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    ARRIVA LA “VANITY LADY”! - MA QUANTO GODE GIOVANNONA SALZA A RACCONTARE UN PO’ DI “NON-VERITà” SULLA SUA STORIA CON AIRONE PASSERA? - “CI SIAMO CONOSCIUTI IN UN UFFICIO POSTALE, IO AVEVO 26 ANNI, LAVORAVO ALLE POSTE, L’AMORE SCOCCÒ MOLTI ANNI DOPO” (UFFICIALMENTE, PERCHE’ CORRADINO ERA SPOSATISSIMO) - E POI UNA PIOGGIA DI “SPIRITO DI SERVIZIO, AIUTARE IL PAESE, TENERE LA BARRA SALDA, SUPERIAMO LA TEMPESTA”…


     
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    Sara Faillaci per "Vanity Fair" - www.vanityfair.it

    GIOVANNA SALZA SU VANITY FAIRGIOVANNA SALZA SU VANITY FAIR

    «Si inaugurava, agli Uffizi di Firenze, il primo ufficio postale all'interno di un museo. Vidi arrivare quest'uomo altissimo seguito dai suoi collaboratori. Io, che avevo 26 anni e lavoravo da venti giorni all'ufficio stampa delle Poste, gli andai incontro: "Sono Giovanna Salza, la conferenza stampa è stata organizzata qui".

    Il mio capo mi tirò per la giacca: "Ma che fai, parli all'amministratore delegato?"». La seconda moglie del Ministro Corrado Passera, e madre dei suoi figli più piccoli Luce e Giovanni (Luigi e Sofia sono nati dal primo matrimonio), racconta così il loro primo incontro, e lo fa in un'intervista esclusiva sul numero di Vanity Fair in edicola da domani 18 luglio. Dopo anni, continua Giovanna Salza, «siamo tornati a Firenze apposta per rivedere quell'ufficio postale».

    GIOVANNA SALZA SU VANITY FAIRGIOVANNA SALZA SU VANITY FAIR

    Quando vi siete accorti che tra voi era nato qualcosa?
    «Molti anni dopo, quando ci siamo ritrovati ai tempi dell'operazione Alitalia: io lavoravo in Air One, lui era entrato nella cordata con Banca Intesa. Fu un incontro inaspettato e sorprendente. Corrado, credo, non pensava che gli sarebbe mai potuta succedere una cosa del genere nella vita: andava contro il suo modo di essere e di pensare. E lo stesso valeva per me».

    Che cosa l'ha attirata di lui?
    «È affascinante, coraggioso, maldestro ma al tempo stesso attento anche alle piccole cose. Sa ascoltare. E poi mi ha colpito il suo attaccamento ai figli: poteva essere nella riunione più importante, ma per loro c'era sempre».

    PASSERAPASSERA

    Passera che padre è?
    «Dolce ma fermo. E presente (...) È lui a mettere a letto Luce (primogenita della coppia, nata nel 2010, 4 mesi fa è nato Giovanni, ndr) quando è a Roma: le racconta la favola, le fa dire la preghiera».

    Perché vi siete sposati sul lago di Como?
    «È il suo lago, la sua storia. Corrado è romantico. Pensi che la sera, finita la festa, grazie a un amico che ha lavorato a Cinecittà, in una notte senza luna mi ha fatto trovare una luna piena in cielo. Una di quelle gonfiabili, che si usano nei film».

    Perché suo marito ha accettato l'incarico di Ministro?
    «Per spirito di servizio: la sua, a molti, è parsa una scelta folle. Ma quello spirito Corrado ce l'ha sempre avuto dentro, già quando era alle Poste. In un momento così difficile, non ha voluto tirarsi indietro per aiutare il Paese».

    GIOVANNA SALZA SU VANITY FAIRGIOVANNA SALZA SU VANITY FAIR

    Quindi è vero che Passera ha intenzione di candidarsi?
    «In questo momento è concentrato sul suo compito. L'Italia è ancora in piena emergenza e, per usare un'espressione di Corrado che è patito di vela, credo voglia aiutare a tenere la barra salda per superare la tempesta».

    Oltre alla barca, che svaghi ha?
    «Il cinema. Quando è veramente stanco, si butta sui film d'azione: "Ti prego, andiamo a vedere un Mission: Impossible».

    Corrado Passera e famigliaCorrado Passera e famiglia

    È anche appassionato di buona cucina?
    «Sì, però è attento a quello che mangia e va due volte la settimana in palestra. Pensi che fino a pochi anni fa era praticamente astemio: la prima sbornia se l'è presa dopo i cinquanta».

    È cambiato anche il suo modo di vestire?
    «Fosse per lui, uscirebbe sempre in giacca e cravatta. E io: "Dai, Corrado, puoi anche metterti un golf". I jeans che aveva nell'armadio erano quelli di quando andava all'università. Ne abbiamo comprati di nuovi».

     

     

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