1. QUARTO, L'AFFONDO DI SAVIANO: "LA SINDACA DEVE DIMETTERSI". IL CASO DELLE CHAT CHE IMBARAZZANO ROSA CAPUOZZO
Conchita Sannino per ''la Repubblica''
La sindaca cede alla tensione e piange, il paese è in preda a un generale disorientamento, e mentre a Quarto in tanti hanno paura di parlare e raccontare, la prefettura di Napoli comincia dal commissariamento dell’appalto sull’acqua .
rosa capuozzo sindaca di quarto
È il primo atto formale con cui il Viminale, attraverso il Palazzo di governo, torna ufficialmente a mettere le mani sul comune flegreo, al centro del caso politico-giudiziario che arroventa ai massimi vertici lo scontro tra pentastellati e Pd, e soprattutto scuote i leader Cinque Stelle, costringendoli a confrontarsi per la prima volta con lo spettro del voto inquinato da interessi criminali. Tutto, alla vigilia delle amministrative più difficili nei capoluoghi italiani. E lo scrittore Roberto Saviano via Twitter lancia il suo affondo: "Deve dimettersi. Se non lo fa il #M5S aggiungerà una blackstar al suo simbolo".
VELENI E MISTERI.
Serpeggiano conflitti e attacchi dentro e fuori la casa comunale di Quarto. La giunta perde pezzi in poco tempo. Un assessore, Raffaella Iovine, si dimette il 15, per «divergenze». Il 31, va via l’assessore al Bilancio Umberto Masullo. Poi, ancora, lascia un consigliere comunale, Ferdinando Manzo, sulla cui scelta girano le interpretazioni più disparate: l’uomo, un bidello, per potersi insediare in consiglio aveva saldato un debito di 7mila euro di tasse comunali, un esborso su cui si favoleggia ma lui si trincera dietro una nota in cui parla solo di “ragioni familiari”.
Defezioni, ma anche aspri conflitti. Come la storia raccontata in un esposto dal consigliere (già candidato sindaco) ed avvocato Luigi Rossi, entrato in possesso di conversazioni su Messenger tra la Capuozzo ed una testa calda dell’antagonismo locale, in cui si parlava di “spaventare” politicamente il legale per la sua opposizione. E mostra quegli screen-shot, sono le fotografie della corrispondenza sui social. Poi deflagrata in un consiglio comunale carico di tensione, in cui il sindaco si scusò per le infelici espressioni usate.
la chat di rosa capuozzo sindaca di quarto
Rossi allarga le braccia: «A prescindere dalle singole ed eventuali responsabilità penali, è evidente che non vi sono più le condizioni per governare serenamente con forte danneggiamento del paese e dei cittadini. Il sindaco, a maggior ragione se estranea ad ogni vicenda come ella sostiene (non senza contraddizioni), rimetta il mandato ricevuto. Il suo attaccamento alla poltrona finisce col rovinare definitivamente la città»
L’APPALTO DA BLOCCARE.
Il prefetto di Napoli Gerarda Pantalone ha appena avviato, su parere favorevole espresso dal presidente dell’Anticorruzione Raffaele Cantone, la procedura per sospendere quella gestione del servizio idrico che era finita anche sotto la lente dei senatori Rosaria Capacchione (Pd) e Giuseppe De Cristofaro (Sel) in una recente interrogazione. Al centro della vicenda, l’interdittiva antimafia che aveva colpito la Fradel, società di una Ati che s’era aggiudicata la manutenzione straordinaria della gestione acqua e fognature.
ROSA CAPUOZZO SINDACO DI QUARTO
Uno stop che però, nonostante fosse stato ribadito dalla sentenza del Consiglio di Stato datata aprile 2015, non verrà recepito dall’amministrazione di Rosa Capuozzo che si insedia a giugno nel comune flegreo: salvo procedere, solo il 22 dicembre scorso, con una delibera di giunta, ad una precipitosa quanto irrituale sostituzione della “Fradel” con un’altra impresa, la “Edil sud”, che appartiene alla stessa compagine, visto che entrambe sono consociate di Finconsorzio, ed è guidata dallo stesso amministratore, ovvero Guglielmo Del Prete.
Già il 29 dicembre scorso, è Cantone a scrivere al prefetto di Napoli chiedendo come si intenda procedere con quell’appalto di Quarto che continua ad essere gestito da una società che ha ormai perso ogni battaglia legale contro l’interdittiva. Passa qualche giorno per i dovuti accertamenti e il prefetto, dopo rituale contatto con il sindaco Capuozzo che proponeva anche un’ulteriore sostituzione dell’azienda, si confronta con il presidente Cantone e decide per il commissariamento.
