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    SANREMO DI FUOCO – RED RONNIE ATTACCA: “ELETTRA LAMBORGHINI È AL FESTIVAL SOLO PERCHÉ MOSTRA IL CULO E PERCHÉ SI CHIAMA LAMBORGHINI" – LA 'MALGY': “MA ELETTRA SA CANTARE?” - ACHILLE LAURO ATTACCATO DAI SINISTRATI PER IL TITOLO ‘MUSSOLINIANO’ DELLA SUA CANZONE “ME NE FREGO” – E TOSCA PARLA DI RITA PAVONE: "IO SONO DI SINISTRA E SUI SOCIAL DICO COSE A LEI OPPOSTE…"


     
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    FABRIZIO BIASIN per Libero Quotidiano

     

    ELETTRA LAMBORGHINI ELETTRA LAMBORGHINI

    Ci sono tante di quelle polemiche sanremesi che sembra di essere tornati ai bei tempi di Pippo Baudo. Vi ricordate quando un tizio minacciò di buttarsi dalla galleria («Pippo, mi butto!». Ma poi non si buttò)? E quando Cavallo Pazzo fece invasione sul palco («Questo Festival è truccato! Lo vince Fausto Leali!». Ma poi vinse Barbarossa)? Che meraviglia. Il problema è che al momento all' Ariston è in programmazione Tolo Tolo di Zalone e c' è tempo prima che suoni la grancassa (4-8 febbraio, si salvi chi può).

     

    A guardar bene le tempistiche sballate sono il grande leitmotiv degli ultimi mesi: dalle polemiche preventive sul film dello stesso Checco-nazionale («razzista!»), a quelle sulla partecipazione al Festival della Jebreal (a proposito, Rula ci sarà e il compenso richiesto, secondo Dagospia, sarà di 25mila euro); dal Natale che ormai inizia a Ferragosto (possibili "pandorate" in spiaggia nel 2020), al titolo della nuova canzone di Achille Lauro.

    achille lauro boss doms achille lauro boss doms

     

    un anno dopo Ecco, Achille Lauro. Ve lo ricordate? L' anno passato fu la vera rivelazione del Festival con Rolls Royce. Il brano - fresco e certamente diverso dal solito «sole/cuore/amore» sanremese - fece incazzare abbastanza gli amici di Striscia, che attaccarono il soggetto perché «la canzone in realtà è dedicata alla droga». Lo stesso Matteo Salvini tuonò: «La canzone di Achille Lauro è penosa e pietosa come musica, testo, immagine, tutto».

     

    In soccorso dell' artista accorsero i "sinistri", ovvero i nemici dell' allora vicepremier, gli stessi che oggi se la prendono con il cantante per Me ne frego, il titolo "mussoliniano" della nuova canzone festivaliera. Sul web si sprecano i «quello lì è un fascista...» buttati là senza aver mai ascoltato due-note-due della canzone, né tantomeno aver letto il testo (e se cantasse «Me ne frego di chi dice "me ne frego"», per dire?). Ma ormai va così: tutto fa brodo per fare un po' di caciara.

    elettra lamborghini elettra lamborghini

     

    Prendete l' elenco dei 24 selezionatissimi artisti voluti dal conduttore e direttore artistico Amadeus: prima gli hanno rotto le balle per aver concesso l' esclusiva sui nomi a Repubblica, poi per aver annunciato nella diretta di lunedì scorso a I Soliti Ignoti la partecipazione di Rita Pavone (definita «sovranista» per antiche considerazioni sui Perl Jeam e Greta Thunberg), qualcuno ha rotto i santissimi persino al rapper Anastasio (altro presunto fascistone, mah...), ora invece è partita la rappresaglia per le esclusioni di questo e quel cantante.

    morgan e achille lauro morgan e achille lauro

     

    Si mormora che Amadeus abbia detto no, tra gli altri, a Marcella Bella, Paolo Vallesi, Stash e i The Kolors, Irama, Vito Shade, Michele Bravi, Bianca Atzei e Paolo Conte (no, Paolo Conte non è vero, ma serve per dare un senso all' ennesima polemica, ché lì in mezzo di maestri della musica non ce ne sono, suvvia...).

     

     I fan di Bravi, in particolare, si sono arrabbiati molto. Parlano di «esclusione a tavolino» per evitare di innescare polemiche legate all' incidente che nel novembre 2018 coinvolse l' artista (morì una signora di 58 anni).

     

    elettra lamborghini copia elettra lamborghini copia

    Pare una motivazione un filo machiavellica anche perché diciamolo, il Festival con le polemiche ci campa e fa campare un po' tutti quanti.

    Volete un esempio? Eccolo.

    Red Ronnie dice così in un video su Facebook: «Elettra Lamborghini, che è lì solo perché mostra il culo e perché si chiama Lamborghini, non suscita polemiche. Rita Pavone suscita polemiche perché è sovranista. Ma di che parliamo?». E sul culo della Lamborghini direi che possiamo chiudere.

