abbas 2 saman abbas 1 ricerche saman abbas 9 saman abbas 5 I GENITORI DI SAMAN ABBAS IN FUGA A MALPENSA 2 DANISH HASNAIN - LO ZIO DI SAMAN ABBAS Nazia Shaheen, la madre di saman abbas I GENITORI DI SAMAN ABBAS IN FUGA A MALPENSA