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    SANTORO E LERNER TORNANO IN RAI E CASUALMENTE ESPRIMONO IL LORO SÌ AL REFERENDUM - MA MICHELONE NON CI STA A FARSI DARE DEL 'VENDUTO A RENZI' DAI GRILLINI: ‘AL FRONTE DEL ‘NO’ MANCA QUALUNQUE ORGANIZZAZIONE. PREFERISCO CHE RENZI RESTI AL COMANDO E GRILLO LO SFIDI PER IL GOVERNO DEL PAESE, OBBLIGATO FINALMENTE A FARE PROPOSTE’. LO SCONTRO CON TRAVAGLIO ALLA VIGILIA DEL TRASFERIMENTO NELLA NUOVA SEDE DEL 'FATTO' - PER IL NO SI SONO SCHIERATI FERILLI, FEDEZ, PARIETTI, PIERO PELÙ, SERVILLO, FRECCERO. PER IL SÌ BISIO, TOSCANI, STEFANIA SANDRELLI, SUSANNA TAMARO, FELTRI E CECCHI PAONE


     
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    DAGONOTA

    Il 'Fatto Quotidiano' si allarga e lascia la sede di via Valadier: la redazione si trasferisce in un ex convento nel quartiere di San Giovanni, grande abbastanza per ospitare lo studio di registrazione tv di Michele Santoro...

     

     

    1.LETTERA AL ‘FOGLIO’

    Al direttore - Contrordine compagni, Santoro è dei nostri!

    Cordialmente.

    Filippo Testa

     

    michele santoro michele santoro

    RISPONDE CLAUDIO CERASA:

    Un azionista del Fatto quotidiano (Santoro è al 7 per cento) che vota Sì al referendum è una notizia mica da poco (solidarietà massima a Marco Travaglio). Notizia gustosa quasi come quella che vi stiamo per dare: al referendum del 4 dicembre Gad Lerner ha deciso che voterà Sì come Andrea Marcenaro.

     

     

    2.SANTORO PER IL SÌ, FEDEZ PER IL NO: GLI ENDORSEMENT VIP AL REFERENDUM

    Antonio Calitri per ‘il Giorno

     

    carlo freccero con michele santoro, marco travaglio riccardo iacona gad lerner carlo freccero con michele santoro, marco travaglio riccardo iacona gad lerner

    Sul referendum costituzionale, gli schieramenti per il Sì e per il No non riescono a trattenere negli steccati tradizionali dei partiti in campo neppure i personaggi famosi che per anni sono stati testimonial di tante battaglie politiche sia per il centrosinistra che per il centrodestra. L' ultimo endorsement che ha stupito i più è quello del giornalista Michele Santoro che, con una lettera pubblicata la settimana scorsa sulla pagina Facebook di Servizio Pubblico, si è schierato per il sì alla riforma, criticando aspramente e smontando le obiezioni dei contrari. Senza preoccuparsi che di quello schieramento fanno parte molti suoi compagni di viaggio, da Beppe Grillo a Marco Travaglio, a Carlo Freccero.

     

    Santoro però non è l' unico che ha lasciato spiazzati i suoi fan, perché al contrario del voto ai partiti, il referendum viene vissuto come una scelta trasversale agli schieramenti. E infatti, la lista dei personaggi famosi che hanno spiazzato sul referendum è lunga e si aggiorna di giorno in giorno.

     

    MICHELE SANTORO MICHELE SANTORO

    Tra gli ultimi il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, sostenuto da una coalizione di centrodestra ed eletto anche grazie all' apparentamento al ballottaggio della Lega: si è schierato per il sì e in un colpo solo ha fatto masticare amaro Silvio Berlusconi e Matteo Salvini, che ha minacciato di togliergli l' appoggio. All' ultima Leopolda poi, ha fatto parlare molto la presa di posizione in favore del sì di Marco Bentivogli, segretario dei metalmeccanici della Fim Cisl, che ha rotto quell' idea che stava passando, di un sindacato unito in difesa dell' attuale Costituzione.