QUARTO CAPUOZZO ROSA DI MAIO FICO
“La Prefettura è sempre stata attenta, sta lavorando e continuerà a lavorare. Altro non posso dire”, le uniche parole del prefetto. Mentre dall’Anac arriva una nota che ribadisce il suo assenso all’adozione di tale procedura e assicura ai cittadini di Quarto che «tale misura consentirà la prosecuzione del servizio, da considerarsi essenziale per la tutela della salute pubblica».
QUELLO STADIO TOLTO ALLA SQUADRA ANTIRACKET.
Sullo sfondo, va avanti e macina altri elementi l’inchiesta del pm Henry John Woodcock coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli: sotto accusa, per voto di scambio aggravato dalla finalità mafiosa e per tentata estorsione, c’è l’ex consigliere 5 Stelle e recordman di preferenze Giovanni De Robbio (ma sono coinvolti anche l’imprenditore delle pompe funebri Alfonso Cesarano, ritenuto vicino al clan Polverino, Mario Ferro e Giulio Intemerato).
Si indaga in particolare anche sui rapporti tra Cesarano e De Robbio: il primo avrebbe garantito il sostegno elettorale in cambio dell’affidamento da parte del Comune dello stadio Giarrusso. E’ l’impianto sportivo che, prima dell’insediamento della giunta Capuozzo, era gestito dalla Nuova Quarto Calcio per la legalità, la società sequestrata a un altro imprenditore accusato di collusioni con il clan Polverino, e trasformata in club antiracket, su impulso del pm antimafia Antonello Ardituro, oggi al Consiglio superiore della Magistratura.
Roberto Saviano
La giunta Capuozzo ha lasciato comunque al Comune, e quindi al pubblico, la gestione del campo: tuttavia, senza il rinnovo della convenzione, quella squadra nata sull’onda di una simbolica svolta, non si è più potuta iscrivere al campionato. E quell’esperienza - che aveva rappresentato una nuova stagione dopo il blitz antimafia che ha portato alla condanna, tra gli altri, dell’ex consigliere di Fi e coordinatore azzurro Armando Chiaro - si è spenta.
IL SILENZIO OPACO DELLA SINDACA.
La prima cittadina Capuozzo risulta parte lesa nell’inchiesta della Procura antimafia, ma politicamente silente di fronte ad inquietanti atteggiamenti di ricatto del collega di partito. Per tre volte, De Robbio le si sarebbe avvicinato per tenerla sotto pressione con la vicenda dell’abuso edilizio – “Tu hai un problema” , le dice, facendole addirittura sapere che le foto che attestano quella violazione sono custodite in cassaforte dal suo amico. Un abuso che riguarda proprio la casa in cui il sindaco vive con suo marito: un vecchio sottotetto che chiudeva la tipografia, in un piccolo edificio fronte strada, diventato una moderna abitazione.
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Ma Quarto, si sa è il regno dei sottotetti che diventano mega mansarde, appartamenti confortevoli. Ve ne sono a migliaia. La Capuozzo, sentita una prima volta dal pm il 21 dicembre, minimizza quegli atteggiamenti di De Robbio. Non sente con imbarazzo la circostanza di non aver scritto una relazione, lei che da ufficiale di pubblica sicurezza , pure sarebbe stata tenuta a segnalare la vicenda della pressione. Poi, però, il 22 dicembre, risentita la magistrato, comincia a vedere nell’atteggiamento di De Robbio un significato minaccioso.
Dice addirittura che lui aveva interessi sul “Puc, il piano urbanistico territoriale” e che ci “sono interessi enormi” sul Piano. Ma passano ancora sette giorni e nella conferenza stampa di fine anno, a Quarto, è di nuovo una Rosa Capuozzo leggera e ottimista quella che riconduce l’atteggiamento di De Robbio a condotta non esecrabile. Ma intanto le perquisizioni del 23 dicembre hanno di fatto portato alla pubblicazione delle intercettazioni in cui l’imprenditore vicino alla camorra dice che “bisogna portare anche le vecchie di 80 anni a votare per i 5 Stelle”. Il caso voto inquinato colpisce al cuore l’immagine dei pentastellati. Quarto diventa epicentro di una cruenta battaglia politica tra Grillo e Pd.
LA COMMISSIONE D’ACCESSO.
Sotto la spinta della bufera politica, si fa più probabile l’invio di una commissione di accesso da parte della Prefettura , che potrebbe ovviamente arrivare solo dopo l’invio di atti formali da parte della Procura di Napoli. Ma su questo fronte, è rigoroso il monito del procuratore capo Giovanni Colangelo. Interpellato da Repubblica, l’alto magistrato si limita a precisare: «Sarebbe prematura oggi ogni considerazione sull’invio di nostri atti in Prefettura.
