santori sardine
Ilario Lombardo Francesca Schianchi per “la Stampa”
Nella sua ridotta meridionale, il M5S osserva preoccupato arrivare l' onda delle Sardine. A Palazzo Chigi, dove gli umori grillini si tengono in grande conto, ancora non hanno organizzato una data per far incontrare Giuseppe Conte con i ragazzi che hanno contribuito a sconfiggere Matteo Salvini in Emilia-Romagna sventolandogli sul muso un pesciolino azzurro. Non che non voglia. Anzi, in privato ha espresso grande ammirazione per loro.
Ma il suo temporeggiare è motivato dai timori crescenti nel Movimento per una competizione che potrebbe essere fatale. In due anni di clamorosi insuccessi, il Sud è rimasto, più o meno, il fortino dei 5 Stelle, al punto che nelle sue elucubrazioni politiche l' ex capo politico Luigi Di Maio ha spinto molto sulla forza meridionalista del M5S, arrivando in un frangente persino a teorizzare un posizionamento nell' area sovranista come sponda a Sud per la Lega di Salvini.
Nelle regioni del Mezzogiorno resta gran parte del consenso contenuto in quel 15 per cento nazionale che i sondaggi concedono ancora ai grillini, nonostante ci sia chi, come Stefano Buffagni, non vuole demordere dal corteggiamento del mondo delle imprese e delle partite Iva, forti a Nord.
MATTIA SANTORI E' LA FUSIONE TRA DI MAIO E TONINELLI
Il crollo in Calabria, dove per pochi voti il candidato dei 5 Stelle non è stato superato da un civico avventuratosi in solitaria, è stata la prova straziante di un elettorato che si sta disaffezionando. Non basta cavalcare le inchieste giudiziarie contro la classe politica, non basta aver riposto speranze sull' effetto gratitudine per il reddito di cittadinanza. E questo, in vista delle elezioni in Campania e in Puglia, è un bagno di realtà che fa molta paura.
Ecco perché tra i ministri del M5S è suonata come una minaccia la dichiarazione delle sardine di voler dilagare nelle piazze in cui si voterà, puntando verso Sud, dove hanno intenzione di incardinare battaglie su scuola, diritti dei migranti e antimafia. Per il M5S significherebbe ritrovarsi un contendente in casa, capace di scippargli la propria ragione sociale, parlando allo stesso tipo di elettorato, per poi riversare magari quel consenso dritto nel bacino del Pd e della sinistra, come avvenuto in Emilia.
luigi di maio roberto fico napoli
Ci sono stati contatti tra sardine e molti delusi del M5S, richieste di partecipazione dalla Sicilia, dalla Calabria, dalla Campania. Da quegli stessi attivisti che avevano abbracciato con entusiasmo la visione di Beppe Grillo. Il rischio sostituzione è sotto gli occhi di tutti. E in fondo, purgato dei messaggi che ammiccano alla destra, un certo movimentismo grillino delle origini, sui quali oggi Conte vuole fare leva per cementare l' ampio fronte progressista e green contro Salvini, ritorna nelle piazze delle sardine.
patrizio cinque luigi di maio giancarlo cancelleri
La volontà del movimento "ittico", come amano chiamarsi i protagonisti, di mettere al centro della loro nuova fase il Mezzogiorno è sottolineata già dalla scelta del quartiere di Scampia, a Napoli, come luogo in cui celebrare l' incontro nazionale che, a metà marzo, dovrà dare loro una svolta e una struttura. Proprio negli stessi giorni degli Stati generali del M5S, ora in forse.
Ma perché il Sud sia tra i loro obiettivi, lo spiegano loro su Facebook: «L' esperienza della Calabria dimostra che le sardine da sole non bastano, che la domanda di politica si risveglia se l' offerta è adeguata, coraggiosa e coesa». «Qui io avevo fatto appelli all' unità alle forze antisovraniste, dateci la possibilità di essere competitivi - racconta la calabrese Jasmine Corallo - ma non è stato così. Alle condizioni date, il risultato del voto non è una sorpresa, chi si stupisce è un ipocrita». Passata la sbornia del successo in Emilia, i gruppi regionali hanno cominciato a sentirsi tra loro e confrontarsi.
di maio cancelleri
«Noi sardine pugliesi abbiamo già chiesto agli emiliano-romagnoli di fare rotta a Sud», spiega la tarantina Maristella Bagiolini. Il contatto tra gruppi sparsi in tutta Italia e i fondatori bolognesi è costante, «per ora il confronto è via chat, ma poi sarà necessario incontrarsi, anche in preparazione a Scampia», raccontano dall' Emilia.
Per decidere qualche iniziativa per il rilancio del Sud, e anche qualche proposta che vorrebbero portare al cospetto delle istituzioni: il ministro Giuseppe Provenzano sta lavorando al suo Piano per il Sud, non è escluso che indirizzino a lui le loro proposte. «Si parla tanto della vittoria emiliana - considerano da Bologna - ma sarebbe più saggio parlare di dove abbiamo perso. Dei territori che si sentono dimenticati. È lì che bisogna lavorare». Puglia e Campania sono i prossimi obiettivi. Il M5S è avvertito.
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