     

    MALGIOGLIO

    Da 105.net

     

    Cristiano Malgioglio non le manda mai a dire... neanche ad Elettra Lamborghini.

    Intervistato da Adnkronos, ha detto la sua sui BIG che saranno al Festival di Sanremo 2020, ufficializzati da Amadeus in un'intervista il 31 dicembre e in televisione il 6 gennaio. 

     

    Parlando dei titoli delle varie canzoni, ha dichiarato: "Tra i titoli dei brani che hanno annunciato ce ne sono appena quatto o cinque che mi hanno colpito tra cui quello delle Vibrazioni e di Michele Zarrillo. Mi piace molto anche il titolo della canzone dedicata alla madre di Giordana Angi."

     

    E poi ha avuto da ridire sul titolo del brano di Elettra Lamborghini, ma anche sulle doti della cantante: "Quello della canzone della Lamborghini. Le avrei scritto io un brano ma non so se sa cantare, sa cantare? Per cantare non bisogna avere le natiche di fuori ma il talento, la Pavone non ha mai avuto le natiche di fuori."

    CRISTIANO MALGIOGLIO CON IL KILT CRISTIANO MALGIOGLIO CON IL KILT

     

    Infatti, Malgioglio ha difeso a spada tratta l'amica Rita Pavone, spiegando di sapere che alla cantante le critiche non interessano e che lui la considera un'artista di serie A: "Le ho fatto le mie congratulazioni e lei ha detto che va a Sanremo con una bellissima canzone e che delle critiche non gliene frega niente anzi, la fanno solo sorridere."

     

    Cristiano, comunque, ha avuto da ridire anche sui altri giovani che saranno alla 70esima edizione del Festival: "Le uniche star tra i giovani che ho visto, parlo degli uomini, sono Achille Lauro e Riki, gli altri, con tutto il rispetto sembrano impiegati del catasto."

     

    CRISTIANO MALGIOGLIO CRISTIANO MALGIOGLIO

     

    TOSCA

    Pina Francone per il Giornale

    Tosca Rita Pavone sono le ultime sorprese della Settantesima edizione del Festival di Sanremo, in programma nella città dei fiori dal 4 all'8 febbraio.

     

    Con la loro partecipazione, i cosiddetti "big" in gara al Teatro Ariston sono passati da ventidue a ventiquattro.

     

    Come noto, la scelta di Amadeus – conduttore e direttore artistico della tradizionale kermesse musicale – ha sollevato un mare di polemiche. Non tanto per la decisione di Amadeus fuori tempo massimo (o quasi), quanto, invece, per il profilo di Rita Pavone.

     

    I soliti benpensanti hanno voluto attaccare l'artista per le sue simpatie politiche di destra e c'è chi ha addirittura gridato al "Sanremo sovranista". Solo perché la Pavone non è allineata all'intellighenzia come molti altri…

    tosca amadeus tosca amadeus

     

    La diretta interessata, intervistata dal Corriere della Sera, ha così commentato il tutto: "Purtroppo siamo in mezzo a gente non sana. Forse si capirà perché sono mancata per ben quarantasette anni dal Festival di Sanremo. Sovranista io? Mi definisco liberale. Guardo le cose, non il partito cui appartiene chi le dice. Sono profondamente italiana: vivo in Svizzera, come Mina, De Benedetti o Tina Turner, e ho il doppio passaporto, ma le mie radici sono in Italia. Mi preoccupo del mio Paese anche se non ci vivo. Se questo è essere sovranisti, per me è tenerci al proprio Paese di nascita".

     

    Tosca, invece, di dichiara orgogliosamente di sinistra. Ospite a L'ora di punta su Radio Capital, Tosca è stata pungolata dai conduttori Andrea Lucatello e Benny: "Ma tu nei tuoi social, Twitter, Facebook, Instagram, non hai mai scritto una cosa contro qualcuno?! Dai, vogliamo fare un po’ di polemica…niente?".

     

    tosca tosca

    La cantante ha così risposto: "Guarda, facciamo così: par condicio! Rita (Pavone, ndrha detto delle cose e io le dico opposte. Se tu vai sui miei profili vedrai che io sono di sinistra. Ecco, resta da capire quale sinistra ormai...questo è un bel problema!".

     

    Quindi, in radio le chiedono: "A quale sinistra ti senti più vicina?". E replica così: "Diciamo…ecco, sono della Garbatella e sono cresciuta con una generazione di politici che vengono da lì, come Massimiliano Smeriglio e Amedeo Ciaccheri. Una sinistra arcobaleno, che forse ora non esiste più. Ma sono sicuro che adesso si ricompatterà". Prima dei saluti finali, c'è tempo e spazio per un ultimo tentativo dei conduttori: "Ora monitoriamo le anzie, perché Matteo Salvini ti darà contro sicuro...". Un tentativo che Tiziana Tosca Donati svicola così: "Ma io non ho parlato male di lui, ho parlato bene di altri…".

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