Le attività di questa inchiesta su Quarto sono in pieno svolgimento, siamo alle prime battute anche se abbiamo già solide ipotesi di reato, abbiamo bisogno di andare avanti e quindi è presto per parlare di eventuali ricadute sulla pubblica amministrazione. Quando avremmo tutti gli elementi, e gli atti saranno ostensibili, valuteremo ovviamente se inviarli per eventuali conclusioni di competenza del Ministero degli Interni». Parole che sono doverosi argini al dilagare di tensioni, contrapposizione politica.
la chat di rosa capuozzo sindaca di quarto
2. NEL M5S L' IPOTESI DIMISSIONI, CASALEGGIO PRENDE TEMPO
Annalisa Cuzzocrea per ''la Repubblica''
«Noi non stiamo scaricando nessuno. Rosa è parte lesa e tutte le opzioni restano sul tavolo». Dai vertici del Movimento, quella che arrivava ieri era soprattutto la difesa del sindaco di Quarto Rosa Capuozzo. Perché se è vero che c' è chi - nel direttorio - ritiene che le sue dimissioni siano ormai imminenti, e dovute, per dimostrare che l' M5S rimette ogni decisione nelle mani dei cittadini, è anche vero che questo ragionamento non convince tutti. E che non ha ancora avuto l' avallo di Milano: Gianroberto Casaleggio ha parlato con i suoi "consoli" romani, ma non ha voluto prendere alcuna decisione.
la chat di rosa capuozzo sindaca di quarto
La vicenda è intricata: il consigliere accusato di voto di scambio e tentata estorsione era già stato espulso il 14 dicembre. Dopo che la Capuozzo era stata chiamata dai pm a riferire sulla vicenda. «Non rispettava il programma, anzi lo osteggiava, voleva dare lo stadio ai privati », il capo d' accusa ufficiale. Quanto a lei, chi la difende tra i big del Movimento dice: «È l' ultima a dover lasciare, ha resistito a ogni tipo di cosa. Il Pd sta alzando il tiro sul nulla. A Quarto stiamo combattendo una battaglia mai combattuta».
Un ragionamento che - però - non esclude il passo indietro: «Seppure arriveranno le dimissioni, sarà un percorso che faremo insieme». Potrebbe anche ricandidarsi, Rosa Capuozzo. Correre ancora dimostrando di non aver bisogno dei voti e dell' appoggio della camorra. Quel che il Movimento vuole evitare, è che la mossa appaia come un' ammissione di colpevolezza. Almeno finché i fatti restano questi.
GRILLO CASALEGGIO IMOLA
Perché se invece dovessero configurarsi nuove responsabilità, come quella - rilanciata ieri dall' Huffington Post - di aver dato un appalto milionario ad aziende su cui pesava l' interdittiva antimafia, a quel punto non sarà più questione di libertà di scelta o di reggere o meno alle pressioni. La richiesta arriverà diretta e perentoria. Per ora, il blog segue la strada tracciata lunedì con le otto domande e le otto risposte in difesa del sindaco. Ieri pomeriggio ha pubblicato il video in cui la Capuozzo, commossa, respinge le strumentalizzazioni e chiede ai consiglieri di starle accanto «contro la camorra».
ROSA CAPUOZZO
«Le mafie da sempre tentano di salire sul carro del vincitore», si legge nel post. «Ci hanno provato anche con il M5S a Quarto e succederà anche in futuro. Nessuna forza politica può impedire alla mafia di provare a bussare alla propria porta, ma quando ciò accade ha due possibilità: aprire quella porta e farla entrare oppure sbattergliela in faccia. Il M5S quella porta a Quarto l' ha sbattuta con violenza e sarà sempre così».
rosa capuozzo con roberto fico
E ancora: «A chi ha orecchie per intendere ribadiamo un concetto che per noi è scontato: i voti delle mafie ci fanno schifo». Poi le accuse al Pd, l' elenco dei suoi amministratori indagati per vicinanza alle organizzazioni mafiose. «Rosa Capuozzo verrà in commissione antimafia - dicono i parlamentari M5s che ne fanno parte - ma chiediamo che facciano lo stesso i sindaci del centrosinistra che amministravano comuni sciolti per mafia».
ROSA CAPUOZZO - ROBERTO FICO
Il blog lancia anche un diversivo, una campagna contro Maria Elena Boschi con l' hashtag #boschidovesei. E inciampa nell' ennesimo retweet sessista a nome di Beppe Grillo, che rilancia l' insulto: «Sulla tangenziale insieme a Pina».