Vincenzo Rubano per www.repubblica.it
meeting del mare 1
Dal Meeting del Mare di Marina di Camerota al palcoscenico di Sanremo. Sono davvero tanti gli artisti che hanno partecipato all’ultimo festival della canzone italiana che hanno un pezzo di cuore nel Cilento. Dal super acclamato Diodato al super contestato Morgan, da Achille Lauro a Piero Pelù.
piero pelu' don gianni citro
Sono stati tutti ospiti di don Gianni Citro, il prete rock, fondatore e direttore artistico del Meeting del mare, uno dei pochi festival che resistono al Sud, e che riesce a calamitare nel Cilento migliaia di giovani da tutta Italia. Don Citro parla il linguaggio dei giovani: elogia Diodato, difende Achille Lauro e bacchetta i “sacerdoti” che contestano Benigni.
Che idea si è fatto dell’ultimo Festival di Sanremo?
"Un evento piatto con delle punte di sorpresa".
la vittoria di diodato a sanremo 3
Si aspettava la vittoria di Diodato?
"Che fosse un artista candidato a un successo sicuro, per me è stata sempre una certezza. Si tratta di un cantautore raffinato, sensibilissimo, un artista nel solco della migliore tradizione della canzone d'autore italiana. Non un prodotto social, che fa like ma non ha nulla da dire al mondo. È stato paziente, ha lavorato duro, ha scritto e cantato tanto. Ha fatto gavetta e sacrifici veri, girando per pochi spiccioli da un capo all'altro d'Italia. Lo ha fatto perché crede davvero nella musica, nella poesia, nelle emozioni".
Lei lo conosce bene…
don gianni citro
"È stato al meeting nel 2017 come tutor delle giovani band che hanno partecipato al camp di formazione creativa del festival, curato da Max Magaldi, poi si è esibito sul palco, chitarra e voce in acustico. Umile, semplice e di una gentilezza che confonde. Una notte, insieme a Giovanni Truppi, ci ha regalato uno dei momenti musicali più forti di tutta la storia del Meeting del mare: hanno suonato sotto un’opera di Tresoldi, in riva al mare, canzoni stupende, pubblico incantato. E nel 2018 è stato il big dell'anteprima del Meeting a Sapri".
Ha dedicato la sua vittoria alla sua città Taranto…
DIODATO NINA ZILLI
"In una realtà musicale piena di cantanti inventati a tavolino, Diodato è un artista vero, che avrà tanto da raccontare ancora al grande pubblico. Noi siamo felicissimi di aver creduto in lui, come è stato per tanti altri giovani artisti semisconosciuti quando sono venuti al Meeting e oggi sono star assolute della scena musicale italiana, come Caparezza, Mannarino, lo Stato Sociale".
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Conosce bene anche Achille Lauro…
"Anche lui è stato al meeting, ha aperto il concerto di Marracash ad Ascea Marina nel 2015. Era molto teso e si presentò sul palco con un costume luccicante. Achille è un provocatore, un artista di razza, un performer colto e sorprendente".
La sua esibizione sanremese rimarrà nella storia del festival. Lei si è scandalizzato?
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"Assolutamente no. È entrato nelle case degli italiani e li ha costretti a parlare di cose di cui non si parla abbastanza e sulle quali si pecca di grave superficialità. Il tema della libertà di essere se stessi e della infinita dignità della propria diversità non è argomento facile e ci sorprende sempre impreparati e bigotti. Molti si sono scandalizzati del gesto di lasciarsi cadere il mantello di dosso e apparire in tuta aderente sulla scena. Sinceramente trovo che questo sentire sia pieno di ipocrisia e a tratti goffo e fastidioso".
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Però è stato molto contestato…
"Preoccupiamoci piuttosto dei bambini di 10 anni che lasciamo per intere giornate con smartphone in mano e che navigano su siti porno. Achille ci disturba perché in fondo mette a nudo anche noi. La canzone è bellissima e lui è un autentico personaggio di rottura. La società ha bisogno di essere scossa, sbalordita e toccata da manifestazioni di gusto estremo. Io lo trovo elegante, evoluto e interessante. Lo inviterò al meeting di nuovo. Quest'anno si parla di diversità. Lui ha molto da dire".
E di Benigni che idea si è fatto?
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"E’ un gigante della comunicazione. Chiaramente criticato dal paese Italia che si scandalizza del suo cachet e inneggia a calciatori da centinaia di milioni. Esiste ancora una moltitudine di mediocri che pensa più ai calci nel pallone che ai salti in avanti dello spirito. Ha portato sul palco dell'Ariston e nella vita di milioni di italiani un poema biblico meraviglioso, che fa un discorso sull'amore e sulla civiltà della fede. A nome di tutti i credenti, lo ringrazio dal profondo del cuore".
roberto benigni
Molti preti lo hanno criticato…
"Da studiosi e da preti ho sentito dire cose assurde sul cantico dei cantici. Benigni lo ha esplorato in profondità , senza canoni, senza pregiudizi e senza pretese didattiche ma ha fatto capire a milioni di persone, tra cui forse milioni di scettici e non credenti, che la Bibbia parla della vita e della gioia, e che la fede ci rende più innamorati e più umani".
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