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    “VANNACCI PARLA COME IL PRIMO BOSSI. CON LUI MATTEO SALVINI È PIÙ FORTE DI PRIMA" - L’EX PORTAVOCE LEGHISTA GIANLUCA SAVOINI, TRAVOLTO DAL CASO METROPOL SULLA PRESUNTA COMPRAVENDITA DI PETROLIO A MOSCA, PARLA DEL GENERALE E DEL SUO POSSIBILE NUOVO PARTITO: “IL SUO MOVIMENTO? SOLO UN FEUILLETON ESTIVO. CANDIDANDO VANNACCI, SALVINI HA VINTO. DENTRO LA LEGA NON ESISTE ALCUNA ALTERNATIVA. SENZA SALVINI LA LEGA NON C'È PIÙ”


     
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    F. Mos. per “La Stampa” - Estratti

     

    matteo salvini gianluca savoini a mosca matteo salvini gianluca savoini a mosca

    «Salvini non ha fatto solo bene a candidare Vannacci, ha fatto benissimo. Le cose che dice Vannacci sono le stesse che diceva la Lega già ai tempi di Umberto Bossi: difesa della famiglia tradizionale, no al super stato europeo, stop invasione e controllo dell'immigrazione».

     

    Se dentro il Carroccio c'è chi ha storto il naso davanti all'operazione Vannacci e poi ha dovuto ingoiare il rospo della sua elezione, dentro il partito c'è anche chi vede il vannaccismo come una continuazione del leghismo con altri mezzi.

    Fra questi c'è sicuramente Gianluca Savoini, ex giornalista de La Padania, ex portavoce di Matteo Salvini ma soprattutto ex indagato (poi l'inchiesta è stata archiviata) per la famosa compravendita di petrolio a Mosca nota come "caso Metropol". «Quello che dice Vannacci io lo condivido – spiega Savoini -.

     

    GIANLUCA SAVOINI COVER GIANLUCA SAVOINI COVER

    Ho anche letto il suo libro e condivido pure quello. Non vi ricordate i manifesti con gli indiani d'America che per non aver fermato l'immigrazione sono poi finiti nelle riserve? Io vedo una totale coerenza nella presenza di Vannacci nella Lega e sono convinto che debba restare nella Lega e che ci resterà. Del resto l'ha scelto Salvini che è il più leghista di tutti, dato che è nato e cresciuto dentro la Lega».

     

    Savoini, inoltre, bolla le notizie sulla possibile creatura politica del generale come un «feuilleton estivo». Dietro ci vede soprattutto un nuovo tentativo per attaccare Salvini. «Il generale mi sembra una persona seria – prosegue l'ex braccio destro del segretario -. Magari qualcuno dentro il partito è pure contento di questo temporale agostano e spera che indebolisca Matteo, ma si deve mettere il cuore in pace. Non si riconoscono in Vannacci? Dovrebbero essere loro a farsi qualche domanda. La verità è che, candidando Vannacci, Salvini ha vinto. Dentro la Lega non esiste alcuna alternativa. Senza Salvini la Lega non c'è più».

    ROBERTO VANNACCI MATTEO SALVINI ROBERTO VANNACCI MATTEO SALVINI

     

     

    Non è il solo a pensarla così. Fra i fedelissimi di Salvini, infatti, Vannacci è visto come uno strumento per rilanciare le battaglie sovraniste e il progetto nazionale del partito che sono stati il marchio di fabbrica della segreteria Salvini. Invitarlo a Pontida in pompa magna - come ha ribadito ieri il leader leghista - sarebbe il simbolo finale della vittoria del sugli avversari interni. Una specie di prova di forza in vista del congresso lombardo e poi di quello federale.

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