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    "BEAUTIFUL MIND" ALLE COZZE - SAMUEL STRIPOLI, TREDICENNE BARESE, HA VINTO I CAMPIONATI ITALIANI DI CALCOLO MENTALE NELLA CATEGORIA DEI RAGAZZI DELLA SUA ETÀ ED È ARRIVATO ALL'OTTAVO POSTO ASSOLUTO (SU 400 PARTECIPANTI) - "HO INIZIATO A CALCOLARE A MENTE QUANDO AVEVO QUATTRO ANNI. MI RIUSCIVA TUTTO CON NATURALEZZA E NON MI SONO MAI FERMATO. NON CI SONO CALCOLI CHE MI METTANO IN PARTICOLARE DIFFICOLTÀ, RIESCO A FARE TUTTO. POSSO ANCHE…"


     
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    samuel stripoli samuel stripoli

    Nicolò Delvecchio per il “Corriere della Sera”

     

    «Stratosferico». A trovare l'aggettivo giusto per descrivere Samuel Stripoli, tredicenne della scuola media «Mazzini-Galilei» di Bari, ci hanno pensato gli organizzatori degli ultimi campionati italiani di calcolo mentale, che si sono svolti lo scorso 9 aprile alla Luiss di Roma.

     

    Stratosferico perché il ragazzo, oltre a primeggiare nella propria categoria, ha raggiunto l'ottavo posto assoluto con il punteggio di 354 su 400. Appena 25 punti in meno rispetto al campione italiano, solo ventuno punti di distacco dal podio. Meglio anche del più bravo tra gli studenti di liceo, «fermo» (ma è un risultato comunque ottimo) a 353. E a gareggiare c'erano più di 400 persone.

     

    samuel stripoli samuel stripoli

    «Ho iniziato a calcolare a mente quando avevo quattro anni. Mi riusciva tutto con naturalezza e non mi sono mai fermato», racconta. Un talento naturale che però, come tutti gli altri talenti, va costantemente allenato: «Per migliorare ho semplicemente continuato a fare calcoli, sempre più difficili. E mi sono riusciti tutte le volte». Ad aiutarlo anche uno dei passatempi preferiti dai bambini di ogni età, l'album dei calciatori: «Mi era sufficiente guardare per una volta il numero della figurina e il giocatore collegato per fissarlo nella mente. A volte mi sono esercitato anche così».

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    E basta guardare gli esercizi del campionato a cui ha appena partecipato per capire che non si tratta di una competizione accessibile a tutti. Sui fogli ci sono varie operazioni, dalle addizioni alle divisioni, dalle radici quadrate alle potenze, messe in fila in ordine di difficoltà. Si parte da quelle più semplici, come 15+17 o 22-11, ma il livello sale molto rapidamente.

     

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    Il numero delle cifre cresce esercizio dopo esercizio, fino ad arrivare a milioni e miliardi. Più di 90 quesiti ai quali rispondere in appena un'ora e venti, senza alcun aiuto tecnologico. Un'impresa, ma non per Samuel, che ha reso queste operazioni il suo pane quotidiano: «Non ci sono calcoli che mi mettano in particolare difficoltà, riesco a fare tutto. Posso anche risolvere a mente i problemi di geometria».

     

    Così, grazie anche all'aiuto della sua docente di matematica, Angela Gentile, e della preside Alba Decataldo, Samuel ha cominciato a partecipare ai concorsi. Quello di Roma non è stato il primo appuntamento: già lo scorso anno si classificò ottavo (su cinquantasei) alle olimpiadi di logica Kangourou, e quest' anno ha raggiunto le semifinali - in programma il 20 maggio - nella stessa competizione.

     

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    Con l'obiettivo di migliorare ancora. Nella vita di Samuel non c'è però solo la matematica: «Sono un grande appassionato di astronomia, ho un piccolo telescopio dal quale ogni tanto osservo i crateri lunari. L'anno prossimo mi iscriverò al liceo scientifico e poi all'università, ma il mio sogno è quello di diventare astronauta».

     

    «Sa un sacco di cose su stelle, pianeti e tutto ciò che riguarda lo spazio», dice mamma Francesca, la voce piena di orgoglio quando parla del figlio. «Infatti mi ha già chiesto un telescopio migliore, e penso proprio che glielo prenderò a breve!». Nel suo tempo libero c'è anche lo sport: prima della pandemia giocava a basket, ma ha anche una grande passione per il calcio.

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    Non una banale, ovviamente: non tifa Juve come la mamma o Milan come il papà, ma Sampdoria: «Mi sono innamorato della maglia blucerchiata da piccolo, da allora non ho mai smesso di seguirla. Mi piacciono molto Quagliarella e Damsgaard, anche se quest' anno stiamo soffrendo tanto. Speriamo di salvarci, perché adesso manca ancora... la matematica». Perché, alla fine, Samuel torna sempre lì.

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