Estratto dell'articolo di Duccio Mazzoni per www.repubblica.it
SANDY IANNELLA
L'intervista inizia con la rabbia di una partita persa al 97', contro gli ungheresi dell'Honved nella seconda partita del Torneo di Viareggio. Una doccia fredda per il suo Pontedera, […] Eppure Sandy Iannella, allenatrice livornese doc della squadra granata, passata l'amarezza, inizia a rivendicare con orgoglio un primato italiano che si porta dietro, quello di essere l'unica allenatrice donna di una squadra professionistica maschile in Italia.
"Da una parte sono orgogliosa di questo traguardo, perché anche quando ho iniziato a giocare a calcio ho sempre lottato per i miei sogni, ci racconta. Dall'altra però non vorrei che la mia esperienza fosse una notizia, una cosa unica in questo mondo bellissimo che è il calcio". […] "I pregiudizi ci sono ancora, è inutile negarlo - dice Sandy – e nascono perché etichettiamo gli sport e il calcio è per tradizione uno sport maschile. Le donne non sono ritenute all'altezza[…]".
SANDY IANNELLA
A Pontedera però Sandy ha trovato la sua isola felice, prima da calciatrice, poi l'estate scorsa nella nuova veste da allenatrice: "E' stata una pazza idea del direttore, che ha riconosciuto in me le qualità per un percorso nella Primavera maschile. Con i ragazzi è stato un rapporto in crescendo. Mi hanno accolto con curiosità, mi hanno osservata, pesata, ma con molto rispetto sempre. Alla fine è scattata la scintilla tra di noi".
SANDY IANNELLA
[…] "Paradossalmente ho avuto meno litigi nel maschile che nel femminile. Gli screzi in panchina sono nati non perché sono donna ma per il carattere degli altri. Io sono livornese e quindi schietta, do rispetto e pretendo rispetto". […]
Infine una nota a margine sul calcio femminile, sbarcato dopo tanti anni al professionismo ma ancora non immune da macchie da cancellare, per migliorare un intero movimento: "Il professionismo ha portato tante tutele che abbiamo sempre chiesto, ma ha creato una sorta di Superlega tra la Serie A e le categorie minori, oltre a far sparire squadre che hanno fatto la storia del calcio femminile in Italia, chiude Sandy. I costi delle rose sono aumentati e sono possibili solo per dieci squadre, d'élite, ricche ed esclusive. Quando uno scende in serie B torna a essere dilettante, quindi per migliorare ancora dobbiamo estendere il professionismo anche alla base".
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