FEDEZ
Un' armata di 22,7 milioni di follower incitati su Instagram a votare per Michielin e Fedez (che comunque da solo ha oltre 11 milioni di seguaci sul social network): ma l' appello di Chiara Ferragni non ha cambiato il risultato finale. Durante la serata finale di Sanremo il televoto ha premiato sì il brano di Fedez e Michielin (16% contro il 13% dei Maneskin) ma all' annuncio dei tre finalisti, quando i voti sono stati azzerati, sono stati proprio i voti da casa a determinare la vittoria della band. Il televoto, che in questa fase pesa per il 34%, ha scelto i Maneskin per il 53%: oltre la metà dei voti del pubblico da casa era per loro. Il 28% per la coppia e il 18% per Ermal Meta.
Non determinanti i voti della Sala Stampa e della Giuria Demoscopica, senza grandi differenze di numeri per i tre finalisti.
francesca michielin e fedez
FERRAGNI DENUNCIATA
Gianluca Veneziani per “Libero quotidiano”
La vignetta più divertente su Sanremo è quella che mostra le differenze tra la canzone vincitrice di quest' anno e quella dell' anno scorso. Nel 2020 ha trionfato Fai rumore, stavolta invece Zitti e buoni. Quasi la conferma simbolica di un abbassamento dei toni, di un Festival più sobrio, meno visto e ascoltato e passato sotto silenzio, senza troppe polemiche. Sembrava così almeno fino all' altro ieri, il giorno della finalissima, che ha consacrato come vincitori con merito i Maneskin, il gruppo rock capeggiato da Damiano, seguiti dal duo Francesca Michielin-Fedez e da Ermal Meta.
FEDEZ MICHIELIN MANESKIN
Ebbene, la polemica si è accesa quando Chiara Ferragni, celebre consorte di Fedez e infuencer dotata di una certa influenza visto che vanta qualcosa come 23 milioni di follower su Instagram, ha fatto la cosa che qualunque moglie avrebbe fatto al suo posto: tifare e votare per il marito e invitare gli altri a fare altrettanto. Con una ventina di stories e tre post sul social la Ferragni ha caldeggiato il sostegno al duo «Fede e Franci», facendo arrabbiare molti follower: «Facile vincere così», «Non vale chiedere i voti», «Questa è propaganda scorretta», «Ci mancava la tua marchetta», si inalberavano in molti.
Ad aggiungere il carico pesante arrivava il Codacons, l' organo che difende i diritti dei consumatori, il quale minacciava di procedere per vie legali e di far «annullare la classifica finale di Sanremo», per via di un possibile mancato rispetto della «par condicio per gli artisti in gara» dettato da «interventi esterni atti ad alterare la classifica finale della kermesse».
francesca michielin e fedez 1
Da qui la denuncia contro i Ferragnez alla Procura della Repubblica di Roma, all' Autorità per le comunicazioni e all' Antitrust, per la possibile «fattispecie di truffa aggravata a danno della Rai e dei telespettatori e violazione delle delibere in tema di televoto». Fedez, il marito apparentemente "favorito" dall' endorsement della Ferragni, rispondeva con buon senso: «Cosa potevate aspettarvi da mia moglie? Mi hanno sempre insegnato che una moglie sostiene un marito e viceversa». Appunto.
l'appello di chiara ferragni per fedez e francesca michielin
Aggiungiamo che ogni cantante usa i mezzi che può: Fedez ha la fortuna di avere una consorte seguitissima, ma anche gli altri artisti, legittimamente, hanno usato tutti i propri canali (social e non) a propria disposizione per ottenere consenso e sostegno. Va così, nelle elezioni politiche come a Sanremo.
Non facciamo le educande, orsù. Del resto, l' appoggio della Ferragni non è stato decisivo perché, lo ricordiamo ai distratti, a vincere sono stati i Maneskin, non la coppia Michielin-Fedez. E poi: se proprio questi ultimi facevano schifo agli italiani e hanno iniziato a piacere solo perché l' influencer li ha ipnotizzati coi suoi post, non si spiegherebbe come mai in tutte le classifiche musicali del dopo-finale il duo figura sempre nelle prime posizioni.
chiara ferragni
Su Spotify sono al primo posto coi Maneskin quarti, su iTunes sono terzi coi Maneskin primi, nella classifica Fimi dei singoli più venduti sono primi coi Maneskin quarti. A dimostrazione che il televoto non ha falsato ma ha rispecchiato i gusti degli italiani. Maneskin primi e Fedez-Michielin secondi per volontà popolare, e non per trucchi e truffe.