     

    travaglio, santoro travaglio, santoro

    Anche il mondo dello spettacolo è in fibrillazione per le prese di posizione che non ti aspetti. A rompere per primo gli schemi è stato il comico Roberto Benigni che dopo aver collezionato amicizie con Enrico Berlinguer e Massimo D' Alema, e aver fatto uno spettacolo sulla Costituzione dal titolo che sembra uno spot del comitato del No («La più bella del mondo»), in un' intervista ha annunciato che voterà sì al referendum: «Si ottengono obiettivi che aspettiamo da decenni come quello di superare il bicameralismo perfetto». A chi l' ha criticato poi proprio per quegli spettacoli televisivi in favore dell' attuale carta, ha confermato che «la nostra è la Costituzione più bella del mondo», precisando che proprio per questo «si può cambiare».

     

    SABRINA FERILLI SANTORO SABRINA FERILLI SANTORO

    Se non fa più notizia la scelta di Sabrina Ferilli che dopo aver abbandonato il Pd per votare M5s a Roma, il 4 dicembre voterà no, sorprende di più la difesa della carta del 1948 da parte di cantanti delle nuove generazioni come Fedez e J-Ax, che vanno ad ingrossare la lista di artisti come Andrea Camilleri, Toni Servillo, Alba Parietti e Piero Pelù. Ci sono anche gli artisti che non ti aspetti in favore del sì, come Claudio Bisio, Oliviero Toscani, Stefania Sandrelli e Susanna Tamaro. E tra i giornalisti vicini al centrodestra, Vittorio Feltri e Alessandro Cecchi Paone.

     

     

    3.LERNER TORNA IN RAI E VOTA SÌ

    Da www.liberoquotidiano.it

     

    A Viale Mazzini stanno per iniziare le lezioni di Islam firmate Gad Lerner, prontissimo al ritorno nella Rai3 dei flop firmati Daria Bignardi con il suo nuovo format, Islam, Italia. Ne parla in un'intervista a Il Fatto Quotidiano, in cui anticipa in parte i contenuti e l'idea del programma. Ma nell'intervista si arriva anche a parlare di politica, ovvero di referendum. Ma cosa voterà, il fu Infedele Gad?

     

    "Nonostante Renzi ce la stia mettendo tutta per farmi cambiare idea e per mandare a sbattere il Pd - annuncia -, alla fine credo che voterò Sì. La più che probabile vittoria del No - continua - io la vedo come una tappa di avvicinamento a un prossimo governo 5Stelle che non auguro all'Italia: i dilettanti al potere, come dice Beppe Grillo, mi preoccupano. Spero che la sinistra non vada in frantumi il 5 dicembre fra il Sì e il No. E spero che Renzi non voglia tenere in ostaggio il Pd se il referendum lo costringerà nell'angolo".

    chiara ferragni fedez 4 chiara ferragni fedez 4

     

    Speranze ed ostaggi a parte, restano i fatti: tra poco Lerner torna in Rai e Gad il 4 dicembre voterà Sì.

     

     

    4. LA LETTERA DI SANTORO: ‘CARO GRILLO CHE MI DAI DEL VENDUTO…’

    Michele Santoro sulla pagina Facebook ‘Servizio Pubblico’

     

    Partirò dal commento di Marco, il quale è convinto che Renzi “mi garbi”. Forse dovrebbe vedere la mia ultima puntata su La7, “Rosso di sera”, che mi è costata un anno di purgatorio prima di poter rientrare in contatto con la Rai. A questo proposito vorrei chiedere a Grillo d’invitare i suoi manipoli virtuali a smetterla di usare argomenti preconfezionati. Ad esempio “ridammi i miei dieci euro”. In primo luogo perché avevo chiesto questa sottoscrizione cinque anni fa per fare otto puntate di Servizio Pubblico; e ne ho fatte venticinque. In secondo luogo perché far vivere un programma fuori dalle reti generaliste è stato uno degli esperimenti mediatici più importanti del mondo.

