Estratto dal “Foglio”
pedro sanchez elezioni spagna 2023
Il governo di Pedro Sánchez ha deciso di rifiutare l’attracco nei porti spagnoli alle navi che trasportano armi destinate a Israele. E’ già accaduto quando la Marianne Danica ha chiesto il permesso di fare scalo nel porto di Cartagena con un carico di 27 tonnellate di materiale esplosivo in viaggio dall’india verso il porto di Haifa (lo scalo era previsto per il 21 maggio).
[…] “Il ministero degli Esteri rifiuterà sistematicamente questi scali per una ragione ovvia: il medio oriente non ha bisogno di più armi, ha bisogno di più pace”.
La politica interna non è estranea alla scelta di Sánchez, abituato a usare cinicamente la politica estera per calmare dispute domestiche. […] La Spagna ha già imposto un embargo sulle armi a Israele dopo l’avvio della guerra contro Hamas a Gaza. Il governo Sánchez si prepara a riconoscere la Palestina e ha arruolato altri paesi europei come Irlanda e Slovenia.
pedro sanchez e alexander de croo al valico di rafah
Il premier spagnolo è stato il leader europeo meno deciso nel condannare il pogrom del 7 ottobre e, al contrario, quello più attivo nel promuovere fantasiose conferenze di pace. Sánchez ha scelto di chiudere gli occhi sulla natura totalitaria e genocidaria di Hamas.
Così non solo perde ogni credito di fiducia nei confronti di Israele, essenziale a una mediazione, ma danneggia le due cause che dice voler sostenere: la pace e uno stato palestinese.
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