Qualcuno ha fatto polemica anche sul monologo di Ibra, accusandolo di aver plagiato una dichiarazione di Michael Jordan. Il noto cestista diceva: «Nella mia vita ho sbagliato più di 9.000 tiri, ho perso quasi 300 palle, 26 volte i miei compagni di squadra mi hanno affidato il tiro decisivo e l' ho sbagliato. Ho fallito. Molte volte. Ed è.
IL PESO DEGLI INFLUENCER PER VINCERE ALL'ARISTON
francesca michielin e fedez 5
Ilaria Ravarino per “il Messaggero”
Nel post precedente pubblicizzava una piastra per capelli. Nel successivo il marito: «Votiamo tutti Fede e Franci», scriveva ieri sera su Instagram Chiara Ferragni, nel primo dei contenuti dedicati dall'imprenditrice all'avventura sanremese di Fedez, a Sanremo con la canzone Chiamami per nome.
Un post ogni ora: alle 21 con il figlio, alle 22 da sola, alle 24 in piedi accanto alla sagoma cartonata del marito: «Forza amore, ancora uno sforzo». Non ci sarebbe niente di strano, se Chiara Ferragni non fosse una delle influencer più note sul web, con 22,7 milioni di follower (più di 33 insieme a quelli di Fedez) che ieri, con pochi post e una decina di storie su Instagram, ha fatto schizzare la coppia Fedez-Michielin dal diciassettesimo al terzo posto della classifica sanremese.
CARLO RIENZI
L'INFLUENZA Dati alla mano, il televoto unica discriminante per la prima delle due votazioni dell'ultima serata del Festival ha inciso in maniera potente sulla scalata di Chiamami per nome, canzone più votata da casa (16,2%), seguita da Zitti e buoni dei Maneskin, già quinti in classifica (13,1%). Un'offensiva social che ha portato per la prima volta Fedez e Michelin tra i primi tre migliori posti (il più alto risultato in classifica l'avevano ottenuto la seconda serata, settimi secondo la giuria demoscopica), ma che non ha permesso alla coppia di trionfare all'ultima prova, quella della votazione finale decisa da pubblico (34%), giuria demoscopica (33%) e stampa (33%). Qui nulla hanno potuto i post e tweet: la preferenza dei votanti è stata schiacciante per i Maneskin (votati dal 53,5%) che hanno battuto Fedez (28,2%) e Meta (18,2%).
CARLO RIENZI
Un risultato che per Fedez non sarebbe stato drogato dalla campagna digitale condotta dalla moglie, «in una famiglia ci si sostiene. Sarebbe disonesto non dire che la nostra canzone era già l'esibizione più vista sulle piattaforme. E poi sono state anche altre scalate importanti grazie al televoto, per esempio quella di Madame. È una polemica sterile. Cosa potevate aspettarvi da mia moglie? Supporta suo marito».
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L'ABITO DA SPOSA Ma se a gonfiare le vele di Madame sono stati i tweet generati dall'abito da sposa, indossato dall'artista per la performance (5000 tweet al minuto), e a dare una mano ai Maneskin (850.000 follower) è intervenuto Vasco Rossi in persona con un post d'appoggio nel tardo pomeriggio, di certo nessuno ha la potenza di fuoco digitale della coppia Ferragnez. Eppure per la Rai, quello degli influencer non è un problema che meriti una revisione del regolamento, attraverso con l'inserimento di filtri o il ridimensionamento del peso del televoto:
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«Al momento la ripartizione delle giurie corrisponde al mercato del pubblico che guarda la kermesse ha detto il direttore di Rai 1 Stefano Coletta - Ogni festival produce le sue riflessioni, ma finora siamo convinti che sia stata stabilita una rappresentazione equilibrata delle forze in gioco». Ma il cosiddetto popolo dei social e degli influencer è destinato a farsi strada in un festival sempre più giovane e connesso, capace di produrre in una sola serata 810.000 tweet con l'hashtag #sanremo2021, con un picco del +122% alla vittoria dei Maneskin, (6.000 tweet in un minuto) e 34000 citazioni e retweet dedicate a un solo argomento (Achille Lauro, ovviamente).
CARLO RIENZI
PASSAPAROLA Un Festival in cui le conversazioni totali in rete sulle canzoni sono state 4 milioni, +33% rispetto allo scorso anno, condotte da un pubblico sotto i 45 anni che lo ha visto soprattutto su RaiPlay. «Si tratta di generazioni che usano il passaparola come strumento principe per la condivisione commenta Elena Capparelli, che di Rai Play è direttrice - diventano fan dei contenuti o dei talent che li promuovono, e senza dubbio la Rai deve entrare in sinergia con loro. Le prime ricadute le abbiamo già viste sul festival, sempre più interattivo e interconnesso con le piattaforme».
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