     

    michele santoro al vaffa day gay michele santoro al vaffa day gay

    Tanto che è stato studiato in molte università e la pubblicità si appresta, alcuni anni più tardi, a utilizzarlo come sistema con le cosiddette syndacations. Dovreste essere tutti orgogliosi di aver partecipato a qualcosa che resterà nella storia della televisione, anche quelli che dicono di averlo fatto ma non hanno sottoscritto un solo euro. Ho subito pubblicato i bilanci in rete, le polemiche sono venute dopo e con un duro lavoro ho controllato uno per uno quelli che avanzavano questa richiesta, trovandone soltanto due su migliaia che esibivano regolare ricevuta.

     

    In secondo luogo, se Grillo vuole vedere se e come mi sono venduto alla Rai e a Renzi, può venire di persona a controllare i conti della prima puntata di “Italia”, magari facendosi accompagnare dal suo fido commercialista, che era presente perfino al varo del “Non statuto” del Movimento. Scoprirebbe che la società ci ha rimesso per lo meno trentamila euro e io non ho preso niente per me.

     

    STRETTA DI MANO TRA TRAVAGLIO E BERLUSCONI jpeg STRETTA DI MANO TRA TRAVAGLIO E BERLUSCONI jpeg

    Evidentemente la voglia di rientrare in contatto con la Rai era più importante. Dopo trentacinque anni di attività cammino a testa alta, pago le tasse e non ho niente da nascondere. Capisco che dia fastidio che ci sia qualcuno che continua a ragionare con la propria testa, ma trovo inaccettabile che spazi costruiti con fatica per discutere e riflettere siano utilizzati per lanciare insulti, alimentare l’invidia e, soprattutto, intimidire chi la pensa in maniera diversa.

     

    Farò di tutto per dare a questa comunità delle regole di comportamento che, senza impedire nessuna critica, anche la più feroce, espellano chi non crede nel dibattito e usa gli spazi altrui per piegarli alla sua logica di propaganda.

     

    E veniamo al punto centrale: Renzi. Una buona sintesi è quella che mi chiede di non rivolgere solo al fronte del No la domanda su cosa accadrà dopo l’esito del Referendum. Molti dicono di temere, compreso Berlusconi, una deriva autoritaria con un Presidente del Consiglio che si troverebbe a concentrare nelle sue mani un potere eccessivo. Questo problema, a parer mio, semplicemente non c’è e con Renzi questo rischio non si corre.

     

    renzi televisione renzi televisione

    C’è invece una riforma scritta male e scarsamente condivisa, e soprattutto una cattiva legge elettorale. Non ci sono dubbi su cosa farà Renzi: continuerà nella politica che ben conosciamo, che ha spiegato in tutte le salse e che gli elettori potranno ribaltare al primo appuntamento elettorale. Discuteremo un’altra volta sulle mie critiche a questa politica.

     

    Ma non c’è dubbio che la vittoria del Sì consentirebbe al governo di continuare la sua azione e la renderebbe più stabile. Il fronte del No, invece, non ha alcuna omogeneità. In esso la componente di sinistra e quella di Berlusconi sono minoritarie, mentre cresce la destra leghista e neofascista. I grillini si presume non indicheranno alcuna soluzione condivisibile dagli altri. Il mio tentativo è proprio quello di costringerli a dire cosa faranno.

     

    Vi ricordo che all’epoca, per evitare la nascita del Governo Monti, avanzai l’idea percorribile del governo Rodotà. I grillini la scartarono. Se oggi mi smentissero e una loro idea apparisse praticabile e non pura propaganda, sarei contento di prenderne atto. Altrimenti dico chiaramente che sarebbe preferibile, indipendentemente da come voterò, che Renzi restasse e che Grillo lo sfidasse per il governo del Paese.

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    Questo è ciò che penso io, ma voi siete liberi tutti di pensare che si vada votare per capire se abbia ragione Zagrebelski o Sabino Cassese. Cacciari dice che la posta politica è talmente alta da segnare il futuro dell’Italia; anche se non ho ancora deciso di votare Sì, sono d’accordo con lui. E ci penserò bene, rispedendo i vaffanculo al solito mittente. Fatelo anche voi.

     

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